Casa della Contadinanza
di Udine, 2 Dicembre2008
Presentazione del libro
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Per Vetren,
una storia.
1999-2008
di Dino Pezzetta |
La presentazione
ufficiale del libro, condotta da
Tullio Durigon
cronista della Rai FVG,
si è svolta nel salone al primo piano della Casa della contadinanza del
Castello di Udine,
con la presenza di Furio Honsell Sindaco della Capitale del Friuli...
...che ha messo in rilievo la
vocazione alla solidarietà che contraddistingue le nostre genti...
...nell'ampio salone carico
di storia, al massimo della sua capacità...
...l'intervento del deputato
bulgaro Valentin Miltenov,
del Presidente della "onlus Per Vetren" Ezio Cleri,
e del console dell’ambasciata di Bulgaria a Milano Todor
Stoyanov.
PER CHI SUONA
LA CAMPANA
(l'intervento di S.E. Galaktion)
L'anno è il 1998, la città è Sofia capitale della Bulgaria, in una
giornata di sole, dove tutto scorre normalmente, nella solita vita
frenetica. Non è ancora mezzogiorno, quando si stacca dal lavoro.
Improvvisamente un suono, possente ed al tempo stesso dolce, di una
campana. Proviene dalla torre campanaria della cattedrale di Sofia,
dalla chiesa patriarcale di Sant'Alexander Nevski, dal campanone di 12
tonnellate issato ad un'altezza di 52 metri sulla capitale della
Bulgaria.
Per chi suona la campana? Ogni bulgaro sa bene che ogni
suono di campana ha un significato: annuncia un momento particolare
nella vita della comunità cristiana o civile, una ricorrenza importante,
una memoria, un invito alla preghiera peri credenti...
Ma oggi perché suona questa campana? Non ci sono ricorrenze, memorie
particolari, e non è ancora mezzogiorno. Per capire il significato di
quel suono bisogna pensare ad un gruppetto di persone che si trovano, in
quel momento, nella basilica patriarcale dedicata a "Sant'Alexander
Nevski". Si tratta di un dignitario ecclesiastico di nome Galaktion,
vescovo di Velitsa, con trent'anni di esperienza nel mondo del dialogo
con i credenti di altre fedi e con persone che operano nel sociale. In
questa cattedrale, che poi è quella in cui officia nelle solenni
occasioni anche il patriarca di Bulgaria, egli accoglie persone dalle
condizioni più diverse, del mondo ecclesiastico ma anche civile, di alto
rango ma anche umili fedeli. Così ha imparato sul campo a valutare
l'animo umano quasi a colpo d'occhio, senza bisogno di tante
informazioni, intuendo ciò che sta nel profondo del cuore dell'uomo.
Oggi il vescovo ortodosso Galaktion riceve un gruppo di
cristiani cattolici venuti dall'Italia con il sig. Ezio Cleri, di
Manzano, e accompagnati dal sig. Kuzman Marinkov. Si erano già
conosciuti in un'altra occasione. Ma oggi sono venuti a partecipare alla
divina liturgia che il vescovo celebra e ad ammirare la bellezza e
maestosità del tempio, ad apprendere la sua grande storia di arte e
fede.
Il
gruppo, accompagnato dal vescovo Galaktion, visita i grandi spazi della
Cattedrale e poi sale le lunghe scale che portano fino alla torre
campanaria. Ed ecco che il vescovo, senza alcun preavviso, porge al
signor Cleri la fune della campana - la più grande delle dodici -perché
la suoni. E il suono grave e profondo, carico di tante memorie e
sofferenze, ma anche di gioia e di speranza, si diffonde nell'aria… Ma
perché e per chi suona, dunque, la campana? Difficile rispondere.
Nemmeno quel gruppetto che ha partecipato all'evento sarebbe in grado di
dare una risposta precisa, e men che meno quanti quel giorno, nella
capitale, avevano alzato gli occhi verso il campanile in quella bella
giornata di sole del 1998. Un vescovo ortodosso bulgaro, un imprenditore
italiano, una persona che funge da mediatore e interprete che si
trovano: quale messaggio lanciano con le campane? Qual è il senso di
questo incontro tra una persona che ha dedicato la sua vita al servizio
del Dio nella chiesa cristiana ortodossa ed un uomo d'affari che vive
nel mondo civile e religioso dell'occidente cattolico? E perché un
vescovo bulgaro porge la fune della campana della cattedrale ad un
italiano che commercia con la Bulgaria?
Per rispondere a queste domande facciamo un salto di
una decina d'anni, ma in avanti. L'anno è il 2008 e la città è Stara
Zagora, sede di un'antichissima diocesi della Bulgaria. Anche questa
volta si tratta di una bella giornata autunnale. Occasione dell'incontro
sono le celebrazioni per gli 85 anni di istituzione della Facoltà di
medicina veterinaria presso l'Università di Tracia. Stesse persone, ora
però arricchite di dieci anni di storia. Il vescovo di Velista,
Galaktion, ora è metropolita di Stara Zagora. Ezio Cleri è l'attuale
presidente della Banca di Credito Cooperativo di Manzano, mentre Kuzman,
il tramite continuo tra i due mondi, è diventato sindaco della città di
Belovo. Nuovi incarichi ed impegni, ma gli stessi ideali e vincoli di
amicizia di sempre.
Nei momenti di pausa, tra una iniziativa e l'altra,
essi si lasciano prendere dai ricordi, si sentono commuovere fin dal
profondo al pensiero dei tanti benefici che Dio ha loro elargito, dei
successi che, via via camminando, sono riusciti a conseguire in un'
opera benedetta che li ha visti faticare per i bambini meno fortunati,
la "Casa di San Stillano a Vetren".
Ed ora scoprono, quasi con stupore, che tutto è stato voluto da un
disegno superiore: da quel Dio che li ha fatti incontrare e poi li ha
sempre di più uniti in questo cammino decennale.
Non è stata l'amabile Provvidenza di Dio a far
incontrare, dieci anni fa, gente tanto diversa ed impegnata su diversi
fronti? E non è stato l'amore di Dio a metterle insieme per soccorrere
tanti bambini in difficoltà? Non e' stato lo Spirito Santo a suggerire a
Galaktion, allora vescovo di Velista, di porgere ad Ezio la fune della
campana della cattedrale di "Sant' Aleksander Nevski"? E quel suono che
si diffondeva nell'aria della capitale non stava a segnalare l'inizio di
un nuovo modo di sentirsi vicini, uniti, amici?
Ora sappiamo dunque perché e per chi suonava quella
campana! Quel suono maestoso annunciava l'avvio di una collaborazione
feconda nata dall'amore per l'uomo, risvegliava tanti cristiani scettici
sulla possibilità di una unione fra tutti i cristiani, diceva che è
possibile mettersi insieme ed insieme operare anche se di diverse
nazionalità e confessioni, pur che ci si lasci ispirare dalla comune
fede in Dio e dall'amore per il prossimo. E' il dolce suono di una
campana che continua a ricordare a tutti la preghiera di Gesù: "Perché
tutti siano un'unica cosa come lo siamo io e Te, Padre, perché il mondo
creda" (dal vangelo di San Giovanni). |
...sono inoltre intervenuti...
...l'amico, interprete e
preziosa guida Kuzman Marinkov...
...Dino Cozzi, direttore generale della BCC di Manzano...
...il geometra Gastone Piasentin, direttore dei lavori a Vetren...
...i due dottori del Gervasutta di Udine che hanno curato un piccolo ospite
dell'orfanotrofio...
...ed il curatore del libro
don Dino Pezzetta,
che durante la "Avventura di Vetren" era Rettore dell'Abbazia di Rosazzo...
Don Pezzetta
racconta i friulani “qualunque”
che hanno rifatto l’orfanotrofio bulgaro di Vetren
(Il Gazzettino del
1 Dicembre 2008)
Un
viaggio iniziato, ufficiosamente, nel 1999 quando viene “scoperto”
l’orfanotrofio di Vetren, cittadina bulgara del distretto di
Pazardzik, e, ufficialmente, il 25 giugno del 2000, quando la onlus
“Per Vetren” viene costituita con l’obiettivo, fra gli altri, di
promuovere la realizzazione o il ripristino di manufatti o
strutture, in forma gratuita, da parte dei soci e volontari, al fine
di poter alleviare situazioni di disagio o bisogno in Italia o
all’estero. Poco dopo si da avvio alla ristrutturazione
dell’orfanotrofio dove un centinaio di bimbi bulgari erano costretti
a vivere in condizioni igienico sanitarie drammatiche.
Da questa esperienza è nato il libro curato da don Dino
Pezzetta che è stato presentato nella nuova sede dello Studio
Pironio Consulenti in Comunicazione nel palazzo Moretti, a Udine,
proprio il giorno dell’inaugurazione dello Studio alla presenza, fra
gli altri, del vescovo metropolita Galaktion Lubenov Tabakov, del
console dell’ambasciata della Repubblica di Bulgaria a Milano Todor
Stoyanov, e del deputato bulgaro Valentin Miltenov. «Abbiamo voluto
che il primo “atto” ufficiate della nuova sede fosse legato
all’esperienza della onlus “Per Vetren”, che lo Studio ha seguito,
come attività di volontariato, fin dalla nascita - ha affermato la
titolare, Lara Pironio -. I due momenti sono significativi dal punto
di vista umano e professionale».
«E’ molto più di un libro -ha precisato don Dino- si
tratta di una sorta di memoria dei volontari della onlus “Per Vetren”,
che hanno portato avanti e concluso il progetto di solidarietà,
inizialo nel 2000. Questo volume è anche una testimonianza di come
in questi dieci anni, così importanti della nostra vita politica ed
ecclesiale, altri sono stati i protagonisti, gli stessi che non lo
immaginavano né immaginano ancora. L’idea di fondo di questa storia
- ha proseguito- è che persone del tutto normali (operai, manovali,
imprenditori, mamme di famiglia, coppie aperte all’accoglienza si
sono innamorate di altrettante esistenze abbandonate, escluse e,
senza saperlo, hanno abbattuto le barriere che separano gli uomini
dai loro simili. Il progetto di solidarietà ha offerto, infatti,
anche la possibilità di operare per l’ecumenismo riaprendo il
dialogo con la chiesa di Roma, interrotto da 950 anni di
separazione”. Il successo del progetto di solidarietà è stato
garantito proprio dalla collaborazione a 360º che ha coinvolto sia
l’Italia sia la Bulgaria.
Solidarietà per i bambini di Vetren
un libro racconta anni di impegno
(Stefano Zucchini - Messaggero Veneto del 03
dicembre 2008)
UDINE. Un’occasione di
incontro, scambio e comunione tra cattolici cristiani e ortodossi
seguendo il filo rosso della solidarietà nei confronti dei bambini
più bisognosi. Parte da lontano l’avventura dell’associazione “Per
Vetren”, la onlus di San Giovanni al Natisone, che nel 1999 scopre
un orfanotrofio in pessime condizioni igienico sanitarie a Vetren,
cittadina bulgara del distretto di Pazardzik.
E inizia da lì anche la storia dei tanti volontari, guidati da don
Dino Pezzetta, già rettore dell’Abbazia di Rosazzo, e dal presidente
del sodalizio, Ezio Cleri. Dal 25 giungo del 2000 decidono di
impegnarsi per la ristrutturazione di quell’orfanotrofio dove un
centinaio di bambini sono costretti a vivere tra sporcizia e
malattie. Un lavoro concluso nel 2004 e narrato ora nel volume Per
Vetren, una storia. 1999-2008, presentato ieri mattina a Udine a
palazzo Moretti alla presenza del curatore, don Pezzetta, del
console dell’ambasciata della Repubblica di Bulgaria a Milano, Todor
Stoyanov, del deputato al Parlamento bulgaro, Valentin Miltenov, e
del vescovo metropolita della Chiesa ortodossa di Stara Zagora
(Bulgaria), Galaktion Lübenov Tabakov. «Al di là delle differenze
tra la Chiesa occidentale e quella orientale – spiega il metropolita
– abbiamo trovato un’opera benedetta da Dio attraverso cui unire le
nostre strade. Un lavoro frutto della fede profonda e della pietà
per i più poveri che tutti i cristiani del mondo dovrebbero sempre
saper esprimere».
Decine i volontari impegnati per oltre 750 ore l’anno a
completare l’opera e ingente il sostegno finanziario, un milione di
euro, composto esclusivamente di contributi offerti dalla generosità
delle persone. «Oltre a documenti, foto e un cd musicale – commenta
don Dino – il libro raccoglie le testimonianze dei volontari che
hanno portato avanti questo grande progetto di solidarietà
internazionale. Allo stesso tempo l’intera operazione umanitaria,
politica, culturale ed ecclesiale che abbiamo svolto, rappresenta
una concreta occasione per riaprire il dialogo, interrotto da 950
anni di separazione, con la chiesa di Roma». Ma partendo proprio da
quella cittadina dell’Est Europa e da quel piccolo orfanotrofio,
sono stati tanti i rapporti che, negli anni, si sono intessuti tra
Italia e Bulgaria. Rapporti economici, universitari e istituzionali,
come testimonia anche la lettera di saluti e ringraziamenti inviata
ieri a Udine dal vicepresidente della Repubblica Bulgara, Angel
Marin. «Certo, qualche piccola difficoltà e qualche tentativo di
ingerenza c’è stata – confessa don Pezzetta – ma noi non abbiamo mai
voluto essere strumentalizzati o ricevere etichette di nessun
genere. Siamo semplicemente cristiani che amano i più poveri di
Cristo e non vogliamo piegarci a logiche commerciali o di
proselitismo. Perché il solo dare – conclude – dà molte più
soddisfazioni del ricevere».
Le offerte raccolte dalla diffusione del volume saranno
devolute alla Casa di Vetren e per informazioni è possibile
contattare l’associazione allo 0432/740520. Da segnalare ancora che
la presentazione del volume Per Vetren è coincisa ieri a palazzo
Moretti anche con l’inaugurazione della nuova sede dello studio
Pironio, che ha curato come attività di volontariato i rapporti con
i media. «Abbiamo appunto voluto che il primo “atto” del nuovo
studio – ha spiegato la titolare, Lara Pironio – fosse a favore di
un progetto di solidarietà. Due momenti di festa e di soddisfazione
dal punto di vista professionale e umano».
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...più tardi, nel
salone al piano terra della Casa della contadinanza...
...ci siamo ritrovati per un'abbondante rinfresco...
...durante il quale ho catturato questi "quadri ricordo"...
...per non dimenticare un evento che ha coinvolto tante straordinarie
persone...
Và comunque ricordato che
l'impegno di solidarietà continua...
Per Vetren Onlus
Via Caterina Percoto, 24
33048 San Giovanni Al Natisone (Udine) Italia
Tel. 0432 740520
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