IL GAZZETTINO
di Mercoledì, 4 Maggio 2005
Gli eredi degli
Unni sulle orme di Attila
Una piccola carovana di magiari sta ripercorrendo a
scopo storico le tappe di quel percorso
Talmassons
- Un salto in retromarcia nel tempo, fino al 452 dopo Cristo, anno
terribile per le popolazioni italiche. E' l'anno in cui Attila
lancia il suo torrente di ferro e fuoco e devasta la penisola
arrivando fino alle porte di Roma, fermato dalla soggezione che
riuscì a incutergli papa Leone magno, poi divenuto santo. Gli unni
sono tornati, tornati davvero, accolti però con un sentimento di
curiosità che ha preso il posto del terrore.
Una carovana di magiari, partiti dalla Pannonia, o
dall'Ungheria se preferite, 13 giorni fa e diretti non più verso
Roma, ma verso la Spagna dove contano di arrivare tra 2 mesi e
mezzo, ha attraversato ieri la pianura friulana. Un viaggio
organizzato dal Museo nazionale magiaro di Budapest per ricreare
le stesse condizioni di 1600 anni fa. Sono in 5, 3 uomini e 2
donne, tutti vestiti con i costumi e le acconciature dell'epoca,
con al seguito gli stessi mezzi (carretto, cavalli, asino e cane),
lo stesso cibo (carne secca), le stesse armi, e questo potrebbe
procurare qualche difficoltà.
Ieri mattina hanno animato la placida quiete dei paesi
del Medio Friuli da Mortegliano, attraversando il centro di
Talmassons, per dirigersi verso Ariis, Flambruzzo, Rivignano,
Varmo e attraversare il Tagliamento verso Morsano, sempre
scegliendo per quanto possibile strade sterrate dove non
intralciano il traffico. Ovunque siano andati lungo il loro
viaggio hanno incontrato ricordi di eventi fusi alla leggenda che
parlano del passaggio devastante dei loro antenati.
Anche qui. Tra Rivignano e Teor c'è Driolassa, un nome
che indica letteralmente "lasciata indietro". Non fu devastata da
Attila per la riconoscenza dovuta a una oscura fanciulla che,
abituata a offrire le sue "prestazioni" per professione, lo fece
anche nei confronti del condottiero. Si comportò bene,
evidentemente, perchè Attila risparmiò il suo villaggio. La storia
ne ha dimenticato il nome a differenza di Geneviève,
successivamente santificata. Forse perchè Geneviève salvò Parigi e
non Driolassa, o forse perchè faceva la pastorella e non la
prostituta.
(Angelo
Miorin) |