Abbazia di Rosazzo, 11 Dicembre 2004
Premio Letterario
Caterina Percoto
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Antonio Tessaro,
Novella Cantarutti, Daniele Macorig e Mario Turello
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Commissione giudicatrice
Presidente: Mario Turello - Segretaria: Cristina Qualizza
Componenti: Giuseppina Libri, Amleto Sandrini, Odorico Serena, Antonio
Tessaro, Galliano Zof.
Narrativa in Lingua Italiana
Vincitore Paolo Maurensig per l’opera "II guardiano dei sogni'"
Segnalazioni ex aequo
Antonella Sbuelz Carignani per l'opera "Il nome nudo "
Nicole Chabod Per l'opera "Io racconto"
Daniela Galeazzi e Maria Renata Sasso per l'opera "Marietta olim
Galla "
Narrativa in Lingua Friulana
Vincitore Alan Brusini Per l’opera "Contis de me siarade"
Segnalazioni ex acquo
Alessandro Secco per l'opera "Un pais par simpri"
Giacomina De Michieli per l'opera "Amor cence confin "
Segnalazioni Didattiche
Giacomo Vit per l'opera "Tunin: il pursit di Sanit Antoni"
Angelo Signorelli per l'opera "Mustano" e "Mandi Mandi"
Franca Mainardis Petris per l'opera "Un bosc cence colors" |
Tutti i premiati in
ordine di entrata
L'intervento di Lorenzo
Pelizzo
Premio Percoto
Critiche
agli editori che hanno dimenticato la contessa
(Paola Treppo - IL GAZZETTINO del 12 Dicembre)
Sono Paolo
Maurensig con Il guardiano dei sogni e Alan Brusini con l'opera in
friulano Contis de me sierade i due vincitori della seconda
edizione del premio letterario Caterina Percoto, riconoscimento
tributato a scrittori del Friuli storico dall'assessorato alla
cultura del Comune di Manzano.
La cerimonia di premiazione si è
tenuta nel tardi pomeriggio di ieri nell'abbazia di Rosazzo, sulle
colline di Manzano, ed è stata motivo di discussione sulla
promozione e diffusione dell'opera della stessa scrittrice
Caterina Percoto. A farlo notare sono stati Novella Cantarutti e
Mario Turello, due scrittori friulani che hanno apprezzato l'opera
della contessa manzanese. «A trascurarla per così tanti anni ha
detto Turello sono stati i critici, studiosi ed editori che non
sono riusciti, fino a oggi, a pubblicare un'opera completa dei
suoi scritti. Questa figura così importante per la nostra
letteratura è stata messa in ombre da un autore molto meno
luminoso come Pietro Zorutti».
Impietosa anche la Cantarutti che,
al termine di un sentito ricordo della Percoto, ha criticato il
silenzio dell'editoria che ha dato in pasto alle stampe una sua
raccolta solo 40 anni dopo la sua morte. Punto sul vivo, il
presidente della società filologica friulana, Lorenzo Pelizzo, ha
incaricato, a sorpresa e pubblicamente, sia Turello che la
Cantarutti a scrivere questo libro mancante: «Ci penserò poi io a
farlo pubblicare con l'aiuto della Banca di Cividale e il Credito
Cooperativo di Manzano».
Oltre ai due premiati, la giuria ha
individuato anche una rosa di segnalati pari merito: Antonella Sbuelz Carignani, Nicole Chabot, Daniela Galeazzi e Maria Renata
Sasso per la sezione di narrativa in lingua italiana, Alessandro
Secco e Giacomina De Michieli per quella in lingua friulana. La
commissione ha individuato infine tre opere didattiche da
destinare alle scuole. Gli autori sono Giacomo Vit, Angelo
Signorelli, Maria Mainardis Petris. «Sono particolarmente felice
di aver ricevuto questo premio ha detto Maurensig, la cui opera è
stata pubblicata da Mondadori si tratta infatti del primo
riconoscimento proprio friulano. In realtà lo ha preceduto il
Premio Latisana, ma Latisana non è il centro del Friuli». Hanno
concorso al premio 70 autori residenti da almeno cinque anni nelle
province di Udine, Gorizia, Pordenone e nel mandamento
portogruarese con opere edite dopo il primo gennaio del 2001. La
prossima edizione, prevista nel 2006, sarà dedicata alla poesia in
friulano e in italiano. Informazioni all'indirizzo
biblioteca@comune.manzano.ud.it.
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CATERINA PERCOTO (1812-1887)
Nata
a Soleschiano sul Natisone in Friuli, da una nobile famiglia di
avvocati, artisti e uomini di lettere, fu l'unica bambina di sette
figli. Alla morte del padre, nel 1821, la sua famiglia si spostò
ad Udine, e lei fu mandata nel convento di Santa Chiara, a scuola
dalle suore. Da questo periodo, nacque nella scrittrice la forte
avversione per l'educazione monacale delle donne, tema che
Caterina Percoto difese per tutta la vita. Nel 1929, lasciò il
convento e, nel 1936, tornò con la sua famiglia in Friuli.
La carriera letteraria di Caterina Percoto ha inizio nel 1840, con
la traduzione di uno dei suoi testi preferiti. In seguito,
pubblicò molti racconti, incoraggiata dall'editore triestino Dall'Ongaro,
che divenne il suo mentore. Immersa nei paesaggi friulani,
supervisionando al lavoro nei campi e alla coltura dei bachi da
seta, ritrasse nelle sue opere lo stagnante mondo di povertà del
Friuli, sotto il dominio austriaco.
Ma con la prima guerra d'indipendenza, del 1848, i suoi scritti
divennero politicamente più impegnati, e racconti come La donna di
Osoppo e La coltrice nuziale, riscossero un grande successo negli
ambienti patriottici. Negli anni '50, inoltre, iniziò a scrivere
in dialetto friulano, e dopo due anni di trattative, con l'editore
Le Monnier, il quale temeva che i titoli in friulano avrebbero
infastidito gli Austriaci, nel 1863 uscirono due volumi di
racconti.
Seguì un periodo difficile per la scrittrice, con i problemi
economici legati alla povertà del Friuli, e con la morte della
madre, nel 1854, e quindi, con il trasferimento a Milano. La
solitudine della scrittrice aumentò con la morte di altri suoi
amici, così nel 1871, accettò il posto di ispettrice scolastica e
si trasferì a Roma, dove morì nel 1887. |
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