Lestizza (UD),
22 Agosto 2009
IL MUS D'AUR
festa
di premiazione degli ultimi
A causa delle incerte condizioni meteo,
la serata si è svolta nell'Auditorium Comunale di Lestizza
Ai Colonos di
Villacaccia si rinnova la festa popolare che ospita annualmente nel contesto
di Avostanis Il Mus d'Aur. La serata sarà presentata da Angela Felice, con il
supporto del gruppo teatrale Trigeminus che presenterà lo spettacolo
cabarettistico "626" e de "La tela", gruppo laboratoriale femminile diretto da
Claudia Grimaz, che eseguirà alcuni canti legati alla biodiversità musicale
dei popoli.
"A ben pensarci "Il Mus d’aur" è il più ricco fra i concorsi, perché premia il
lavoro, la passione, la fatica, la dedizione. Quest’anno dà un riconoscimento
ad un’attività che per i più è considerata marginale. Nei confronti del
mercato globale, degli ipermercati, dei grandi sistemi economici mondiali è
una formichina. In realtà si tratta di una lavoro creativo, intelligente e,
soprattutto, ricco di originalità, il chè non guasta in un mondo che tende ad
appiattire coscienze, conoscenze, saperi, comportamenti, stili di vita; si
tratta di un lavoro cioè che tenta di produrre e di portare sulle nostre
tavole alimenti “altri” rispetto ai notissimi che crescono nelle serre
mediante concimazioni forzate, fertilizzanti chimici ed altro ancora". (Guido
Sut, coordinatore del Premio Il Mus d'Aur)
Quest’anno l'associazione culturale Colonos ha deciso di assegnare tre premi:
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Apertura della serata con
l'esibizione dalla corale-laboratorio “La Tela”,
una
dozzina di belle voci femminili, che si avvale della direzione di
Claudia Grimaz...
...seguite da alcune
letture della presentatrice
Angela Felice
...l'intermezzo comico con i “Trigeminus”...
Dopo un applauditissimo assolo di Claudia Clinaz,
si è provveduto alla consegna delle tre ambite onorificenze...
...a Giuliana, vice presidente dell'Associazione Amatori mele antiche
di Fanna,
a Giusi Foschia di Tarcento e Gianfranco Gubiani di Gemona
...i tre premiati, applauditi
dal pubblico...
...i la chiusura del gruppo
multietnico femminile “La
Tela”
Mus
d'aur: i campioni
Di Silvano Bertossi (nella foto con
Angela Felice)
LESTIZZA. Eroi silenziosi. Chi li rappresenta? L'asino, più
propriamente il mus e in una società di cavalli di razza qualcuno
di questi “non personaggi” finisce, malvolentieri forse, sotto i
riflettori per una sera di mezza estate. Il Mus d'àur, premio
metafora di Avostanis, oltre ad essere un omaggio all'asino, a
tutti gli asini del globo protagonisti di un mondo e di una
filosofia, definisce il riconoscimento agli ultimi, quelli,
appunto, che lavorano in silenzio, lontani anni luce dai
riflettori, palcoscenici e invitanti vetrine. Quest'anno il premio
Mus d'àur è andato ai creatori delle biodiversità, come ha
chiarito Guido Sut che coordina la commissione del premio.
La serata, tenutasi
all'Auditorium di Lestizza per la probabile (che poi non c'è
stata) pioggia, è iniziata con
una ... botta di cultura che Angela
Felice, bravissima nel suo ruolo di sartorie, ha dedicato
all'asino per com'è rappresentato in tre libri editi di recente.
Un asino letterario. “In viaggio con l'asino” di Andrea Bocconi e
Claudio Visentin è un resoconto di un viaggio stravagante, del
tutto privo di ragioni, di due padri, uno scrittore di viaggi e
l'altro professore universitario, che con i loro figli e con due
asini hanno percorso le montagne attorno a Tagliacozzo. E il lento
viaggio con questi asini, spesso calunniati e oggi ingiustamente
dimenticati, è servito a rafforzare i rapporti tra padri e figli.
Un viaggio dove non è sempre ovvio chi guida e chi segue, chi
insegna e chi impara. Altro riferimento della Felice a “Viaggio
nelle Cevennes in compagnia di un asino” di Robert Louis Stevenson,
un percorso nelle savane francesi con un'asina. E poi “Il
traduttore del silenzio” di Daud Hari che racconta una storia
autobiografica di una guida che portava i giornalisti nei campi
profughi del Darfur. Nel libro Daud Hari racconta anche la storia
della sua tribù e il rapporto con gli asini che sono gli animali
dei profughi.
L'appuntamento agostano
dei Colonos di Villacacccia è iniziato con suggestivi canti di
grandi emozioni eseguiti dalla corale-laboratorio “La Tela”, una
dozzina di belle voci femminili, che si avvale della direzione di
Claudia Grimaz. Poi c'è stato un intermezzo comico con i
“Trigeminus” con una convincente ispettrice, Mara Bergamasco, che
va a fare una visita di controllo in un'azienda di sedie del
Manzanese, retta da Pieri Toccais, sulla 626, la legge che
disciplina la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il moneto clou,
ovviamente, del Mus d'àur, definito da più parti il più “ricco”
fra i riconoscimenti perché premia il lavoro, la passione, la
fatica e la dedizione, è stato quello della consegna della targa.
Nulla di più, niente denaro, solo il nome e la motivazione.
Ad essere chiamata sul
palco, per primi, è stata l'associazione Amatori mele antiche, con
sede a Fanna, rigorosamente no profit, che basa la sua attività
sulla ricerca di vecchie varietà di meli da innestare su meli
selvatici per salvaguardarle. L'associazione, che regala le nuove
piante di mele a scuole enti e privati, è nata 6 anni fa e conta
un centinaio di aderenti, tutti volontari.
Poi è stato il turno di
Giusi Foschia che, a Zomeais di Tarcento, segue un piccolo
appezzamento di terreno su cui coltiva ben 240 varietà di erbe
aromatiche, medicinali, locali ed esotiche che è chiamato “Il
giardino commestibile”. “Fino a due settimane fa – ha confessato
con imbarazzo la Foschia - non sapevo nemmeno che esistesse questo
premio che invece è un bellissimo osservatorio per far conoscere
gli ultimi, i dimenticati. Al di là di scienza, economia ed
organizzazione sono le forze della natura ad essere premiate, sono
il gusto e gli aromi di fiori ed essenze come simboli dell'anima”.
Terzo e importante premio
per Gianfranco Gubiani che, nei periodi immediatamente successivi
al terremoto del Friuli, ha conosciuto due esperti di agricoltura
biologica e, con altri amici terremotati, ha costituito, a Gemona,
“La Cirignicule”, una cooperativa per la produzione di ortaggi
biologici e, quando in Italia esistevano pochissime di queste
aziende, lui e i suoi amici mettevano in atto nuove tecniche
apprese in Carinzia e in Svizzera. Gubiani, in questi anni, si è
dedicato alla diffusione dell'orticoltura biologica anche
attraverso conferenze e tre convegni internazionali tenutisi in
Friuli.
I riflettori sono, ora,
già spenti sui personaggi, però il loro silenzioso lavoro, la
dedizione e la passione, la sperimentazione e tanto altro ancora,
anche se nascosto, continuano.
L'erboristeria, come si
sa, suggerisce cure alternative alla medicina tradizionale.
Abbiamo “strappato” una ricetta per un infuso di erbe che
favorisce il riposo notturno. Si chiama “La tisana di Xenia” ed
è prodotta da Giusi Foschia, l'appassionata erborista di Zomeais.
La miscela di erbe è composta da melissa, camomilla, tiglio,
ortica, calendula, fiordaliso. Cinque minuti in infusione,
filtrare e bere possibilmente calda. Il risultato è garantito.
Buon sonno. (s.bert.)
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Un meritato
ringraziamento a Yuri Valvasori, per la gentilezza e disponibilità nel
permettermi il collegamento
diretto
al suo potente mixer, garantendomi una registrazione affidabile. (Anche
se io prudentemente cerco di piazzare nei migliore dei modi un mio secondo
registratore). Approfitto per segnalare a tutti coloro che hanno necessità di
conversioni audio e video di qualsiasi genere (vecchie registrazioni video o
audio, compresi dischi in vinile e... altris vecjos catans),
Yuri è in grado di trasferire il tutto su moderni supporti digitali. Per
ulteriori informazioni: www.arteaudio.it
oppure tel: +393496954374
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