Redipuglia e dintorni,
5 Novembre 2008
Onore ai
Caduti
...90 anni dopo...
Seconda parte di visite ai luoghi simbolo della Grande Guerra, iniziata
la mattinata dello stesso giorno davanti al Sacello che ricorda
"il primo colpo di fucile".
vedere
il servizio>>>
Nel corso di questi ultimi anni, non era mancata l'occasione di fermarmi
davanti al Sacrario di Redipuglia, ma per questo servizio era mia intenzione
iniziare dallo spiazzo davanti alla "Casa 3ª Armata" ai piedi del Colle Sant'Elia,
dove molti anni prima avevo accompagnato mio padre e mia madre per una visita
in quei luoghi. Non ricordo molto bene, ma suppongo che in quella occasione
fossi stato in grado di accompagnare i miei genitori a piedi almeno fino alla
tomba del Duca d'Aosta, ma ricordo che da bambino era arrivato fino alle tre
croci sulla sommità della scalinata.
Con l'attrezzatura che ora dispongo, arrivare almeno
fino al luogo dove il giorno prima il Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano aveva deposto la sua corona d'alloro, giudicavo alla mia portata...
ed è stato proprio così...
Sacrario
Militare di Redipuglia
Da Wikipedia,
l'enciclopedia libera.
Il Sacrario Militare di Redipuglia è il più grande sacrario militare
italiano ed uno dei più grandi al mondo, venne realizzato su
progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino
Castiglioni. Inaugurato nel 1938, custodisce le salme di 100.000
caduti della Grande Guerra. Sorge all'interno del territorio
comunale di Fogliano Redipuglia in provincia di Gorizia, nella
regione etnico-culturale detta Bisiacaria.
L'opera, realizzata sulle pendici del Monte Sei Busi,
cima aspramente contesa nella prima fase della Grande Guerra, si
presenta come uno schieramento militare con alla base la tomba di
Emanuele Filiberto, Secondo Duca d'Aosta, Comandante della 3a
Armata, cui fanno ala quelle dei suoi generali.
Recinge simbolicamente l'ingresso al sacrario, ai piedi
della monumentale scalea, una grossa catena d'ancora che appartenne
alla torpediniera Grado. Subito oltre, si distende in leggero
declivio un ampio piazzale, lastricato in pietra del Carso,
attraversato sulla sua linea mediana dalla "Via Eroica", che corre
tra due file di lastre dì bronzo, 19 per lato, di cui ciascuna porta
inciso il nome di una località dove più aspra e sanguinosa fu la
lotta. In fondo alla Via Eroica si eleva solenne la gradinata che
custodisce, in ordine alfabetico dal basso verso l'alto, le spoglie
di 40.000 caduti noti ed i cui nomi figurano incisi in singole
lapidi di bronzo. La maestosa scalinata, formata da 22 gradoni su
cui sono allineate le tombe dei caduti, sul davanti ed alla base
della quale sorge, isolata quella del Duca d'Aosta, comandante della
3a Armata, fiancheggiata dalle urne dei suoi generali caduti in
combattimento, è simile al poderoso e perfetto schieramento d'una
intera grande unità di centomila soldati. Il Duca d'Aosta, morto nel
1931, per sua volontà è stato qui deposto a riposare in eterno tra i
suoi soldati. La tomba è ricavata in un monolito in porfido del peso
di 75 tonnellate. Seguono disposte su ventidue gradoni le salme dei
39.857 caduti identificati. Nell'ultimo gradone, in due grandi tombe
comuni ai lati della cappella votiva, riposano le salme di 60.330
caduti ignoti.
Nella cappella e nelle due sale adiacenti sono
custoditi oggetti personali dei soldati italiani e austro-ungheresi.
Il grande mausoleo venne realizzato di fronte al primo cimitero di
guerra della 3a Armata sul Colle Sant'Elia che oggi è una sorta di
museo all'aperto noto come Parco della Rimembranza. Lungo il viale
adornato da alti cipressi, segnano il cammino cippi in pietra
carsica con riproduzioni dei cimeli e delle epigrafi che adornavano
le tombe del primo sacrario.
Sulla sommità del colle un frammento di colonna romana,
proveniente dagli scavi di Aquileia, celebra la memoria dei caduti
di tutte le guerre, «senza distinzione di tempi e di fortune».
In concomitanza con l'edificazione del sacrario fu realizzata anche
la stazione di Redipuglia, da inquadrarsi nell'ottica di
monumentalizzazione della zona di Redipuglia.
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...l'entrata al
Sacrario, dove sono ancora visibile alcune strutture che erano
servite il giorno prima durante la visita del Presidente, cerimonia
peraltro disturbata dal maltempo...
...pian piano,
attraverso un tratto di strada sterrata alla destra della struttura,
sono salito sul piazzale al livello superiore, dove sorge la tomba
del Duca d'Aosta e dei generali caduti in combattimento...
...alla base della
grande scalinata sono incise queste parole...
…IN MEZZO
AGLI ERI DELLA TERZA ARMATA
SARÒ CON ESSI VIGILE E SICURA SCOLTA ALLE FRONTIERE D’ITALIA
AL COSPETTO DI QUEL CARSO CHE VIDE EPICHE GESTA ED INNUMERI
SACRIFICI
VICINO A QUEL MARE CHE ACCOLSE LE SALME DEI MARINAI D’ITALIA
...la Corona del
Presidente...
...e la doverosa foto ricordo...
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Ritornato al piazzale del parcheggio, mi è sembrato doveroso una breve
visita al Museo di cimeli storici, ma tutte quelle vetrine
che mettevano in mostra gli oggetti e le armi appartenuti ai soldati di
entrambi gli schieramenti, mi sono sentito fortemente a disagio,
tanto che mi sono limitato a riprendere solo qualche immagine,
lasciando ognuno libero di decidere se visitare o meno questo
luogo...
Prima di lasciare il piazzale ai piedi del Colle Sant'Elia, ho dato
un ultimo sguardo al Sacrario illuminato dal sole del tramonto, con
un cielo cosparso di nubi come batuffoli di cotone su fondo
celeste... un bel quadro se non fosse testimonianza di quella immane
tragedia... Ma mi attendeva un'ultima
importante tappa...
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Omaggio ai Caduti
del Cimitero di guerra austro-ungarico
Cimitero di guerra austro-ungarico - Questo cimitero sorge
ai margini della strada statale, a poche centinaia di metri
dal centro abitato di Fogliano e a meno di un chilometro dal
Sacrario di Redipuglia. E' circondato da un muro in pietra in
cui si apre un alto portale con il cancello d'accesso verso la
statale e porta al centro un'epigrafe in lingua italiana e in
lingua tedesca, in onore dei 14.550 caduti austro - ungarici
che ivi giacciono e che sono stati qui raccolti dai vari
cimiteri di guerra della zona una volta dismessi. Il cimitero
è abbellito da aiuole in sempreverde ed ombreggiato da due
file di cipressi ai cui lati vi sono le tombe di 2550 caduti
identificati, ordinate in tumuli di terra e segnate da cippi
in cemento, che portano l'indicazione del nome di ciascun
caduto. In fondo, al centro, in una grande tomba comune
sormontata da un'artistica croce, sono custoditi i resti di
7000 caduti ignoti. Ai lati del cimitero si trovano inoltre
altre due tombe comuni in cui sono raccolti i resti di altri
5.000 caduti ignoti. |
Varcato il cancello del camposanto, osservando i cippi di cemento
illuminati dai raggi del sole che riuscivano ancora a superare il
muro di cinta, leggendo i vari nomi incisi sulle targhette
metalliche ho provato una stretta al cuore pensando che ognuno di
loro aveva una casa ed una mamma che attendeva il loro ritorno...
Sono rimasto completamente solo per altri dieci minuti ad osservare
le tombe ed ero così assorto da che mi sembrava di essere immerso in
un grande silenzio, sebbene alle mie spalle alla normale e sempre
sostenuta circolazione della SS14, si era aggiunto al traffico degli
operai che rientravano dal lavoro...
Ho ripreso la strada del ritorno con una grande
tristezza e rabbia nel cuore, più che convinto che... alla fine di una guerra,
sono tutti perdenti...!
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I servizi fotografici di
questa sezione sono stati realizzati dal nostro collaboratore (nonchè
vice presidente del "natisone") Giovanni Paoloni Jenco, che nel
corso delle sua gite nel territorio, spesso coinvolge la sua
famigliola... La prima parte è stata realizzata al Sacrario di
Oslavia, nei pressi di Gorizia...
Il sacrario militare di
Oslavia - Il sacrario dedicato ai caduti della prima guerra
mondiale, io fu costruito nel 1938 su progetto di Ghino Venturi e
presenta un imponente corpo centrale di forma cilindrica in pietra
bianca, sulla sommità di una scalinata. Custodisce le spoglie di
57.740 soldati, di cui circa 36.000 ignoti, morti nelle battaglie di
Gorizia. I militi sono per la stragrande maggioranza italiani, ma vi
sono sepolti anche 540 soldati austriaci. Tra i caduti italiani che
vi trovano sepoltura ci sono anche 13 medaglie d'oro, tra cui il
generale Achille Papa, ucciso alla Bainsizza e sepolto al centro
della cripta.
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La seconda parte è stata
realizzata nelle Valli del Natisone, presso della chiesetta di San
Nicolò nel comune de San Leonardo, e l'iscrizione della lapide rende
inutile qualsiasi commento.
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Voglio aggiungere una piccola appendice quasi personale in onore di
mio padre, il fante Fabio Taboga fu Emilio, classe 1896 e Cavaliere di Vittorio Veneto.
Colloco la sua fotografia in mezzo ad altre due che ritraggono il
Monumento ai Caduti di Leproso (con la Corona d'Alloro che il Comune
di Premariacco ha recentemente collocato), Sacello che mio padre ha
curato per anni e che tinteggiava all'avvicinarsi della Festa del 4
Novembre...
Voglio idealmente chiedere scusa a mio padre per le parole ascoltate
nei giorni scorsi per TV, dove uno degli ospiti ad una trasmissione
asseriva che il sacrificio dei Caduti della Guerra 1915-18 non ha lo
stesso valore dei Caduti della 2ª Guerra Mondiale...
Finchè non
tutti saranno persuasi che...
...dopo
una Guerra TUTTI i Caduti meritano la stessa Pietà...
...esisterà sempre il pericolo che qualcuno spari un nuovo...
"primo
colpo di fucile"
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