Udine,
15 Giugno 2008
IIª Edizione di UdinBike
(Servizio fotografico di Devis
Macor)
In
duemila alla UdinBike della solidarietà
(Messaggero Veneto)
Nella kermesse erede della Udine
pedala ricordato Mario Gregorone:
sostegno alla ricerca sulla sclerosi multipla
Passa in cielo un elicottero militare Mangusta e scatta la seconda
edizione di UdinBike. Complice la bella mattinata di sole, dopo
giorni di tempo incerto, la manifestazione si è potuta svolgere
regolarmente. Quasi 2000 persone si sono presentate, ieri alle 10,
alla partenza di piazza Primo Maggio. Un folto serpentone di colore
blu, visto che tutti indossavano la maglietta ufficiale della
UdinBike, era l’immagine che appariva agli occhi di uno spettatore
La partenza...
Questa edizione della ciclo-turistica non
competitiva è stata dedicata al ricordo del “padre” della Udine
Pedala Mario Gregorone, scomparso il 4 giugno scorso dopo una breve
malattia. L’organizzazione della manifestazione si dice molto
soddisfatta. “In tre settimane abbiamo preparato tutto - ha spiegato
Tiziana Noia, organizzatrice dell’evento e non potevamo fare di più.
Ci siamo divertiti con semplicità e siamo determinati a portare
avanti questa iniziativa anche nei prossimi anni. Un pensiero e un
profondo ringraziamento va a Mario Gregorone, mancato pochi giorni
fa”.
E c’è stato spazio anche per la solidarietà,
visto che un euro del costo dell’iscrizione sarà devoluto
all’Associazione italiana sclerosi multipla. Il clima è stato di
grande festa e a fare da apripista al gruppo di ciclisti c’erano una
ventina di vespe del Vespa Club di Udine. Ha vigilato sulla
sicurezza dei partecipanti un imponente schieramento di uomini della
polizia municipale, che ha bloccato al traffico le strade durante il
passaggio del “serpentone”.
Il percorso si dipanava prima verso piazzale
Osoppo, poi, imboccando via Codroipo, si sviluppava per le strade
della campagna friulana, toccando i comuni di Povoletto, Reana del
Rojale e Tavagnacco. Ed è stato proprio questo lo spirito della
ciclo-turistica: stare all’aria aperta, tutti insieme, con lo
spirito di ritrovarsi e magari stringere nuove amicizie. All’interno
del gruppo di ciclisti c’era anche chi, all’insegna dell’allegria,
si è presentato con una bicicletta a tre posti chiamata “CaratelBike”.
La guidavano Stefano, Claudio ed Elio e la bici era munita di
frigobar con vino e salame, ma i tre ci tengono a precisare che
qualcun altro ha fatto il furbo e alla prima frasca lungo la strada
si è fermato a bere del vino. D’altronde, nessuno ha fretta. Molte
anche le persone anziane e i bambini, anche molto piccoli, che hanno
partecipato. Una signora ha una folta chioma bianca e conserva
ancora una grande grinta negli occhi. “Ho 82 anni - ha esclamato
Maria Masolino- e ho partecipato a tantissime edizioni. A circa metà
corsa, in viale Tricesimo nel parcheggio del centro commerciale
Arteni, i partecipanti hanno potuto rifocillarsi in un punto di
ristoro con acqua e frutta. Una bambina arriva un po’ affannata.
“Sono stanca - ha detto Alessia Carnielli di 9 anni-, ma molto
contenta. Dimostra una vena “agonistica” più spiccata Andrea, di 11
anni, che beve velocissimo la sua bottiglietta d’acqua e vorrebbe
già ripartire. Il gruppo dopo la sosta si è unito maggiormente e
quasi contemporaneamente i ciclisti sono arrivati al traguardo di
piazza Primo Maggio, dopo circa due ore di pedalata. Nella piazza i
partecipanti hanno potuto gustare una pastasciutta finale, preparata
dagli studenti dello Ial. Tutti seduti a tavola, stanchi si, ma
felici di aver passato una mattinata pedalando.
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...in aperta campagna...
...al posto di ristoro in Viale Tricesimo...
...ritorno in Giardin Grande (Piazza I° Maggio)...
...pastasciutta (e non solo), con premiazioni
finali...
Udine, 15
giugno 2008: seconda edizione della UdinBike
(Testo di Devis Macor)
L’edizione 2008 della UdinBike si può dire certamente fortunata.
Difatti, nonostante le previsioni non certo incoraggianti e il
maltempo che ha imperversato fino alla sera prima, il giorno della
pedalata è stato accompagnato da uno splendido sole, da temperature
“primaverili” senza troppo caldo, e da aria e cielo tersi. Questa
vuole essere solo una breve descrizione della manifestazione, con le
impressioni del sottoscritto che vi ha partecipato, mentre ulteriori
dettagli si possono trovare nei testi degli articoli di giornale qui
pubblicati. Dicevo che la UdinBike è partita con il piede giusto, e
complice la bella giornata di sole, c’è stato un vero boom di
iscrizioni all’ultimo momento che ha fatto lievitare la cifra dei
partecipanti fin a 2000 presenze, con in testa il sindaco di Udine,
Furio Honsell e la “madrina” della manifestazione, la campionessa di
ciclismo Annalisa Cucinotta. Prima della partenza, 4000 occhi si sono
rivolti al cielo per lo spettacolare passaggio dell’elicottero da
combattimento “Mangusta”, pesantemente armato di lanciamissili, che ha
ripetutamente sorvolato la piazza impressionando tutti i presenti, con
la sua forma, decisamente aggressiva, e con le acrobazie aeree che ha
compiuto, non facili per un elicottero da combattimento di quella
mole. Devo ammettere che ho assistito alle acrobazie, oltre che con
ammirazione, anche con una certa “preoccupazione”, visto che mezzi del
genere non li avevo mai visti.
Seppur con un leggero ritardo, finalmente si è dato il
via e il lungo serpentone dei partecipanti, tutti rigorosamente con la
maglietta ufficiale di colore blu, hanno iniziato la pedalata
preceduti da una trentina di Vespe rombanti e dalla scorta di polizia
municipale. Mentre osservavo e fotografavo lo scorrere delle bici, mi
ha colpito la presenza di numerosi anziani e tantissimi bimbi, più o
meno piccoli, che partecipavano gioiosamente alla pedalata. Ben presto
siamo usciti da Udine attraversando diversi paesi e giungendo a
Savorgnano, per poi ripiegare di nuovo verso viale tricesimo. Durante
il percorso ho immortalato alcuni momenti e paesaggi che si possono
vedere nella sequenza fotografica qui riportata. Pedalare con tutta
calma attraverso questi paesi, immersi nella tranquillità e nel verde,
con dei meravigliosi paesaggi complice il bel tempo, è stata
sicuramente la parte più piacevole della pedalata, ed è stato un
momento apprezzato da tutti i partecipanti. Hanno partecipato
biciclette di tutti i tipi, da quelle da corsa “ultima generazione”,
alle mountain bike, da quelle più classiche e comuni a quelle
“attempate” che dimostravano di avere mezzo secolo di vita o più, a
diversi tandem e “pseudo tandem”, trattandosi più che altro di
“rimorchi” per bimbi piccoli, a uno stranissimo velocipede, in
sostanza un tandem da tre posti con annesso “frigobar” che trasportava
salumi e vino in abbondanza per i “rinfreschi” strada facendo. A poco
più di metà percorso c’è stato il rinfesco presso Arteni su viale
tricesimo con acqua e frutta (arance e banane), la quale è finita ben
presto vista la voracità dei ciclisti che via via arrivavano. E’ stato
un piacevole momento di tranquillità e di “recupero forze” dopo di che
il gruppo, questa volta più compatto si è avviato verso il traguardo.
All’arrivo, praticamente da subito, si è iniziato a formare un lungo
serpentone blu, ma questa volta “a piedi” in fila per l’agognata
pastasciutta preparata dai cuochi del Ial (istituto alberghiero), coda
che ben presto ha assunto una lunghezza impressionante mano a mano che
arrivavano i ciclisti! La pastasciutta a mio dire era veramente
ottima, e tutti l’hanno mangiata con gusto. Nel frattempo, sul palco
c’è stato un breve discorso del Sindaco di Udine, Furio Honsell e
degli organizzatori della pedalata. E’ stato ricordato Mario Gregorone,
il “padre” della storica Udine Pedala scomparso di recente, di cui la
UdinBike è l’erede. Quindi è stato dato il via alle premiazioni.
Coppe, targhette e un viaggio per 2 persone sono state distribuite ai
gruppi più numerosi, ai ciclisti più giovani e anziani, mentre un
signore argentino, che ho immortalato in una foto, si è aggiudicato
una coppa quale partecipante più lontano. Una coppa è stata anche
consegnata alla madrina della pedalata, Annalisa Cucinotta. E’ quindi
seguita la lotteria a estrazione con numerosi premi, (zaini, marsupi,
magliette ecc) ma poiché ben pochi si presentavano, dal momento che i
nomi non si udivano presso l’infinita coda per la pastasciutta, si è
deciso di distribuire questi premi ai tantissimi bambini che
affollavano il prato, scelta che condivido pienamente. Sul palco,
oltre ad autorità, organizzatori e sponsor, era presene anche il
famosissimo Claudio Moretti che ha allietato tutti i presenti con la
sua simpatia, con le sue spiritose battute e la sua comicità. Un
discorso è anche stato tenuto dalla presidentessa del’associazione
onlus per la lotta alla Sclerosi multipla, che ha ringraziato tutti
per la solidarietà e il contributo, pari a un euro per iscritto,
devoluto alla sua associazione. Un doveroso ringraziamento è stato
fatto a qanti hanno collaborato alla riuscita della manifestazione: le
forze dell’ordine, i volontari della croce rossa che in tenuta
ciclistica hanno pedalato lungo il percorso, ai volontari della
protezione civili che hanno aiutato i vigili nello smistamento del
traffico. Infine uno scatolone con ben 3000 braccialetti di gomma è
stato messo a disposizione dei partecipanti. Un’iniziativa molto
apprezzata in quanto i braccialetti, di svariati colori, portano tutti
la dicitura “Guido? Non bevo”, e servono per la campagna di contrasto
agli incidenti dovuti alla guida in stato di ebbrezza. Scherzosamente,
lo “Speaker” Claudio Moretti, che stava guarda caso sorseggiando un
bicchiere di vino bianco, ha ribaltato lo slogan dicendo “Bevo? Non
guido!!!” aggiungendo che si può fare anche cosi… e scatenando molte
risate tra i presenti!
Con questa battuta si è conclusa la UdinBike del 2008,
con un buon successo e la promessa di ripetere la pedalata anche nei
prossimi anni.
Poco dopo la conclusione della UdinBike, passeggiando
in centro ho assistito per caso alla partenza di una gara ciclistica
professionista dalla centralissima piazza Libertà, il cui via è stato
dato dal sindaco di Udine. Vedere i giovani atleti sfrecciare con le
fiammanti bici da corsa davanti alla piazza è stato un bello
spettacolo, che ha sottolineato l’aspetto “agonistico” delle due
ruote. Non meno importante, però, è stata la pedalata amatoriale, dove
a vincere è stata la solidarietà e l’animo dei partecipanti, che hanno
trascorso una bella domenica di Giugno pedalando tra paesi e prati,
godendosi quanto li circondava… per una volta nella vita senza alcuna
fretta di arrivare al traguardo!
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