La storia che vado a raccontare, non un evento accaduto
ai tempi dei Patriarchi, o la storia di un paralitico che
improvvisamente riprende a camminare e nemmeno quella di una statua
della Madonna che piange, ma un fatto incredibile capitatomi la sera
del 15 luglio dopo il Concerto dell'Orchestra Sinfonica del FVG, fatto
che altro non si può definire se non ... un vero miracolo...
Saranno state le 23, quando dopo il concerto ho
raggiunto la mia Clio posteggiata praticamente sotto il campanile, e
caricato la borsa delle apparecchiature sul sedile a fianco del posto
di guida. Ho indugiato per qualche minuto appoggiato alla vettura, rimanendo in silenzio ad ammirare la Basilica di Sant'Eufemia
illuminata a giorno, lasciandomi accarezzare il viso dalla fresca
brezza marina.
La tentazione di scattare qualche foto era grande, ma
da quella posizione non potevo pretendere di inquadrare
nell'obbiettivo l'interla Basilica, ho allora deciso di spostarmi con
la vettura in fondo al piazzale, parcheggiando in un piccolo spiazzo
all'inizio del viale che immette sulla Via Iulia Augusta... In quello
spazio il traffico era interdetto e quindi potevo fare le riprese con
tutta calma, prelevando dalla vettura anche il panino
al prosciutto acquistato nell'osteria di Leproso prima di partire,
sedendomi su una delle grosse pietre al limite del piazzale.
Sebbene fossi ad una ragguardevole distanza, non riuscivo a
far entrare nell'inquadratura la punta del campanile, per cui mi sono
allontanato ancora di qualche metro, appoggiandomi alla capote della
mia vettura ed alternando le operazioni tra Olympus... e panino...!
Me ne stavo li tranquillo, quando una ragazza mi ha pregato
di spostare la vettura per lasciar passare uno dei furgoni di supporto
al seguito dell'Orchestra... decisi allora di terminare le riprese, di salire
macchina e di finire il panino strada facendo...
Svoltando a destra per immettermi nel traffico della
statale 552, mi è parso di sentire un sordo tonfo, ma ho pensato
provenisse dal bagagliaio e ho proseguito la corsa come niente fosse...
Arrivato al semaforo della strada per Gorizia e Trieste, mi chiedevo
se nella fretta avessi recuperato tutto quello che pochi minuti prima
avevo sistemato sulla capote della vettura. Appoggiato da qualche
parte il panino, ho cominciato a palpare gli oggetti presenti
all'interno della borsa per controllare il suo effettivo contenuto...
Mancava all'appello la Olympus C-5060, ma se fosse stato vero quello
che temevo, non mi restava che tornare indietro per vedere dove e
quanto restava della fotocamera, spiacciccata nell'impatto con
l'asfalto e disintegrata dalle automobili in transito. Prima di
rassegnarmi al peggio era necessario un controllo accurato all'interno
dell'abitacolo, cosa che ho potuto fare solo dopo 3-4 chilometri, nel
parcheggio di un bar a Terzo d'Aquileia...
Della Olympus nemmeno l'ombra...
A causa della tensione e dalla bile per
esserci cascato ancora una volta, ero fradicio di sudore e non oso
pensare alle irripetibili frasi vomitate in pochi minuti dalla mia
bocca, fatto molto grave per uno che bazzica ogni settimana dentro e
fuori dai più importanti luoghi sacri...
Veramente scoraggiato mi sono appoggiato al tetto della
Clio per riposare ed immagazzinare un pò di ossigeno, allorquando un
miraggio mi si è presentato davanti agli occhi... Appoggiata con il
display che "baciava" la lamiera ed illuminata dalle auto in transito,
c'era la mia Olympus C-5060 luccicante come una stella...
...se questo non è un miracolo...!
C'è voluto del tempo per convincermi che non
era un sogno, sebbene stringessi forte forte tra le mie mani la
preziosa apparecchiatura. Dopo un'altra decina di minuti per
riordinare le idee e dare gli ultimi morsi a quello che restava di
quel tormentato panino, ho ripreso il cammino verso casa ancora
incredulo della fortuna (in friulano cul) che mi era capitata. Pur
sentendomi in colpa per il comportamenti di pochi minuti prima, con
grande sfacciataggine ora osavo sussurrare a fil di voce: Grasie
Signôr...! Grasie Signôr...!

Avevo giurato che mai in vita mia avrei
posato qualche oggetto sulla capote delle mia vettura perchè altre
volte le
avevo dimenticate lì e perse... Le più importanti che meritano di
essere citate
sono: lo smarrimento del portafoglio nel tratto Ipplis-Premariacco e
dell'intero borsello (portafoglio, fotocamera, telefonino, soldi e
documenti vari) nel tratto Rosazzo-Oleis. In quei due casi il miracolo
era consistito nell'onestà di chi li aveva ritrovati e restituiti.
Grasie Signôr...!