Case di Manzano,
12 Dicembre 2008
Villa dei conti Romano
Consegna dei premi del
Concorso letterario
"Caterina Percoto 2008"
L'Assessorato alla Cultura e al Turismo e la Biblioteca Comunale "Caterina
Percoto" di Manzano hanno il piacere di annunciare che il giorno 12
dicembre 2008, alle ore 18.00, presso Villa Romano, in Località Case di
Manzano, si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio
Letterario Biennale "Caterina Percoto".
Il concorso, promosso dal Comune di Manzano con il fine
di onorare la scrittrice Caterina Percoto e valorizzare la produzione
letteraria dell'area del Friuli storico, conclude la sua quarta edizione
proponendo una serata dal programma speciale.
Durante l'evento, infatti, verrà inaugurata anche a
Manzano, grazie alla gentile collaborazione della Biblioteca Civica di
Udine "V. Joppi", la suggestiva mostra bibliografica "Caterina Percoto e
l'Ottocento". L'esposizione conterà ben 31 storiche edizioni pubblicate
tra il 1800 il 1900 e rimarrà visitabile presso Villa Romano fino al 21
dicembre, anche su prenotazione.
Sullo stessa tema, seguirà la presentazione da parte
del presidente della Giuria del Premio, Mario Turello, dell'omonimo saggio
curato dal dottor Romano Vecchiet, che interverrà alla cerimonia.
Successivamente il pubblico sarà accompagnato dalla
viva voce di Daniela Zorzini, nella lettura di passaggi tra i più
emozionanti e significativi della produzione letteraria di Caterina
Percoto.
Infine, alla presenza delle autorità, la consegna dei
premi suddivisi quest'anno nelle categorie narrativa in lingua friulana e
narrativa in lingua italiana e, novità per questa edizione, del premio
speciale ad un autore residente nel Distretto della Sedia distintosi per
la propria produzione letteraria.
Nelle foto:
Romano Vecchiet, Mario Turello, Roberto Molinaro,
Lidia
Driutti
e
Cristiano Fornasarig
...il pubblico...
La Commissione giudicatrice era presieduta Mario Turello, con i
componenti Cristiano Fornasarig, Giuseppina Libri, Corinna Sabbadini,
Odorico Serena, Galliano Zof. Segreteria Fabiano Braida
Il I premio ex equo per la narrativa in lingua friulana è stato
assegnato a: Antonella Sbuelz “Il movimento del volo” - Tito
Maniacco “Mestri di mont”
Il II premio ex equo: Gian Paolo Polesini “Sangue blu”
- Amleto Sandrini “Faida nelle valli”
Segnalazione: Giovanni P. Nimis “Racconto friulano”
Sezione Narrativa in Lingua Friulana: II premio Aldo Barbina “Così è
la vita - Cussi 'e je la vite”
Premio speciale a Ida Bortolussi Braida “De mê
anime la vôs”
Profili dei vincitori
Antonella Sbuelz - Nata a Udine, docente di Lettere e Storia,
collabora con riviste letterarie e pagine culturali di quotidiani e
settimanali. Suoi numerosi saggi, testi poetici e narrativi: tra
questi la trilogia di racconti Amori Minimi e il romanzo
Il nome nudo (Mobydiek). Molti i riconoscimenti di critica e
pubblico.
Tito
Maniacco - Nato a Udine, ha insegnato nelle scuole elementari.
Intellettuale, storico, poeta e artista, è autore di numerosi libri
di saggistica, critica, narrativa e poesia. Recentemente ha
pubblicato il romanzo autobiografico Figlio del secolo (KappaVu).
Gian
Paolo Polesini - Giornalista, critico cinematografico del
"Messaggero Veneto". Insegna elementi di giornalismo cinematografico
al Dams di Gorizia.
Amleto
Sandrini - È nato e vive a Cividale del Friuli. Laureato in
medicina e chirurgia, è autore di numerose pubblicazioni
scientifiche. Suoi racconti appaiono sulla rivista di cultura
friulana "La Panarie" e sul mensile "Detective". Tra i suoi romanzi.
Dal capricorno al cancro (Firenze Libri) e Un caso per
l'ispettore Cudicio, (Grafiche Civaschi).
Aldo
Barbina – È nato a Udine. Laureato in scienze forestali. è stato
direttore dell'Azienda Regionale delle Foreste. Giornalista e
fotografo, ha al suo attivo parecchie pubblicazioni tecniche sulla
fauna selvatica. È autore di numerose opere di narrativa.
Giovanni P. Nimis - Nato a Tarcento, vive a Fraelacco. È
architetto. È autore di saggi e dei romanzi Il disegno nella
parete (1994). Il monte di Saturno (1999). Comunicato
clandestino (2000) pubblicati dalla Nuova Base: Il
conservatore di paesaggi (2004) e Il tallero di Gunzburg
(2006) da Mobydick.
Ida
Bortolussi Braida - Nata a Udine, vive a Manzano. Si è distinta
sul territorio locale per la sua esperienza poetica in lingua
friulana. Al suo attivo Da risultava aghe frescje dal mio cûr
pinsîrs gnûrf, 2000; Plan a planc torne il seren, 2007;
Sintimens, Pinsîrs, Sensasions... in poesie, 1998. |
Letture di Daniela
Zorzini...
...il primo e il secondo premio...
...e il premio speciale...
Caterina
Percoto
(Tratto da
http://it.wikipedia.org/wiki/Caterina_Percoto)
Nata a San Lorenzo di Soleschiano (Comune di Manzano, in provincia
di Udine) in Friuli, da una nobile famiglia di avvocati, artisti e
uomini di lettere, fu l'unica bambina di sette figli.
Alla morte del padre, nel 1821, la sua famiglia si
spostò ad Udine, e lei fu mandata nell'Educandato di Santa Chiara
(oggi Educandato Uccellis), a scuola dalle suore. Da questo periodo,
nacque nella scrittrice la forte avversione per l'educazione
monacale delle donne, tema che Caterina Percoto difese per tutta la
vita.
Nel 1828 incontrò il primo amore, un giovane di origine
ebrea. Proprio per questo, la relazione fu duramente osteggiata sia
dalla famiglia che dalle suore.
Nel 1829, lasciò il convento per ragioni di carattere
economico. Dopo il suo ritorno a casa, cominciò a dedicarsi
all'azienda di famiglia e all'educazione dei fratelli minori
coadiuvata da don Pietro Comelli, già "fattore" dei conti Percoto e
pievano del luogo. Comelli le diventerà presto guida spirituale e
amico sincero.
La carriera letteraria di Caterina Percoto ha inizio
nel 1839, grazie a Don Comelli che inviò segretamente alla Favilla
di Trieste il primo scritto di Caterina: un commento alla traduzione
del Maffei di alcuni brani della Messiade di Klopstock. Iniziò così
il rapporto di Caterina con l'editore Francesco Dall'Ongaro, che ben
presto diventò suo mentore.
Immersa nei paesaggi friulani, supervisionando al
lavoro nei campi e alla coltura dei bachi da seta, ritrasse nelle
sue opere lo stagnante mondo di povertà del Friuli, sotto il dominio
austriaco.
Nel 1841 apparirono sulla Favilla i primi
racconti della Percoto. Il Dall'Ongaro la fa conoscere nel mondo
letterario italiano.
Nel 1847, dopo un viaggio a Vienna, inizò il lungo
contatto epistolare con Carlo Tenca. Nello stesso anno morì il
fratello Costantino, lasciandole il gravoso compito dell'educazione
dei giovanissimi figli.
Ma con la prima guerra d'indipendenza, del 1848, i suoi
scritti divennero politicamente più impegnati, e racconti come La
donna di Osoppo e La coltrice nuziale, riscossero un
grande successo negli ambienti patriottici.
Negli anni '50, inoltre, iniziò a scrivere in lingua
friulana, e dopo due anni di trattative, con l'editore Le Monnier,
il quale temeva che i titoli in friulano avrebbero infastidito gli
Austriaci, nel 1863 uscirono due volumi di racconti.
Gli ultimi anni di vita della scrittrice furono
piuttosto sofferti, a causa delle sue precarie condizioni di salute,
ma allo stesso tempo densi di avvenimenti ed incontri di particolare
rilievo. Nel 1867, ad esempio, incontrò a Udine, Giuseppe Garibaldi
in persona.
L'anno successivo rifiutò la nomina a direttrice
dell'Educandato di Santa Chiara (oggi Educandato Uccellis) e nel
1871 il ministro Cesare Correnti la nominò ispettrice degli
educandati veneti.
Nel 1878 e nel 1883 vengono pubblicate due raccolte di
suoi racconti.
Caterina Percoto morì il 15 agosto 1887 a Soleschiano
ed è sepolta a Udine accanto al poeta Pietro Zorutti.
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Courtesy Foto Studio
Beltrame - Manzano
alexbeltrame@alice.it
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