nuove dal friuli e dal mondo

Santa Marizza di Varmo, 4 Settembre 2008
"Canevòn" della casa a Nord-Est


2° Festival Regionale del Racconto nelle Terre di Mezzo
Omaggio a Sergio Maldini

Da un ’idea di Franca Maldini
aspettando bellarmino
Lettura scenica a cura di Css/Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia
A cura e per la regia di Rita Maffei. Con Francesco Accomando, Maria Ariis, Andrea Collavino,
Fabiano Fantini, Rita Maffei ,Giorgio Monte, Marcela Serli.

     Il tutto esaurito all'interno del "canevòn", un grande stanzone in varie epoche utilizzato come cantina,  "galetiera" (deposito di bozzoli) e/o allevamento di bachi da seta.
     Per varie ragioni ma sopratutto per la difficoltà di riprendere gli attori su un "palcoscenico" non visibile nella sua interezza, non abbiamo potuto effettuare un soddisfacente servizio fotografico.

Lo spettacolo è stato preceduto da una breve introduzione di Mario Turello...



 ESTRATTO

    Come ha scritto il suo amico e vicino di casa Salvatore Errante Parrino, uomo di pittura e di teatro nonché “personaggio” rubato alla vita per il romanzo “La stazione di Varmo”, a Santa Marizza tutti si chiedono che cosa mai aspetti, Sergio Maldini, a fare ritorno in questo borgo minuscolo del Friuli, per l’ennesima estate da trascorrere «nella profonda quiete dei suo cortili», sorseggiando un bicchiere di Tocai e gustando una fetta di quei famosi salami che «sono meglio di Leibniz». Così, a dieci anni dalla scomparsa, il vincitore del premio Campiello 1992 ”ritorna” nella sua “casa a Nord-Est”, aperta per la prima volta al pubblico dalla moglie Franca, con la prima nazionale di un suo atto unico teatrale, contraddistinto dall’ironia e dalla dolcezza di sempre …

Aspettando Bellarmino è il titolo di un atto unico composto da Sergio Maldini nella tarda primavera del 1978 (e finora mai rappresentato) per un concorso bandito dalla Rai. La prova generale di un «nuovo spettacolo » per una televisione privata (fuor di metafora, la Rai dell’epoca), voluto da un suo dirigente, Carlo Laganà, al momento del cambio del direttore generale, il fantasmatico Bellarmino del titolo -metafora del potere di ogni tempo- viene inscenata nell’appartamento romano di Franco Mauri, il «bravo presentatore» cui Laganà ha affidato la responsabilità della sceneggiatura. In un crescendo di colta ma graffiante ironia e con l ’aiuto dei suoi domestici, della moglie e di due attori underground, Mauri-Maldini demolisce di fronte agli occhi e alle orecchie incredule del servile Laganà il politically correct di bassa lega che innerva il vaniloquio e le banalità della tv generalista, prigioniera, come la stampa, di un linguaggio stereotipato e di un “pensiero” omologante. Nella lettura scenica orchestrata da Rita Maffei, la breve ma deliziosa pièce maldiniana prende vita nella barchessa della celebre Casa a Nordest che l’autore avrebbe voluto dedicare al teatro, in un originale allestimento di stampo “domestico” realizzato con i mobili e le luci del salotto di casa.


MISE EN ESPACE IN OMAGGIO A SERGIO MALDINI

Nata da un’idea della moglie Franca, Aspettando Bellarmino è il primo evento speciale del 2° Festival Regionale del Racconto nelle Terre di Mezzo e propone la lettura di un atto unico composto dallo scrittore già trent’anni fa con una straordinaria e puntuale premonizione del “vuoto televisivo” contemporaneo. Attori regionali diretti da Rita Maffei, produzione Css

     Il 2° Festival Regionale del Racconto nelle Terre di Mezzo, dopo la pedalata pasoliniana della scorsa domenica, è approdato al primo e atteso evento all’interno del prezioso programma di questa edizione. La casa a Nord-Est di Sergio Maldini è stata teatro di Aspettando Bellarmino, la lettura scenica di un atto unico che lo scrittore compose già trent’anni fa e che, grazie a un’idea della moglie Franca, si è potuto apprezzare in una mise en espace mai rappresentata prima d’ora. Aspettando Bellarmino è una deliziosa pièce teatrale datata 1978 ma incredibilmente attuale per la fotografia che ci restituisce attraverso le parole e l’ironia dei personaggi. Il mondo della televisione e la gente che vi gravita attorno sono al centro di questo testo in cui ironia e grottesco non lasciano spazio al giudizio, ma certamente colpiscono per la sorprendente e bruciante delicatezza maldiniana. La regista Rita Maffei non ha voluto apportare alcun taglio al testo originale, per rispetto dell’autore naturalmente, ma anche per valutare l’impatto sul pubblico di questa lettura inedita, ricca di dialoghi brillanti che la Maffei ha affidato ad attori regionali del Css.
     La storia è ambientata nell’appartamento romano di Franco Mauri (Andrea Collavino), presentatore con velleità sopra alla media, il quale mostra al dirigente televisivo Carlo Laganà (Francesco Accomando), la sceneggiatura che vorrebbe adottare per una nuova tipologia di spettacolo da lanciare a breve. Segue un crescendo di colta e graffiante ironia e con l’aiuto dei suoi domestici intellettuali, Giovanni (Fabiano Fantini) e Amelia (Maria Ariis), della compagna-valletta, Donatella (Marcela Serli) e di “due attori underground che per qualche lira fanno anche teatro tradizionale”, rappresentati da Giorgio Monte e Rita Maffei, il presentatore Mauri demolisce di fronte al dirigente Laganà il politically correct di bassa lega che dilaga su tv e stampa, prigioniere di un linguaggio stereotipato e di un pensiero omologato.
     La mise en espace, per la quale il tutto esaurito si è registrato già la scorsa settimana, è stata preceduta da una breve presentazione, a cura del professor Mario Turello, del libro di Paolo Simoncelli Sergio Maldini. Biografia della nostalgia (2008, Marsilio Editore).
     Il Festival è sostenuto dagli assessorati regionali a cultura e turismo e dalla Fondazione Crup e coinvolge le straordianarie terre di mezzo tra i comuni di Camino al Tagliamento (capofila,) Casarsa della Delizia, Codroipo, Colloredo di Monte Albano, Cordovado, Sedegliano e Varmo.


...la passerella finale...