A ripescare quella vecchia tradizione che voleva
gli agricoltori di Pradis raccogliersi in preghiera presso il
capitello che dall’alto guarda l’azienda di Roberto PICECH per
ringraziare quanto di buono la natura aveva loro offerto nell’annata
precedente (e pregare per il benessere morale e materiale di quella
entrante) furono -si narra- due personaggi rappresentativi di un mondo
che ancora sa apprezzare tali valori.
Uno fu senz’altro Egidio PICECH ("PONTAR),
ovvero il vignaiolo meglio noto come "IL RIBEL" per quella
fierezza caratteriale spesso condita da espressioni singolari e colorite
ma ampiamente giustificate da un duro e "proletario" percorso di vita
che solo un forte come lui avrebbe potuto reggere nel tempo.
Un autentico, personaggio, passato a miglior
vita nel febbraio del 2001 non senza aver prima gettato le basi affinché
il figlio ROBERTO potesse proseguire da solo quel cammino
intrapreso insieme da anni.
L’altro fu monsignor TREVISAN, che con il
"RIBEL" aveva un rapporto di genuina amicizia ed un vivace
confronto che li aveva portati a ritagliarsi un simpatico angolo di
rivisitazione contemporanea della serie "don Camillo e l’on. Peppone".
Fu così che prese corpo, nei primi anni ’90,
l’iniziativa ribattezzata LA REGINA DEI VIGNETI che, rinata in
sordina, è diventata nel tempo un appuntamento irrinunciabile non solo
per persone di fede ma anche per chiunque ami genuinamente rivisitare le
sane usanze della gente dei campi.
Così è stato anche nella mattinata di sabato
19 marzo scorso, Festa di San Giuseppe, quando fedeli ed agrituristi
si sono ritrovati tra le vigne di PRADIS per sostare in preghiera
-insieme a mons. GIUSEPPE TREVISAN e mons. SERGIO AMBROSI-
al capitello dedicato alla Madonna DELLE VIGNE per poi proseguire
-in clima di serenità e di amicizia- nel programma della giornata.
La cerimonia è stata anche caratterizzata da
suggestivi momenti dedicati al ricordo dei "pionieri" di questa area
vitata del COLLIO cormonese nonché di MARINO NOVELLI,
Maestro d’arte prematuramente scomparso cui si devono gli splendidi
decori ed affreschi che fanno del capitello di Pradis uno dei siti più
importanti di recupero architettonico in ambito rurale.
A confortare i protagonisti di un
"pellegrinaggio" che non si limita all’Isontino ma coinvolge anche
Trieste ed il Friuli intero è stato un pool d’esperti enogastronomi,
diretto dal geom. MARIO NOVELLI ed al suo fianco, come in
passato, cuochi

Si è chiuso in bellezza (grazie anche alla
fisarmonica e strumenti a fiato di BRUNO e SERGIO SGUBIN e
colleghi) con una villotta friulana ed un buon Tocai di Pradis presso
l’azienda CACCESE insieme ai viticoltori locali che, per
l’edizione 2005, hanno inteso ancora una volta onorare il ricordo del
mai dimenticato GIDIO e dei vecchi agricoltori di Pradis scomparsi e
nobilitare lo spirito della festa con una bella iniziativa: infatti il
ricavato della festa è stato donato alla R.S.A. dell’OSPEDALE di Cormòns,
per onorare la memoria dei vignaioli storici che hanno gettato le basi
per fare di queste colline uno degli angoli più belli del VIGNETO FRIULI…