Ariis di Rivignano,
21 Marzo 2009
Nuovo
acquario
Paolo Solimbergo
www.entetutelapesca.it/nuovo-sito/acquario/index.php
Caro Aldo, è ormai diventata consuetudine
fare con la famiglia delle brevi gite alla scoperta del nostro Friuli, oggi è
stata la volta della zona delle "risorgive" dove è stato riaperto l'acquario
di Ariis di Rivignano. Si tratta di un acquario permanente con specie ittiche
di acqua dolce, una moderna struttura adagiata sulle rive del fiume Stella che
si rivolge a tutti gli amanti dell'ambiente acquatico, e secondo me, è molto
indicato per le scolaresche che possono osservare e approfondire dal vero, le
nozioni legate
a
questo
affascinante ecosistema. Nella sala espositiva, le ambientazioni riproducono
fedelmente alcuni spaccati del reticolo idrografico della regione, e nella
parte esterna, il percorso naturalistico accessibile mediante ponticelli ed un
"belvedere" creato in un ansa del fiume Stella, offre la possibilità di
scoprire i processi evolutivi delle zone umide. È così che con la famiglia ho
trascorso il primo giorno di primavera. Mandi, Jenco.
Caro Jenco, ringrazio te e le "comparse" del tuo cast famigliare, che
hanno posato gratis per la realizzazione del bel servizio fotografico. Il tuo
lavoro (e le dettagliate informazioni tratte dalla stampa locale), possono
servire da spunto ad altri gruppi famigliari per trascorrere una bella
giornata a contatto con la natura.
Certe foto che hai realizzato ad Ariis, mi ricordano il Natisone di una
volta, quando da ragazzino trascorrevo tante ore con i piedi nelle chiarissime
acque del fiume. Ora sono vecchio... ma non potrei rifarlo comunque... primo:
perchè è vietata la balneazione per l'inquinamento delle acque; secondo:
perchè ora la strada d'accesso al fiume è diventata proprietà privata...! Ma
di chi erano le centinaia di milioni spesi per la costruzione dello
sbarramento a protezione della lingua di terra da sempre chiamata "salèt" (che
ha un significato ben preciso)...
Quale ringraziamento, ora ci troviamo l'accesso sbarrato da una
catenella... Ma che bravi...!!!
Ti chiedo scusa per lo sfogo e ti saluto. Mandi, Aldo.
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Riaperto l'acquario di Ariis
(Alvise
Rampini - Messaggero
Veneto del 21 Marzo 2009)
RlVIGNANO. Riapre oggi alle
14.30 ad Ariis l'acquario regionale "Paolo Solimbergo", che ospita oltre
quaranta specie di pesci dei nostri fiumi. Sono sicuramente poche le Regioni
in Italia che possono vantare un acquario pubblico con tanto di laboratorio
di idrobiologia, tecnici, ricercatori e altro personale che possa rendere
operativa una struttura di questo genere.
L'acquario, rimasto chiuso al pubblico per quasi un
anno nel corso dei quali è stato realizzato un nuovo allestimento curato
dagli stessi tecnici che hanno operato nell'acquario di Genova. In 15 vasche
sarà raccontato il prezioso patrimonio ittico delle acque della nostra
Regione, dalle sorgenti montane alla foce. Gli esemplari esposti, dal
gambero d'acqua dolce al Temolo, saranno ospitati all'interno di fedeli
ricostruzioni degli ecosistemi acquatici con essenze vegetali e luci
perfettamente studiate.
L'attività dell'Ente tutela pesca è estremamente
importante e diversificata. Il nome dell'istituto può trarre in inganno in
quanto potrebbe sembrare un Ente che si occupa esclusivamente di pesca, in
realtà l'Ente Tutela Pesca, nel corso degli anni, ha mutato la propria
fisionomia diventando non solo un ente dedicato alla gestione delle attività
di pesca sportiva con i suoi 24.000 iscritti, ma anche una struttura per la
salvaguardia degli ecosistemi fluviali e per la divulgatone scientifica.
Primari diventano quindi le operazioni per il monitoraggio della qualità
delle acque, per il controllo e la repressione dell'immissione degli
inquinanti attraverso l'operato delle guardie volontarie edei collaboratori
ittici (complessivamente oltre 250), che si occupano anche materialmente di
liberare il pesce durante le "semine" (la quasi totalità del pesce immesso
nelle acque della nostra Regione proviene dagli allevamenti di proprietà
dell'Etp) o di recuperarlo in caso di "asciutte" naturali o artificiali.
Il rinnovato acquario ad Ariis di Rivignano permetterà
al settore della divulgazione di ricevere nuovo impulso proprio perché si è
voluto ricostruire fedelmente ciò che si nasconde nelle acque dei nostri
fiumi lanciando un messaggio al visitatore di quanto sia importante tutelare
non soltanto la qualità delle acque, ma anche l'ambiente esterno circostante
ricco di biodiversità e indispensabile per preservare la salute del fiume. E
indispensabile comprendere che i fiumi non sono semplici contenitori
d'acqua, ma ecosistemi complessi e delicati che vanno adeguatamente protetti
e gestiti.
(Servizio fotografico di
Giovanni Paoloni - Jenco)
INAGURATA AD ARIIS LA RISTRUTTURAZIONE DEL LABORATORIO DI
IDROBIOLOGIA.
VISIBILI 40 SPECIE ITTICHE D’ACQUA DOLCE NEL LORO HABITAT NATURALE
(MARZIA PARON –
La Vita
Cattolica del 28 Marzo 2009)
QUARANTA SPECIE di fauna d’acqua dolce, ospitati in quindici
vasche nelle quali è stato riprodotto fedelmente il naturale ecosistema
d’origine. Si tratta del neo inaugurato acquario, inserito nel complesso del
Laboratorio regionale di idrobiologia «Paolo Solimbergo» di Ariis (Rivignano).
Dopo undici mesi di lavori, la struttura gestita dall’Ente tutela pesca (Etp)
sulle rive del fiume Stella può disporre dunque di un moderno allestimento,
curato da
esperti
di Firenze noti a livello europeo: grazie all’innovativa ricostruzione, è
possibile osservare trote, gamberi di fiume e temoli (oltre alle altre specie
presenti) nel loro habitat naturale. Nella sala espositiva, secondo i principi
della biodiversità, le ambientazioni riproducono fedelmente alcuni spaccati
del reticolo idrografico regionale, lungo complessivamente 9 mila chilometri,
di cui 2 mila 500 occupati da corsi d’acqua perenni e idonei a ospitare le
specie acquatiche. L’acquario non è più costituito dalle classiche teche di
cristallo, quindi, bensì da vasche che contengono l’acqua portata alla giusta
temperatura, le piante tipiche degli alvei regionali e i sedimenti che
ricostruiscono il greto originario dei corsi d’acqua: dalle sorgenti alpine ai
laghi d’alta quota, dalle acque di risorgiva alle foci dei fiumi. «La nuova
strutturazione – ha sottolineato il presidente dell’Etp, Loris Saldan, durante
la cerimonia inaugurale, alla quale è intervenuto anche il direttore
dell’Ente, Emilio Gottardo – è rivolta soprattutto al mondo della scuola: ai
ragazzi viene offerta l’opportunità di conoscere da vicino il prezioso
ambiente dei nostri corsi d’acqua. Inoltre, il particolare allestimento
permette di tutelare al meglio il patrimonio idrico e le specie in esso
presenti: un impegno che l’Etp si è assunto nel suo compito di gestione delle
acque dolci». Una gestione che, secondo l’assessore regionale alle Risorse
agricole, Claudio Violino, dovrebbe poter coinvolgere anche il complesso di
Villa Ottelio, antica residenza dei conti Ottelio-Savorgnan, oggi
inutilizzata. «La Villa potrebbe diventare un vero e proprio centro
d’eccellenza dedicato all’acquacoltura», ha dichiarato l’assessore,
rispondendo all’appello di salvaguardia dell’edificio lanciato dal sindaco di
Rivignano Paolo Battistutta: «La Regione, proprietaria di Villa Ottelio, sta
valutando il da farsi: ospitare nell’ex residenza seicentesca la sede dell’Etp
sarebbe un ulteriore tassello verso la valorizzazione di un ambiente unico
qual è quello del fiume Stella e del suo parco, che ricopre un’estensione
complessiva pari a 638 ettari». Nell’attesa di trovare un utilizzo consono per
Villa Ottelio, nell’ultimo biennio l’amministrazione comunale ha portato a
termine i lavori di riqualificazione del territorio circostante. L’ingresso ai
giardini è stato reso accessibile al passaggio di carrozzelle, mentre i
sentieri, realizzati con ghiaia battuta, sono stati completati con
un’esauriente cartellonistica, che indica ai visitatori il percorso da
seguire. Con l’aiuto dell’Etp, inoltre, il Comune ha riqualificato l’area
adiacente al Laboratorio d’idrobiologia: i visitatori, così, hanno la
possibilità di passeggiare lungo le passerelle di legno disposte sul fiume,
munite anche di piazzole di sosta per l’osservazione di pesci, insetti,
uccelli e mammiferi di passaggio, nonché delle specie vegetali. Un
allestimento che consentirà anche di avviare progetti importanti per la
reintroduzione di specie floro-faunistiche autoctone, in primis la lontra.
(Nella foto: l'inaugurazione del laboratorio di idrobiologia)
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