''L'asino nella sua pacatezza, sotto missione, ina
anche, e soprattutto, nella sua dignità. È nel collettivo, simbolo di
ignoranza, zoticità e caparbietà. Ha generato tantissimi modi di dire.
Alcuni ingiuriosi, altri allusivi, altri ancora di una intelligenza
sopraffina. In fondo questo animale, costantemente dileggiato, ha una
sua personalità e tutta una serie di caratteristiche positive. Otto anni
fa, nell'ambito di "Avostanis". Le manifestazioni culturali che hanno
come teatro naturale l'ampia aia dei Colonos di Villacaccia di Lestizza,
è nato un premio chiamato "II mus d'àur", che viene assegnato a persone
che, lontano dai riflettori, restando nell'ombra. hanno lavorato
seguendo esperienze e progetti di vita che hanno contribuito, nel
tessuto quotidiano, a favorire la crescita umana, sociale, etica e
culturale delle comunità in cui esse vivono. Lavora come un mùs
si suol dire in Friuli per descrivere una persona che lavora senza
sosta, con molta determinazione, senza lamentarsi e con obiettivo ben
preciso. Così, in questi otto anni, i Colonos di Villacaccia hanno
laureato personaggi non noti alle cronache, ina importanti per quello
che hanno fatto".
Così scrive Silvano Bertossi (IL MESSAGGERO VENETO,
Album, sabato 20 agosto 2005) a proposito della edizione 2005 di questo
premio che è stato consegnato tra musiche e dotte citazioni.
La serata è stata coordinata dall'attore Vanni De
Lucia, con la complicità dell'attrice e cantante Claudia Grimaz e di
"Mina", un'asina che, con il suo ragliare, ha salutato le 350 persone
presenti. Tra gli ospiti sul palco anche Bruno Pizzul, friulanissimo
nella sua terra d'origine.
De Lucia ha parlato del mondo visto dalla parte del
mùs citando un testo di Erri De Luca: "Da noi sempre di meno si sente un
raglio d'asino. Da cittadini abbiamo dimenticato e quasi estinto la
bestia, compagna di lavoro da generazioni. Ne parliamo a scherzo, le sue
orecchie sapienti sono diventate sberleffo e castigo per alunni
svogliati.
Eppure asino è somaro, da soma, da carico portato e
sopportato... Non conosco in natura grido più scatenato di misericordia.
Qualcuno in qualunque maggioranza di sicuro ride: il sacro dentro il
raglio dell'asino? Ma in qualche minoranza, in un sobborgo, qualcuno
trasalisce al ricordo di una chiamata di asino, da tapparsi le orecchie
per non piangere, per non correre incontro. Come fece Giona, profeta,
che al suono della voce di Elohim fuggì stordito dalla parte opposta".
Il Mus d'àur quest'anno è stato consegnato ad Antonio
Gasparotto di Casarsa, Emilia Mestroni di Mereto di Tomba. Aldo Taboga
di Leproso di Premariacco e Maria Del Fabbro di Mediis di Socchieve. I
premiati sono saliti sul palco e si sono raccontati, forse per la prima
volta e con un certo imbarazzo.
In particolare siamo felici che anche l'amico Aldo
Taboga sia stato premiato in questa occasione. Aldo è l'ideatore del
sito web www.natisone.it, che divulga i comunicati degli eventi del
Fogolâr Furlan di Milano ed è presente ai nostri incontri in Friuli, che
ha sempre documentato con registrazioni e fotografie. M.R.

Aldo Taboga (terzo da sinistra) assieme agli amici dell'Associazione
"Di ca e di là dal Nadison". In primo piano (seduto), Angelico Piva.