Anche quest’anno il 7 dicembre
(vigilia della “Madonna” e serata dell’inaugurazione della “Scala” di
Milano), i soci dell’Associazione “no-profit & no-work”,
denominata “VOA di FA NIA–CLUB” di Orsaria si sono ritrovati per la
tradizionale cena sociale, nel noto locale cittadino “La Rosa Blu”. Per
chi non comprende il friulano, chiarisco che il nome significa “voglia
di fare niente” ovvero dovrebbe trattarsi di una società di fannulloni,
di perditempo o qualcosa di simile. Niente di più sbagliato, è composta
da gente che lavora seriamente: artigiani,
agricoltori, commercianti, impiegati, operai, industrialotti,
eccetera, tutta gente che è stressata solo quando non lavora. Ci sono
anche molti pensionati, che essendo stati costretti “correre” per
tutta la vita, si sono così abituati a lavorare che continuano a farlo
sempre, impegnandosi nel sociale ed in varie associazioni e/o
manifestazioni locali. Naturalmente c’è anche qualcuno che ha veramente
nessuna voglia di lavorare, ma è l’eccezione, la
mosca bianca, ed è meglio non parlarne per non screditare gli
altri.
Perché aderiscono a questa compagine? Forse per il piacere di far
parte di una società strana, con il nome che fa sorridere, ma
soprattutto perché rispecchia un po’ il carattere e il modo di fare
degli abitanti di
Orsaria, che storicamente sono sempre stati molto aperti, estroversi,
inclini a fare ed organizzare feste per ogni motivo, anche il più
strampalato. (Vedi il compleanno dell’ orso
posto sul “pâl de plaza” e simbolo del paese). Dobbiamo ricordare che
Orsaria è famosa per le sue Mascherate di Carnevale, che risalgono
addirittura al Seicento e che si sono tenute fino a pochi anni fa.

...la torta...
Bisogna specificare che la cena sociale è l’unica attività svolta dal
sodalizio. D’altronde non si può pretendere di più da chi per statuto
non vuole impegnarsi in niente. La data della cena è fissata ogni anno
al 7 dicembre, anche con l’intento di portare via alcuni
possibili spettatori della “Scala”.
Di solito dopo cena ci
sono anche i fuochi d’artificio. Quest’anno li abbiamo anticipati
all’inizio, perché erano troppo numerosi e potevano disturbare la
quiete notturna.
La cena è stata
squisita e decisamente abbondante ed il
servizio innapuntabile, sia per la bravura che per l’avvenenza delle
tante cameriere, che ci hanno servito.
Al termine della cena
ci aspettava l’estrazione di una
grande lotteria, il cui ricavato dovrebbe
andare in beneficenza, se non consumato prima, in loco.
Naturalmente ci sono
stati vari discorsi: quello del Presidente Toni, del segretario factotum
Azio e soprattutto del “vate” Remigio, che come sempre ha letto la sua
piacevole poesia sulle sorti della società. Remigio Coseàn è un
personaggio storico di
Orsaria, un autore fra i più apprezzati delle vecchie mascherate, nonché
un esilarante attore nella parte di Cresima.
La festa si è
trascinata fino alle ore piccole, col proposito di non aspettare un anno
per ritrovarci, ma di riunirci magari fra un mese.
Basterebbe solo aver
voglia di lavorare…
...alcuni flash tra le
tavolate...