nuove dal friuli e dal mondo

Orzano di Remanzacco, 17 Agosto 2008

Musica senza confini
per festeggiare il

60° di fondazione della Nuova Banda di Orzano


La sede storica della Nuova Banda di Orzano

     REMANZACCO. La Nuova banda di Orzano, di cui quest' anno ricorre il sessantesimo anniversario della fondazione, festeggerà la ricorrenza con la manifestazione musicale internazionale dal titolo "Musica senza confini", che avrà luogo oggi alle 17 al Parco dei Bambini di Orzano. Presenzieranno la Banda Civica di Grado, il Corpo Bandistico Val di Corto di Ovaro, l'Eisenbahner Musikverein Trachtenkapelle di Arnoldstein e la Pihalni Orkester Salpnit Anhovo di Deskle (Slovenia).
     Il programma della manifestazione prevede dalle 17 la sfilata musicale per le vie di Orzano dei complessi bandistici partecipanti fino all'area del parco, alle 17.30 il discorso di inizio manifestazione in italiano, tedesco e sloveno, e verso le 18.30 l'intervento ufficiale delle autorità, tra cui il sindaco di Remanzacco Dario Angeli, l'assessore alla cultura Daniela Briz, il consigliere provinciale Arnaldo Scarabelli ed il consigliere regionale Franco lacop. La manifestazione si concluderà con un concerto finale in cui tutti i complessi musicali presenti eseguiranno assieme quattro brani musicali, diretti a rotazione dai vari maestri delle singole bande.
     La Nuova banda di Orzano è composta da una cinquantina di suonatori, molti dei quali sono ragazzi e giovani. Il gruppo giovanile è invece composto da una trentina di elementi tra i 6 e i 18 anni e suona stabilmente da quattro anni: nel corso del 2007 ha partecipato a svariati concorsi e rassegne musicali, tra cui i concorsi di Costa Volpino (Bergamo) e Corno di Rosazzo, e la rassegna musicale delle bande giovanili di Valvasone. Dal 1990 la direzione artistica di entrambi i complessi è affidata al Maestro Nevio Lestuzzi. Il direttivo della Nuova Banda di Orzano è stato invece da poco rinnovato: l'attuale presidente è Marco Speda, con Erika Donato vicepresidente, mentre gli altri consiglieri sono Svevaattaglia, Elisa Lavarone, Redi Scarbplo, Giampaolo Vicenzutti e Cristina Bidoli che ricopre anche il ruolo di segretaria.
     (Davide Accarini – Messaggero Veneto del 17 Agosto 2008)


...lo spazio verde attrezzato ubicato nei pressi della sede...

L'arrivo delle bande nell'ordine: Corpo Bandistico Val di Corto di Ovaro, Pihalni Orkester Salpnit Anhovo di Deskle (Slovenia), Banda Civica di Grado, Eisenbahner Musikverein Trachtenkapelle di Arnoldstein ed infine la Nuova Banda di Orzano...


...che nello stesso ordine, a rotazione hanno eseguito alcuni brani del loro repertorio...

    La banda di Orzano ha 60 anni - Remanzacco - Seicento anime la frazione di Orzano e due bande cittadine. Quella più antica, la Banda di Orzano, compierà 80 anni nel 2009 e la Nuova Banda di Orzano che invece festeggia i suoi primi 60 anni di vita proprio in questi giorni. A guidarla è il giù giovane direttore di bande d'Italia, Marco Specia, che ha spento 22 candeline solo ieri. Da piccolissimo si è avvicinato al mondo della musica e oggi suona il primo clarino. Oltre a studiare all'università (il prossimo anno si laureerà in ingegneria) è anche presidente della pro loco Valle di Soffumbergo, la più piccola pro loco del Friuli-Vg. Oggi dirige la Nuova Banda di Orzano la cui parte artistica è affidata, dal 1990, al maestro Nevio Lestuzzi. La Nob è stata fondata nel 1948; da allora la sua attività musicale è stata continua e ininterrotta. Il complesso conta 58 suonatori (età media 28 anni).
     Il sodalizio si appoggia alla Scuola di musica NBO: 40 allievi seguiti da 5 docenti e che, oltre a diffondere e insegnare l'arte musicale, prepara i futuri suonatori a garanzia della continuità del complesso. Nell'ambito della scuola c'è Gruppo Giovanile NBO, composto da 30 ragazzi sotto i 18 anni e che quest'anno si è classificato con un punteggio di 91/100 al terzo posto della categoria B al Concorso musicale per allievi di gruppi bandistici del Friuli-Vg di Corno di Rosazzo. Da oltre 10 anni, infine, la Nbo organizza il Torneo di calcio fra bande musicali, evento unico nel suo genere, che quest'anno si svolgerà il 30 agosto. Oggi, invece, alle 17, a Orzano (nel Parco dei Bambini) si svolgerà la manifestazione musicale internazionale Musica senza confini per la celebrazione del 60. anno di fondazione (ci saranno anche la Banda di Grado, il Corpo bandistico Val di Gorto, la Eisenbahner Musikverein Trachtenkapelle Arnoldstein e la Pihalni Orkester Salonit Anhovo di Deskle.
(Paola Treppo - Il Gazzettino del 17 Agosto 2008)

Sono seguite le consegne delle onorificenze da parte delle varie autorità presenti a tutti i componenti della Nuova Banda di Orzano, e lo scambio degli omaggi tra i rappresentanti dei complessi musicali...

alla fine cerimonia sono stati eseguiti dei brani musicali...
... a bande riunite...


...di cui vi presentiamo l'estratto finale...

 
     Tra il materiale storico che mi sono ritrovato tra le mani riguardante la Nuova Banda di Orzano, costituito da opuscoli stampati in occasione dei vari anniversari di fondazione, ho scelto un articolo scritto dallo stesso Giacomo Pontoni fondatore e per tanti anni direttore della NBO. Il testo non è solo un vero e proprio testamento spirituale ma una vissuta e sofferta pagina di storia del nostro paese, a cavallo dell'ultimo conflitto mondiale.
     Come prima foto ho scelto una posa caratteristica del dinamico Direttore, immagine stampata molto chiaramente nella mia memoria. (Webmaster Aldo Taboga, curatore di queste pagine...)

Giacomo Pontoni, ovvero, mezzo secolo di storia
Cinquanta anni della mia vita dedicati alla musica, riguardano il periodo dal 1926 al 1976.
 (Agosto 1976 - m. Giacomo Pontoni)

     Io sottoscritto Giacomo Pontoni, nullatenente -terza elementare- ho conseguito la licenza di V Elementare all'età di 33 anni a Thiesi di Sassari, mentre prestavo servizio militare nelle file della Banda dell'88° Reggimento «Divisione Friuli».
     Di professione «contadino per forza»: il mio sogno era di dedicarmi alla vita militare, per spirito di avventura e per conoscere il mondo; non certo per velleitarismo, ma la mia amata mamma (recentemente scomparsa), mi aveva riportato alla realtà della vita dicendomi che «se non si lavora la terra, non si mangia» e così il mio intento fallì.
     In effetti, la mia vita fu dura, anzi durissima fin dall'infanzia; in quei tempi era dura per tutti i ragazzi di allora, ma per me forse più degli altri. Oltre a coltivare la campagna dell'insigne Capitolo di Cividale, mio padre faceva anche il sagrestano, per conseguenza di ciò ero impegnato ogni mattina a «tirare» le corde per il suono delle campane e servire la S. Messa.
     Durante l'estate, levata alle ore tre del mattino, si era già sui campi: «mangiare poco e lavorare tanto». All'età di dodici anni supplicai i miei genitori di lasciarmi imparare la musica ma la risposta è stata negativa, dettata dalla dura realtà: Te lo potremo concedere ad un patto: che tu impari a falciare l'erba! A tredici anni, eravamo nel 1926, avevo imparato a fare il fieno, sapevo adoperare la falce, ma quanta fatica! Allora non esistevano le falciatrici meccaniche. Finalmente, in quell'autunno ebbero inizio le prime lezioni di musica anche se a rilento a causa delle scarse possibilità finanziarie della Banda di Orzano; era povera e non aveva fondi per pagare un maestro. Quindi, solo in casi estremi ci si avvaleva del m.° Cesare Liberale di Udine, al quale devo l'insegnamento delle prime posizioni del flauto, mentre per la teoria ricevevo saltuarie lezioni dal vice-maestro Giovanni Zuccolo, mi dovetti perciò arrangiare molto da solo.
     Nel 1933 subentrò alla direzione della nostra Banda il bravo m.° Giuseppe Stella «Beput», allora vice maestro della Banda di Nogaredo di Prato, il quale mi consigliò, vista la mia grande passione per la musica, di arruolarmi nella Banda Presidiaria di Udine, ma la mia domanda non venne accolta.
     Ebbi più fortuna nel maggio del 1934 in quanto avendomi il Distretto Militare di Udine assegnato all’8 Alpini chiesi ed ottenni di venire assegnato alla Fanteria, nel Meridione d’Italia e così raggiungere il duplice scopo: imparare bene la musica e vedere un pò l’Italia. A quei tempi era l’unico modo per poter viaggiare e conoscere luoghi diversi per chi non aveva mezzi.
     Tuttavia, essendo l’ultimo giorno del reclutamento, con i quadri quasi completi, venni assegnato al Gruppo Someggiato del 9J Artiglieria a Trento e feci parte di quella prima fanfara militare, con cappello alpino, iniziando così la «carriera» di suonatore. Nel 1935 venni richiamato al 15° Artiglieria a Conegliano Veneto al Reparto Banda diretto dall’abruzzese m.llo L. Fossati e lì mi feci le ossa al punto di riuscire a vincere un concorso nella Banda della Milizia Ferroviaria di allora. Tuttavia, in attesa di essere assunto, nel maggio del 1940 venni assegnato al 55° Btg. di Gemona che unitamente all’80° di Parma vennero incorporati nella Divisione «Granatieri di Sardegna» ed inviati in Jugoslavia a Lubiana.
     Facendo parte di quella Banda, imparai la scrittura della musica, a trascrivere gli spartiti dei maestri F. Zugliani (friulano di Tarcento), di Brindani, Tagliavini e Casanova (parmensi), nati per la musica brillante con stile alla Secondo Casadei.
     Ne 1942 trovandomi in Sardegna, presi parte allo sbarco in Corsica ove ogni sera tenevamo un concerto in piazza a Bonifacio.
     L’8 settembre 1943, dopo la caduta del fascismo, sciolta la Milizia, ero di nuovo a Thiesi in Sardegna. Assegnato alla nuova formazione della «Divisione di Combattimento Friuli» 87° ed 88° Fanteria che, rientrata a Napoli nel 1944 ha affiancato gli Alleati fino alla Liberazione. Al sottoscritto entrato a far parte di questa prestigiosa Banda diretta dai Marescialli Tabor e Lorenzo Valente di Manfredonia, venne affidato l’incarico di riesumare e trascrivere l’intero repertorio musicale della Banda della Divisione Friuli» che nei combattimenti contro i Tedeschi a Bastia, si trovava dopo l’8 settembre privata degli strumenti di musica e degli spartiti musicali.
     Al mio rientro nel giugno del 1945 al mio paese ad Orzano, come ebbi occasione di accennare in precedenza, venni nominato maestro direttore della banda con pieni poteri, ma essendo mancata la collaborazione ed anche a causa della scarsa frequenza alle lezioni, nel luglio del 1948 rassegnai le mie dimissioni.
     Desideravo tanto portare la Banda ad un buon livello artistico, solo con la buona volontà e senza spese, a vantaggio di tutti, per un solo nome: «ORZANO».
     Nell’agosto dello stesso anno, venne la volta buona, avendo ritrovata la necessaria collaborazione e con l’appoggio di fedeli suonatori fondammo il 15 agosto 1948 la « NUOVA BANDA DI ORZANO », moderna e democratica al motto di: Passione, Disciplina e Sacrificio.
     Senza scopo di lucro, ma con intento educativo e culturale, rivolta soprattutto ai giovani offrendo loro un modo utile di impiegare il tempo libero, in un mondo egoista ed incline allo sfaldamento morale, effettuando servizi soprattutto nei piccoli centri dove è più difficile raccogliere fondi per richiamare grandi e rinomate Bande, si è suonato in occasione di feste religiose, patriottiche e popolari al di fuori dei partiti politici.
     Il cammino della Nuova Banda di Orzano si è rivelato vieppiù trionfale: dopo soli due anni dalla fondazione era la più richiesta in provincia di Udine; dopo cinque anni la più richiesta nella Regione Friuli-Venezia Giulia (primato che detiene tuttora) inoltre è presente annualmente nelle province di Trieste, Venezia, Treviso e la cerchia si allarga.
     Ha partecipato a due Anni Santi a Roma (nel 1950 e 1975), a tre tournee all’estero, due volte a Lourdes, a quattro sortite nella penisola, spingendosi fino a Cassino, Pompei, Capri.
Nei 28 anni dalla sua fondazione la Nuova Banda di Orzano ha eseguito n. 1208 prestazioni che comprendono servizi per concerti, processioni, cortei patriottici, sagre popolari, eseguendo un vasto repertorio di circa duecentocinquanta pezzi tra opere, marce, canzoni, inni, brani folcloristici, in avanguardia con le novità discografiche di S. Remo, Casadei, Canzonissima, Disco per l’estate.
     Mi sono immedesimato in questa Nuova Banda di Orzano che ritengo una mia creatura. Quest’anno, il 1976, vede il compimento del mio 50° anno di attività musicale: a partire dal 1926 non sono mai mancato alle lezioni e concerti ed in questo ritengo di detenere un primato ineguagliato. Ciò è stato possibile perché vivo di musica, lavoro a suon di musica. Ecco perché per me è sempre festa e non sento la fatica neppure quando carico i pesanti carri di stallatico o i foraggi o le granaglie.
Mi sento felice per essere riuscito seppure con grandi sacrifici, lavorando per due (anche 16 ore giornaliere), a realizzare a mie spese una sala di musica che, data la mia ammirazione per il compositore, ho dedicato al grande maestro Secondo Casadei «Lo Strauss della povera gente», perché la sua musica ringiovanisce i vecchi, guarisce gli ammalati, fa dimenticare le cambiali in protesto.
     La sala di musica, sorta, ideata e completata tutta a mie spese, senza una lira da nessuno, senza alcun contributo, rappresenta il compendio ideale della mia vita dedicata alla musica, pertanto alla fine dei miei giorni dichiaro quale desidero sia la sua destinazione e quanto mi riguarda personalmente: «Desidero ed ordino di partire dalla “mia” Sala di musica accompagnato da due Bande musicali, preceduto da un crocifisso, due lanterne e un prete, inoltre acconsentirò che pochi intimi, solo coloro che hanno creduto nel mio onesto e gratuito operato a favore dell’arte musicale, seguano le mie spoglie mortali. Dopo la mia morte la Sala resterà a disposizione della “mia” Banda fin tanto che si chiamerà “Nuova Banda di Orzano» senza pagare una sola lira di affitto.
     Ai miei eredi incomberà l’onere di pagare spese di luce ed acqua e di tenere la Sala di musica sempre in ordine e con la massima pulizia. In caso di scioglimento della Banda, desidero, ordino e voglio, divenga museo storico di quella Banda creata dal nulla e vi si raccolgano, in quanto possibile, altri strumenti musicali e ciò allo scopo di portare in alto il nome di Orzano musicale in Italia ed all’estero.
     Mi è motivo di conforto il poter chiudere la mia attività pubblica senza mai avere avuto una lira e rifiutando i compensi che ho sempre destinati alla Banda.
     La mia attività del tempo libero, dopo aver adempiuto alle incombenze familiari e quelle di coltivatore diretto, si è esplicata come presidente del Circolo ENAL di Orzano, come Direttore di Banda, come rappresentante ANBIMA per la provincia di Udine.
     A proposito dell’ANBIMA, dichiaro che questa Associazione Nazionale che raduna le Bande Musicali Autonome, avrebbe potuto fare miracoli ed invece sta perdendo quota, come la lira italiana oggi. Dalla predetta Associazione mi sono dimesso nel 1971 in occasione del congresso tenutosi a Roma, per protestare contro il fuorviamento dalle norme dello Statuto per una lista bloccata che i soliti «capoccioni» avevano ben preparato a loro favore. Ho perciò successivamente aderito alla A.N.L.A.M. creata da prof. comm. Salvatore Pucci (già presidente regionale dell’ANBIMA per la Campania, pure esso dimessosi). E’ un ultraottantenne, grande compositore di musica, che sta dando vita a questa nuova Associazione per la quale gli sto dando una mano, rappresentando egli la voce della verità in difesa dell’arte delle sette note.
     Riandando alla memoria, ricordo volentieri anche l’incarico ricoperto per due anni quale direttore della Banda dei Bersaglieri in congedo di Udine, il cui direttivo mi richiese di ricostituire dopo la guerra, e che condussi brillantemente con passo di corsa in occasione dell’inaugurazione del Monumento ad Enrico Toti a Gorizia, fra l’entusiasmo della folla.
     Mi ritengo soddisfatto in quanto i miei scopi sono stati raggiunti, soprattutto per aver insegnato musica a circa 350 allievi. Alcuni di essi si sono fatti onore all’estero, altri sono divenuti capi orchestra, altri ancora sono brigadieri o marescialli nelle Forze d’Ordine, altri infine, sono suonatori nelle Bande militari ed in maggioranza alla «JULIA».
     Ho trascritto con inchiostro di china decine di centinaia di parti musicali, sia per le Bande militari che per quelle di Orzano. E’ bene si prenda atto che lo stipendio che percepivo per compenso ai Corsi di Orientamento Musicale, sono stati devoluti alla “mia” Banda per l’acquisto di strumenti musicali o per assegnare dei premi ai migliori allievi ed in questi ultimi anni per completare l’arredamento della Sala di Musica che ritengo meriti di essere visitata.
     In essa, oltre ad una superba collezione di strumenti musicali e di varie generazioni, che servono a testimoniare un semplice ma glorioso passato per questa settima Musa, vi è anche esposta in permanenza una superba mostra fotografica documentaria che farebbe invidia ad Associazioni ben più attrezzate.
     Proseguendo in questa mia panoramica e per quanto mi riguarda personalmente, ho preferito rimanere al di fuori di ogni Partito (già dissi che avendo conosciuto gli Italiani in pace ed in guerra, ho imparato a diffidare...). Amo la Libertà e la Patria e per questo ritengo che bisogna guarire l’Italia al più presto con leggi severe ed uguali per tutti: chi lavora mangia, chi non lavora: legnate. Per le tasse: chi più ha, più paghi. Chi non possiede una casa: aiutarlo a farla. Colpire la delinquenza: se occorre reinstaurando la pena di morte. Penso che solo così tutto filerebbe più liscio e l’Italia potrebbe diventare una Nazione modello, ammirata e rispettata anche all’estero.
     Mi ritengo con la coscienza tranquilla perché so di avere solo dato e niente rubato e mi avvicino alla fine dei miei giorni con serenità. Anche se dovessi venire abbandonato dai miei figli e dai suonatori, resterà in me la musica che colmerà ogni vuoto.
     Alla mia dipartita dalla scena terrestre, gradirei sapere che i “miei suonatori” si presentano ai concerti sempre freschi ed allegri a fronte alta, anche se hanno moglie o fidanzata brutta o cattiva ed in più una cambiale in protesto, senza alcuna speranza di pagarla.
     Arrivando alla conclusione di questo mio “passaggio delle consegne” vi esorto suonatori che quando non sarò più dovrete essere più uniti che mai, amare la musica che è tutto nella vita; le belle donne invecchiano mentre la musica rimane sempre giovane. Cari suonatori, affidate la direzione al più bravo ed attivo di voi, aiutatelo con la vostra attiva presenza ed incoraggiamento. Evitate sabotature, rivalità e personalismi, ma portate sempre in alto al di sopra di tutto un solo ideale: ORZANO MUSICALE!