Lo spettacolo è stato
preceduto da una breve introduzione di Mario Turello...
ESTRATTO
Come ha scritto il suo amico e
vicino di casa Salvatore Errante Parrino, uomo di pittura e di
teatro nonché “personaggio” rubato alla vita per il romanzo “La
stazione di Varmo”, a Santa Marizza tutti si chiedono che cosa mai
aspetti, Sergio Maldini, a fare ritorno in questo borgo minuscolo
del Friuli, per l’ennesima estate da trascorrere «nella profonda
quiete dei suo cortili», sorseggiando un bicchiere di Tocai e
gustando una fetta di quei famosi salami che «sono meglio di Leibniz».
Così, a dieci anni dalla scomparsa, il vincitore del premio
Campiello 1992 ”ritorna” nella sua “casa a Nord-Est”, aperta per la
prima volta al pubblico dalla moglie Franca, con la prima nazionale
di un suo atto unico teatrale, contraddistinto dall’ironia e dalla
dolcezza di sempre …
Aspettando Bellarmino è il
titolo di un atto unico composto da Sergio Maldini nella tarda
primavera del 1978 (e finora mai rappresentato) per un concorso
bandito dalla Rai. La prova generale di un «nuovo spettacolo » per
una televisione privata (fuor di metafora, la Rai dell’epoca),
voluto da un suo dirigente, Carlo Laganà, al momento del cambio del
direttore generale, il fantasmatico Bellarmino del titolo -metafora
del potere di ogni tempo- viene inscenata nell’appartamento romano
di Franco Mauri, il «bravo presentatore» cui Laganà ha affidato la
responsabilità della sceneggiatura. In un crescendo di colta ma
graffiante ironia e con l ’aiuto dei suoi domestici, della moglie e
di due attori underground, Mauri-Maldini demolisce di fronte agli
occhi e alle orecchie incredule del servile Laganà il politically
correct di bassa lega che innerva il vaniloquio e le banalità
della tv generalista, prigioniera, come la stampa, di un linguaggio
stereotipato e di un “pensiero” omologante. Nella lettura scenica
orchestrata da Rita Maffei, la breve ma deliziosa pièce maldiniana
prende vita nella barchessa della celebre Casa a Nordest che
l’autore avrebbe voluto dedicare al teatro, in un originale
allestimento di stampo “domestico” realizzato con i mobili e le luci
del salotto di casa.
MISE EN
ESPACE IN OMAGGIO A SERGIO MALDINI
Nata da un’idea
della moglie Franca, Aspettando Bellarmino è il primo evento
speciale del 2° Festival Regionale del Racconto nelle Terre di
Mezzo e propone la lettura di un atto unico composto dallo
scrittore già trent’anni fa con una straordinaria e puntuale
premonizione del “vuoto televisivo” contemporaneo. Attori
regionali diretti da Rita Maffei, produzione Css
Il 2° Festival Regionale del Racconto nelle Terre di Mezzo, dopo la
pedalata pasoliniana della scorsa domenica, è approdato al primo e
atteso evento all’interno del prezioso programma di questa edizione.
La casa a Nord-Est di Sergio Maldini è stata teatro di Aspettando
Bellarmino, la lettura scenica di un atto unico che lo scrittore
compose già trent’anni fa e che, grazie a un’idea della moglie
Franca, si è potuto apprezzare in una mise en espace mai
rappresentata prima d’ora. Aspettando Bellarmino è una deliziosa
pièce teatrale datata 1978 ma incredibilmente attuale per la
fotografia che ci restituisce attraverso le parole e l’ironia dei
personaggi. Il mondo della televisione e la gente che vi gravita
attorno sono al centro di questo testo in cui ironia e grottesco non
lasciano spazio al giudizio, ma certamente colpiscono per la
sorprendente e bruciante delicatezza maldiniana. La regista Rita
Maffei non ha voluto apportare alcun taglio al testo originale, per
rispetto dell’autore naturalmente, ma anche per valutare l’impatto
sul pubblico di questa lettura inedita, ricca di dialoghi brillanti
che la Maffei ha affidato ad attori regionali del Css.
La storia è ambientata nell’appartamento romano di
Franco Mauri (Andrea Collavino), presentatore con velleità sopra
alla media, il quale mostra al dirigente televisivo Carlo Laganà
(Francesco Accomando), la sceneggiatura che vorrebbe adottare per
una nuova tipologia di spettacolo da lanciare a breve. Segue un
crescendo di colta e graffiante ironia e con l’aiuto dei suoi
domestici intellettuali, Giovanni (Fabiano Fantini) e Amelia (Maria
Ariis), della compagna-valletta, Donatella (Marcela Serli) e di “due
attori underground che per qualche lira fanno anche teatro
tradizionale”, rappresentati da Giorgio Monte e Rita Maffei, il
presentatore Mauri demolisce di fronte al dirigente Laganà il
politically correct di bassa lega che dilaga su tv e stampa,
prigioniere di un linguaggio stereotipato e di un pensiero
omologato.
La mise en espace, per la quale il tutto esaurito si è
registrato già la scorsa settimana, è stata preceduta da una breve
presentazione, a cura del professor Mario Turello, del libro di
Paolo Simoncelli Sergio Maldini. Biografia della nostalgia (2008,
Marsilio Editore).
Il Festival è sostenuto dagli assessorati regionali a
cultura e turismo e dalla Fondazione Crup e coinvolge le
straordianarie terre di mezzo tra i comuni di Camino al Tagliamento
(capofila,) Casarsa della Delizia, Codroipo, Colloredo di Monte
Albano, Cordovado, Sedegliano e Varmo.
...la passerella finale... |