Di "feste della zucca", si svolgono in diverse località del Friuli, a cominciare dalla più famosa, quella di Venzone che si tiene solitamente a fine ottobre e che ormai, per
dimensioni e caratteristiche, ha assunto aspetti a dir poco
“commerciali”. Ma ce ne sono di meno note, più
piccole e dal sapore di “sagra paesana” come quella di Chiopris-Viscone, sempre a fine ottobre e quella di Bagnaria Arsa di
cui si parla in questo articolo.
La sagra, che ho avuto il piacere di
visitare, era molto bella e suggestiva. C’erano zucche di ogni
forma, dimensione, colore e tipo. Dalle più pesanti e grandi, a
quelle più lunghe e di forma originale. Non solo: si potevano
ammirare all’opera i “maestri intagliatori” che sfruttando una
grossa zucca hanno fatto un vero capolavoro di scultura. E ancora,
si poteva assistere a diversi stand “artistici” dove le zucche
venivano disposte in particolari scenari, a dir poco originali e
insoliti, come la creazione di una squadra di calcio… formata
esclusivamente da zucche.
Il Mulino
Pevere
Ponziano Pevere nacque a Coloredo di Monte Albano il 19
Novembre del 1909 da una famiglia di mugnai, il papa era
infatti già mugnaio a Mels di Coloredo e, proprio alla
famiglia Pevere è stata intitolata la via "Mulin Pevar" nel
Comune di Buia.
Nel 1935 si trasferì ad Ontagnano dove, nel 1938, acquistò il
mulino assieme ad una signora, e nel 1948 lo passò
completamente di sua proprietà. Oltre al mulino possedeva
anche vari attrezzi per la trebbiatura con i quali serviva la
zona di Ontagnano ed i paesi limitrofi.
Ponziano lavorò nel mulino fino all'anno 1983, smise di
lavorare a causa di una malattia; morì nel 1984. La figlia Lea
ricorda oggi papa Ponziano con molto piacere e serenità.
Ricorda che teneva sempre in testa quel suo cappello portato
"in bande", ricorda che portava i pantaloni sempre allentati,
ricorda che a 60 anni suonati papa Ponziano portava ancora
sulla schiena sacchi di farina da 100 chili!
Ricorda anche un simpatico aneddoto in particolare: da
piccola veniva sempre accusata dagli altri bambini che
dicevano che il papa mugnaio rubava la farina. In questo
mulino vecchio di 120 anni è stato restaurato anche il
dispositivo per “rubare” la farina; una fune che il mugnaio
tirava durante la macina per far cadere la farina non nel
sacco del proprietario del grano, ma nel suo sacco. Oggi
questa cosa può far sorridere ma a quei tempi era fonte di non
poche questioni.
Nel 1986 il mulino è stato venduto dalla famiglia ed è
rimasto in disuso fino al momento in cui, nel 2001, Delio
Foschiatti lo ha visto e se n'è letteralmente innamorato. Con
l'affiatata collaborazione di Gilberto Mandolini ed il
sostegno di altri collaboratori, il mulino è stato smantellato
dall'edificio in cui si trovava, adattato in una struttura
metallica trasportabile su ruote, completamente revisionato,
ristrutturato e reso perfettamente funzionante. Il lavoro di
restauro è durato circa 6 mesi. Ad oggi il mulino può macinare
solamente mais ma dal prossimo anno verrà modificato anche per
la macina del grano.
Con questa opera Gilberto, Delio, gli "Amici della
Trebbiatura" e gli rivivere una tradizione, con l'intento di
mostrare ai giovani situazioni nuove ed uniche e di far
ricordare ai meno giovani scene a lungo vissute nel passato. |
Ma oltre ad ammirare tutte queste
cose, si potevano assaggiare molte specialità a base di zucca. Si
andava dai classici gnocchi di zucca con ricotta affumicata, al pan
di zucca, a un’infinità di dolci, fino al gelato di zucca, che devo
dire è molto buono anche se dal gusto insolito per un gelato.
Ovviamente accanto ai piatti a base di zucca c’erano poi i soliti
piatti che si possono degustare in una qualsiasi sagra. Insomma, il
clima era di festa e l’affluenza di gente è stata notevole. Non
pochi tornavano a casa con borse colme di zucche di varia forma e
tipo, acquistate presso i vari chioschi. Nel frattempo il gruppo
musicale “Bandaros” rallegrava gli animi con le loro canzoni e la
loro allegria.
...le concorrenti...
...e la campionessa...
Al termine della giornata ci sono
poi state le premiazioni: delle zucche più lunghe, delle
composizioni migliori, per i maestri intagliatori e infine per le
zucche che hanno fatto più scalpore, quelle più grandi. Quest’anno
il primo premio è andato a Guerra Luigino di Buia con la sua zucca
di ben 364 kg di peso e che ha vinto un prosciutto. Il secondo
premio consistente in una bresaola, è andato all’Azienda
Universitaria Servadei, con una zucca di 321 kg, premio che ho
ritirato personalmente su incarico di Moreno Greatti, partecipante
al concorso e impossibilitato a venire. Il terzo premio infine,
consistente in una coppa di maiale, è andato a Paolo Ermacora e alla
sua zucca di 315 kg. Il primo classificato, rimasto sorpreso lui
stesso della vittoria, ha ringraziato i tecnici dell’azienda
agraria, in primis Moreno Greatti per l’assistenza tecnica alla
coltivazione della zucca.
...le premiazioni...
Dopo le premiazioni e la cena, è
seguita la tombola e intrattenimento musicale, per poi concludersi
con un fuggi fuggi generale visto che il tiepido del giorno è stato
ben presto sostituito da un freddo pungente della sera.
Personalmente apprezzo molto lo spirito che anima queste sagre
paesane, che valorizzano le tipicità locali e riescono a creare
occasioni di incontro tra le persone e momenti spensierati come
questo.
...il vincitore del primo
premio... |