Nuovo
viaggio nella "bassa furlana"
(29 Ottobre 2002)
Con
Armida
Dopo la breve visita
a Leproso di Gustavo Mion e la moglie Teresa del 21 Ottobre, era
doveroso ricambiare il favore con una mia calata nella “bassa furlana”,
e via telefono avevamo fissato l’incontro per martedì 29 Ottobre,
intorno a mezzogiorno. Prima di puntare per S. Andrat del Cormor, ho
avuto tutto il tempo per passare per Castions di Strada, e salutare
Armida, la sorella di Walter Cibischino ed il nostro comune amico,
l’artista del pennello Adelmo Codarin. Prima di lasciare Castions, ho
approfittato per fare qualche foto alla parrocchiale ed alla chiesetta
di San Martino.
Un
saluto ad Adelmo
Oltrepassato il ponte
sul Cormor ho tirato dritto, senza fermarmi da Giovanna, una delle
sorelle Mion, e nemmeno nella casa natale dei Mion, dove secondo i miei
calcoli avrei dovuto incontrare Gustavo. Visto le favorevoli condizioni
di luce, volevo fare alcune foto alla Parrocchiale, con annesso
Monumento ai Caduti, alla statua di Sante Sabide e della lapide che
ricorda un’avvenimento dell’ultima guerra, fatto riportato anche in
altra pagine del “natisone”.
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I
pomi della tentazione
Soddisfatto delle
riprese fotografiche, ho fatto marcia indietro ed ho infilato il portone
aperto di Casa Mion e dopo aver parcheggiato nel cortile, mi sono seduto
sotto un “cacâr”, stracolmo di frutti
belli e maturi. Nel cortile non c’erano altre automobili oltre
alla mia, desumendo che in quel momento li non c’era nessuno, e la
conferma l’ho avuta dopo avere invano suonato il campanello.
Mentre
stavo pensando al da farsi, osservavo sei bei cachi dall’aspetto
molto invitante, appoggiati sul davanzale in marmo di una finestra.
Come sempre accade, dentro di me è iniziata la lotta tra l’Aldo
cattivo e l’Aldo con l’aureola. Il primo mi invitava a “rubarli”
tanto l’albero ne era pieno, e l’angioletto invece mi ricordava che
quella non è roba mia e che rubare è peccato…
Giovanna
Mion
Per farla breve, ha
vinto il demonio perché, dopo essermi guardato intorno, ho afferrato
tre dei frutti migliori e quatto quatto li ho fatti sparire
all’interno della mia vettura.
Stranamente, uscendo dal portone della casa paterna di Gustavo e Luigi
Mion, non avevo alcun rimorso, ma giunto a casa di Giovanna, ho
confessato tutto.
La sincerità premia sempre, infatti Giovanna mi ha assicurato una buona
scorta di cachi, appena ritornavo
a S. Andrat. (L’indomani navigavo di nuovo nei paesetti della “bassa
furlana”).
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I
purcitârs...
Mancava un quarto a
mezzogiorno, e Giovanna insisteva perchè restassi a pranzo, ma
quando abbiamo saputo che Gustavo era a Tissano presso un’altra
sorella e mi aspettava, non ha insistito.
Dalla Giuliana e Gino
a Tissano c’ero già stato un paio di volte, sono quindi arrivato
senza difficoltà, facendo una simpatica scoperta… in uno stanzone al
pian terreno, Gustavo ed altre persone,
erano alle prese con lujanie, musèt e salamp…!
Gustavo era felice
come quando un bambino gioca seduto in una pozzanghera… ma non si era
lasciato scappare l’occasione per prendere nota delle dosi esatte di
sale e pepe ed altre spezie, per lavorare le carni del maiale, fidandosi
dell’esperienza di un simpatico macellaio che ha fatto quel mestiere
per tanti anni. Siamo poi saliti al primo piano per metterci a tavola, e
si sa che…
…cuant
che si còpa il purcìt, si mangje benon…!
Tra una barzelletta
(più o meno grassa) del simpatico macellaio e qualche lampo del mio
flash, è arrivata l’ora di salutarci. Com'è nelle tradizioni
friulane, quando si “copa il purcit”, nessuno se ne va senza la
lujania. Così, vicino al sacchetto con i tre cachi, ne ho depositato anche
uno con la lujanie ed arrivato a casa, mi sono ritrovato con questo ben
di Dio...
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San
Andrat del Cormor
La
mia escursione del 29 Ottobre nei paesi della “bassa furlana”,
comprendeva anche il prelievo di alcune foto che dovevo passare allo
scanner, foto che dovevano poi essere restituite ad Armida Cibischino.
Prima che staccare corrente ai miei computer, l’operazione allo
scanner era stata eseguita, compreso l’invio di alcune JPG in Canada.
Avevo avuto pure il tempo di stampare alcune foto scattate durante la
giornata, per cui, avevo deciso di ritornare a Castions ed a San Andrat
del Cormor l’indomani, prima che Gustavo Mion se ne tornasse in
Canada.
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Chiasottis
(Pavia di Udine), 30 Ottobre 2002
Com'è oggi, com'era ieri... |
L’indomani,
Mercoledì 30 Ottobre, scendendo verso la “napoleonica”, ho fatto
qualche tappa per scattare alcune foto al mulino di Chiasottis, località
che mi ricordava una famiglia di Leproso, trasferitasi poi in quel paese
e che aveva preso in gestione proprio quel mulino. Dopo qualche tappa a
Lavariano, Chiasellis e Castions, ho imboccato una strada che scorre tra
campi e macchie di vegetazione, che scorre parallela alla
provinciale per Lignano. Avevo percorso quella strada accompagnato da
Walter Cibischino, che aveva voluto mostrarmi un luogo a cui era legato
da cari ricordi della sua infanzia ed adolescenza.
Effettivamente era
un bel posto, ed sono rimasto meravigliato nel vedere una così vasta
area ancora non contaminata da colate di cemento, disturbato tutt’al
più da qualche palo della luce e del telefono, anche se da lontano
arrivava minaccioso l’eco del traffico caotico che porta all’elegante
località balneare.
Avevo percorso con calma Via Mangilli e Via Selvis, soffermandomi ad
osservare alcune vecchie costruzioni abbandonate o quasi, e queste
immagini mi portavano a fare delle tristi considerazioni. Quando vedo queste case
abbandonate, cerco di immaginare com’erano cinquanta o cento anni
prima… tra quelle mura sicuramente sono nate, vissute e morte delle persone. Persone che hanno amato,
sofferto, gioito,
bestemmiato e pregato… esattamente come noi…. Sicuramente c’era
tanta vita, anche senza la
televisione, l’automobile, il frigorifero, il telefono e la
corrente elettrica. Di notte illuminavano la casa con il lumino a
petrolio e nelle serate d’inverno si riscaldavano davanti alla fiamma
del fogolâr, o nel tepore naturale e “profumato” della stalla… ed
ora non restano che quattro mura cadenti…
Mentre osservavo da lontano un casale, e due potenti trattori
tracciavano lunghi solchi in una terra pura e senza un sasso, i miei
pensieri venivano interrotti da un cacciatore sbucato da dietro una
siepe, che mi chiedeva se per caso avevo visto il suo cane,
smarrito qualche ora prima. Effettivamente, poco prima avevo
ascoltato dei lontani latrati, ma in quel momenti l’unico rumore era
quello rabbioso dei due trattori impegnati a fendere la terra, seguiti
da un nugolo di gabbiani.
Ho continuato ancora lungo la strada sterrata verso sud, ma visto che si
faceva tardi ho invertito la marcia ed all’altezza del casale Mangilli,
ho puntato verso la provinciale per proseguire verso Castions e San
Andrat. Ero sicuro di non trovare Gustavo, in quanto molto preso per
fare il giro dei saluti, ma ho consegnato la busta con le foto alla sorella, che abita poco distante. Come promesso Giovanna aveva preparato
un cassetta di cachi, che ha poi caricato nel bagagliaio della mia
vettura.
Dopo calorosi baci ed abbracci per salutare e ringraziare Giovanna, ho ripreso la
strada del ritorno, con tappe qua e là per completare il servizio
fotografico. Alla fine della giornata, un centinaio di nuove voto si
sono aggiunte alle oltre 54.000 foto (30Gb), già presenti nel mio HD.
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I
cachi di Giovanna Mion
Ad onor del vero, i cachi sono di Gustavo e Luigi Mion, ma
loro sono in Canada...
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