nuove dal friuli e dal mondo

Gorizia, 30 Ottobre 2009
Auditorium San Rocco

Incontro con Orlando Dipiazza
a cura di Mauro Zuccante

Presentazione del volume "Florilegium Sacrum"
curato da Franco Colussi

presente Sante Fornasier - Presidente USCI FVG
mons. Ruggero Dipiazza - Parrocchia di San Rocco
Franco Colussi - Curatore del volume

interventi musicali di Francesca Moretti, soprano
David Giovanni Leonardi, pianoforte
Quartetto d'archi Stradivarius


Incontro introdotto da mons. Ruggero Dipiazza (fratello del festeggiato),
p
resente Sante Fornasier (a destra), Presidente USCI FVG e Franco Colussi, curatore del volume...

         
...è intervenuto brevemente S. E. R. Mons. Dino De Antoni Arcivescovo di Gorizia...

 «La nostra vita dura settant’anni, ottanta per i più robusti» dice il salmista. E la tempra di Orlando Dipiazza è senz'altro robustissima, tanto che a ottant'anni la dimostra non solo vivendo, ma lavorando con l'alacrità e la passione di sempre, sfornando continuamente dalla sua mente e dal suo cuore nuove musiche, nuove idee, nuovi progetti.
          Spesso, in queste occasioni, sono gli amici e i discepoli a pubblicare propri saggi, scritti in onore di chi non è più attivo. Invece, nel volume che l'Unione delle Società Corali del Friuli Venezia Giulia gli dedica, il protagonista è lui stesso, con alcune delle composizioni prodotte in questi ultimi dieci anni.
          Penso che si smetta di essere giovani quando non si ha più la capacità di vedere un futuro per sé, di elaborare un progetto, quando le cose perdono sapore, le passioni si spengono: e sono molti che invecchiano a vent'anni. Non così il maestro Orlando Dipiazza, capace ancora di trovare nuovi stimoli a comporre. Così questo volume per i suoi ottant'anni non è la celebrazione di un passato: è semmai la testimonianza di un percorso ancora in atto.
          E sono certo che Orlando Dipiazza ci riserverà ancora, per gli anni a venire, molti doni di questa sua perenne giovinezza. 
          Sante Fornasier - Presidente USCI Friuli Venezia Giulia


 il maestro Orlando Dipiazza con Franco Colussi e Sante Fornasier

          Nota del curatore (Franco Colussi)
         
Avvicinandosi un appuntamento importante qual è quello dell'ottantesimo genetliaco del maestro Orlando Dipiazza, l'Unione Società Corali del Friuli Venezia Giulia si è chiesta in che modo poter esprimere la riconoscenza della coralità regionale a una voce così significativa nel panorama compositivo contemporaneo. Ne è nata l'idea di offrirgli un volume antologico, idea certamente non nuova che rinvia in qualche modo alla consolidata tradizione dei Festschrifìen, ma comunque efficace per diffondere ulteriormente la sua opera anche al di fuori della piccola patria e per condividere con quanti lo conoscono e lo stimano la gioia di questo importante traguardo; in realtà a ben vedere questo volume è un (altro) regalo che il maestro fa a tutto il mondo corale, a partire da quello regionale.
          I brani qui raccolti, scelti tra le sue composizioni sacre recenti, sono quasi tutti inediti e vogliono testimoniare il suo percorso artistico grossomodo dell'ultimo decennio (1998-2009). Si tratta di musiche che intonano testi liturgici o devozionali antichi, in parte «costruite sulla tematica gregoriana non intesa come cantus firmus, ma come linfa vitale che arriva in tutte le voci infondendo alla pagina vita e vigore», in parte, tra quelle di sua invenzione, «legate ad una modalità largamente intesa» (G. Radole): nella reinterpretazione non mancano le citazioni melodiche più o meno estese e manifeste, come si può vedere, tanto per fare un esempio, nell'attacco del Tenore I in Da pacem Domine che intona l'inizio dell'antica melodia del canto devozionale cui si ispira o il ricorso alla tecnica dell'alternatim come nell'inno Ave maris stella in cui la nuova intonazione polifonica dialoga con l'antico canto monodico.


...si sono susseguiti intermezzi musicali in diverse configurazioni del Quartetto d'archi Stradivarius, con il soprano Francesca Moretti e Giovanni Leonardi al pianoforte...

          Questa antologia, pur nel limitato numero delle composizioni presentate, è costruita all'insegna di una certa varietas: diverse sono infatti le tipologie di organici corali cui si rivolge proprio per offrire un'ampia fruibilità (coro misto, femminile e maschile, con presenze di solisti, a cappella, con accompagnamento organistico, da tre fino a otto voci), diverse le lingue (latino, italiano e friulano), diverse infine le possibili destinazioni liturgiche (l'antifona Regina caeli e l'inno Ave maris stella per le feste mariane o in memoriis, il Nunc dimittis ossia il Canticum Simeonis per le Compiete, la sequenza Veni Sancte Spiritus per festa di Pentecoste, gli inni devozionali Puer natus in Bethlem e Caecilia felix - quest'ultimo più noto col titolo Tubas cum citharis -rispettivamente per Natale e per la festa di S. Cecilia, il Canticum, traduzione e centonizzazione di alcuni passi del Cantico dei Cantici, per il comune delle vergini o delle feste mariane, ecc.). Naturalmente, anche se ispirate a precisi momenti liturgici, esse non sono certo vincolate a queste sole occasioni. Le composizioni qui raccolte sono state raggruppate, per motivi pratici, secondo l'organico, a partire da quello misto che è il più rappresentato, e disposte all'interno di ciascun gruppo in ordine cronologico.


...il critico musicale Mauro Zuccante con Orlando Dipiazza...

          Il volume si chiude con una messa (i canti dell'ordinario ad eccezione del Credo) in friulano composta dal maestro in onore del santo titolare della sua parrocchiale di Aiello del Friuli, San Durì, ossia sant'Ulderico vescovo di Augusta, presentata in doppia scrittura (per coro misto e per coro virile); è a mio vedere una sorta di doppia firma con cui Dipiazza rinsalda il proprio legame con la parrocchia d'origine e con la lingua materna. Simile attaccamento alle proprie radici mi ricorda quello di un'altra significativa voce del nostro tempo, quella di Goffredo Petrassi che non dimenticò mai la sua terra di Zagarolo; il richiamo possa essere beneaugurante considerata la straordinaria longevità creativa e biologica (mancò per un soffio il secolo) di quest'ultimo.
          Concludo dicendo che il maestro Orlando Dipiazza non avrebbe bisogno di alcuna presentazione (e ancor meno della mia) dal momento che il suo nome e la sua musica sono ben noti e apprezzati nel mondo corale non solo nazionale. Tuttavia, per venire incontro a quanti volessero per una volta, legittimamente, tentare di "violare" il suo tradizionale riserbo, ho insistito affinchè egli accettasse di rendere pubblico, in apertura a questa antologia, quell'affettuoso medaglione che di lui ha scritto pochi anni or sono uno dei suoi maestri, il compianto don Giuseppe Radole. A questo agile profilo invio caldamente il lettore prima di immergersi nello studio delle musiche.


...il pubblico presente nell'Auditorium San Rocco di Gorizia...