Gita ANA di Orsaria a Monte di Muris (Ragogna)
Il 12
settembre è stato il giorno della ormai consueta “castagnata
alpina”. Un appuntamento che, al pari dell’uscita “estiva”, è
diventato irrinunciabile per amici e simpatizzanti, oltre che per i
“fedelissimi” del gruppo ANA di Orsaria. Non si poteva scegliere giorno migliore per l’uscita della
castagnata. Il tempo è stato decisamente bello, con clima caldo e un
bel sole che metteva allegria, rendendo ancora più gioiosa quella
che è stata comunque una bella giornata!
Come al solito, con questo articolo intendo dare “un’idea” di come
sono andate le cose, con l’aiuto, ovviamente, di un’esauriente
documentazione fotografica dell’evento.
La partenza è stata alle 8.30 dalla sede locale degli Alpini con una
sola corriera (non due come il caso della più gettonata uscita
estiva) e alcune auto al seguito a cui se ne sono aggiunte poi molte
altre più tardi, tanto da sfiorare i 100 partecipanti.
Sebbene la meta non fosse ad “alta quota”, ma si e no a 500 metri di
altezza, la corriera ha avuto il suo bel da fare per raggiungere il
traguardo! Difatti la salita più diretta e breve era preclusa
(divieto di transito per corriere… per ovvie ragioni!) e la strada
“alternativa”, decisamente più lunga, non è stata ad ogni caso una
passeggiata, ma ha dato filo da torcere all’autista sia per le
strettoie che per le curve da affrontare. Giunti nella locale sede
(e rifugio) alpino, a Monte di Muris di Ragogna, c’è stata la solita
dimostrazione di laboriosità ed efficienza degli alpini di Orsaria!
In un batter d’occhio le tavole sono state apparecchiate per tutti,
la corriera svuotata e griglie e fornelli allestiti e “pronti
all’uso”.
Mentre alpini e simpatizzanti si davano da fare, nell’attesa del
pranzo, tutti gli altri si sono sparpagliati. Per prima cosa quasi
tutti hanno ammirato il paesaggio mozzafiato. Certo, non eravamo
tanto in alto, ma la posizione era dominante sul paesaggio
sottostante e devo ammettere che la visuale sul Tagliamento, le
colline circostanti, le montagne e la città di Gemona era davvero
stupendo. Molti sono rimasti per parecchio tempo ad ammirare questo
bel paesaggio, mentre altri andavano a visitare la locale chiesetta
ed il monumento ai caduti, veramente notevole.
A questo punto, molti partecipanti si erano “volatilizzati”,
sembrava fossero stati inghiottiti dai boschi circostanti! Ben
presto ho capito dove erano andati!!! I “superstiti”, tra cui io, ci
siamo dunque avviati per fare una salutare passeggiata tra i boschi,
seguendo un itinerario prestabilito. Certamente le intenzioni erano
buone, ma le “tentazioni”, si sa, sono sempre in agguato. Lungo il
percorso, è stata fatta una lunga tappa nel reparto bar di un
ristorante della zona, e quando finalmente si era ripreso il
cammino, un altro imprevisto ha interrotto l’avventurosa camminata!
L’imprevisto ha un nome molto semplice: ovvero castagne! In un
batter di ciglia ho capito come mai tutti gli altri erano scomparsi
nei boschi, e quasi tutti noi ci siamo fermati a raccogliere
castagne. Da quanto so… solo in tre della spedizione originaria
hanno completato il percorso prefissato, avendo “perso” per strada
quasi tutta la comitiva. Le castagne non finivano mai, e ognuno si è
arrangiato a raccoglierle come poteva: chi aprendo i ricci con un
coltellino, chi con i piedi, chi pungendosi le dita ripetutamente
prima di imparare che non era certo la soluzione migliore… e tutti
noi abbiamo racimolato un discreto bottino, con il quale abbiamo
raggiunto felici e contenti la “base” per il meritato rancio… in
perfetto orario.
La pastasciutta era quasi pronta mentre salsicce e bistecche
cuocevano sulla griglia, e ho cosi potuto immortalare le fasi della
preparazione delle pietanze. La pasta è stata scolata, condita e..
distribuita agli affamati partecipanti e, dopo una breve pausa ben
presto è toccato alla portata principale. Questa era composta da ben
due salsicce, una bistecchina di ossocollo (entrambe tenere e
squisite), due fette di polenta e radicchio, in un apposito
vassoietto già diviso a “scomparti”, decisamente molto comodo da
usare.
Il pasto è stato accompagnato da vino in quantità (tocai… ops
friulano e “neri”), oltre cha da acqua e bibite di vario tipo.
In piena fase di digestione è seguita (devo dire un po’ in anticipo
rispetto le altre volte) sia la vendita dei biglietti della lotteria
sia la foto di gruppo, forse per togliersi il pensiero prima!
Solitamente il sottoscritto si sacrifica e non partecipa alle foto
di gruppo… visto che il fotografo ci deve pur essere e che anche a
me non dispiace affatto. Però chiedo a chi legge… di avere in futuro
un po’ di pazienza e di non protestare troppo con il malcapitato
“paparazzo”! Capisco che possa essere scomodo starsene fermi ad
aspettare, tuttavia è da tenere conto che avevo qualcosa come 4
macchine fotografiche per le mani, e che c’erano continuamente dei
ritardatari che si univano al “gruppone”, oltre al fatto che è stato
deciso di fare la foto in 2 posizioni diverse!!!
Tutto questo… non certo per essere polemico, ma perché ritengo
giusto che anche il fotografo possa “dire la sua” e far capire a
tutti che non è cosi semplice stare “dall’altra parte della
barricata”!
Scattate finalmente le foto di gruppo, e rientrati alla “base”, c’è
stata la vera e propria castagnata. Come per incanto sulle lunghe
tavolate sono comparsi i piatti colmi di castagne appena cotte e le
bottiglie di ribolla, ricordando, per chi non lo sapesse già, che si
tratta di “mosto parzialmente fermentato” con bassa gradazione
alcolica e ancora un’alta percentuale di zuccheri.
Subito dopo c’è stata l’estrazione della lotteria. Come sempre
indiscusso protagonista è stato Bruno Badino e come sempre la gente
moriva dal ridere alle sue battute sui premi che via via venivano
distribuiti ai fortunati vincitori. I premi erano molti: bottiglie
di vino, un ferro da stiro, una quantità di salami e formaggi,
radicchio, caffè, spremiagrumi ecc. Le risate erano d’obbligo, e a
Bruno la fantasia certo non mancava (nemmeno un esperto illusionista
sarebbe stato capace di trasformare un “quarto” di formaggio di
latteria sottovuoto in una “forma” intera di parmigiano reggiano). E
questo era solo un esempio, senza contare poi le spiritose battute,
a cui faceva da controaltare il simpaticissimo “Lulo”! Finita
l’estrazione sono cominciate le “danze”. E il termine è corretto
perché, mentre il gruppo dei “soliti noti” si dava da fare a
intonare le canzoni con gli strumenti, due o tre coppie di ballerini
si cimentavano in balli “da manuale”, rischiando però continuamente
le “collisioni” tra quanti passavano tra i tavoli. Anche Bruno
Badino, probabilmente galvanizzato dall’estrazione della lotteria e
con l’aiuto di un taglio di ribolla, si è cimentato in danze con una
graziosa signora, e devo ammettere che erano davvero bravi.
Terminati i balli e le suonate del gruppo di musici “ufficiale” ANA
di Orsaria, velocemente come erano state preparate, le tavole sono
state ripulite ed il materiale riportato sulla corriera. Tutto
questo mentre il tiepido del giorno lasciava il posto a un’umidità
crescente e a un certo calo della temperatura, man mano che si
avvicinava la sera. E’ quindi seguito il ritorno a casa, sempre per
il tortuoso percorso dell’andata, che ha segnato la conclusione
anche di questa bella “castagnata” 2008.
Ad alcuni potrà sembrare “scontato e ripetitivo”, ma io non mi
dimenticherò mai di ringraziare per la loro disponibilità, bravura e
capacità, tutti quelli che hanno lavorato per la realizzazione di
questa bella gita, a cominciare dai principali organizzatori Balutto
e Badino. Ci sono molti modi per contribuire e ognuno di loro ha
fatto la sua parte. E’ stato molto gradito il fatto che, in molti,
hanno dato una mano al momento della distribuzione dei vassoi.
Un’altra cosa che mi ha colpito è stata quella di vedere una giovane
coppia di Orsaria (immortalata all’opera in diverse occasioni) che,
pur non facendo parte dello “staff” ufficiale, ha sempre dato una
mano nei vari momenti delle preparazioni, consegna dei cibi e
addirittura a pulire le padelle a lavori conclusi. Senza contare che
si sono messi a pranzare per ultimi, solo quando anche l’ultimo
commensale era stato servito a tavola. So che loro due ben presto
leggeranno questo mio articolo, e che tutti voi, amici che leggete,
sapete di chi sto parlando. So anche, e qui mi rivolgo alla coppia,
che non avete mai letto i miei servizi sul “sito dal nadison”, e
spero che queste righe e queste foto vi siano piaciute e vi abbiano
fatto ricordare “quella bella giornata a Muris del 12 ottobre 2008”!
Questo vuole essere un sentito ringraziamento per quello che avete
fatto, che ovviamente estendo a tutti gli altri, non mi metto a fare
nomi perché se no… non finirei più.
Ormai le gite alpine del gruppo ANA di Orsaria per me sono diventate
un consolidato appuntamento… arrivederci alla prossima edizione del
2009
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