Lione trent'anni
al servizio della nostra Nazione: il Friuli
(Danilo Vezzio)
Il
Fogolar Furlan di Lione ha festeggiato il 1° giugno 2008, con la
dovuta solennità, il trentennale di fondazione del sodalizio, nato
nel 1978.
Il nostro Fogolar é stato onorato dalla presenza delle maggiori
autorità civili e religiose, sia locali ,come in provenienza dall'
l'Italia e dal Friuli, come l'uomo di Stato, senatore Mario Toros,
presidente emerito dell'Ente Friuli nel Mondo, accompagnato dal
dott. Rino Di Bernardo, ex alto funzionario Nazioni Unite, la città
di Lione era rappresentata da madame Irène Batailly, la signora é
moglie dell'ex sindaco e originaria di Poffabbro, per il Consolato
Generale d'Italia la dottoressa Donatella Fattori, l'on. Franco
Narducci era rappresentato dal presidente Intercomites Graziano del
Treppo, entrambi sono eletti
dagli italiani all'estero, il direttore dell'Istituto Italiano di
Cultura, dott Ivano Marchi, padre GB Codutti Missione Cattolica di
Chambéry, i presidenti dei Fogolars Furlans, e altre associazioni,
collegate al Friuli: Lina Dall'Angela presidente FF dell'Auvergne,
Gino Mirolo FF di Chambéry, un nutrito gruppo del FF de l'Isère-Grenoble,
gli Amis du Frioul di Parigi con Denise e Jacques Naudé, madame
Martine Di Giusto-Rayberin presidente del gemellaggio Chasselay
-Rive d'Arcano, e tante altre personalità di spicco, dei friulani di
Lione e della regione Rodano Alpi, non dimentichiamo l'orchestra dei
Bintârs guidata dall'oramai celebre Angelico Piva.
Il nostro Fogolâr di Lione con il suo comitato direttivo, e un folto
gruppo di membri, ha voluto stringersi intorno al senatore. Mario
Toros, che é uno dei padri fondatori del Friuli nel Mondo,
presidente emerito di questo Ente, senatore della Repubblica
Italiana, più volte ministro, ma sopratutto, un ''padre'', per noi
all'estero, é una personalità che ci ha sempre amati e rispettati,
per quello che siamo... furlan salt, onest, lavoradôr.
Ha fatto il giro del mondo visitando i suoi Fogolârs, e
con la sua statura di uomo di Stato, ha dato ogni volta un prestigio
ed una importanza internazionale alle nostre manifestazioni, il suo
carisma, la sua storia ed esperienza, le sue realizzazioni, come la
Cjase dai Furlans, sono dei elementi che risaltano in seno ai
Fogolârs.
L'inizio della nostra manifestazione fu dato il sabato
31 maggio, con un incontro-cena, in sede alla Casa degli Italiani,
in cui risaltava un'enorme quadro della Piazza Libertà in Udine
realizzata da un artista friulano Pierantonio Parisi, chiamato ''il
pittore delle montagne'' vive a Thonon les Bains ed ha offerto e
firmato questa opera d'arte con le parole:''questo lavoro é
un'omaggio alla memoria di mia madre Filippi Paolina udinese di
nascita e di cuore''.
Assieme al comitato direttivo del Fogolâr di Lione, il
senatore Toros ha ampiamente esposto la sua visione della friulanità
nel mondo, quali sono le sue applicazioni, quale sarà il suo
probabile futuro, con la sua esperienza di uomo politico, ad
altissimo livello, ci sarà di grande aiuto per la metamorfosi del
Fogolâr, da sodalizio di emigranti, in una associazione moderna di
cittadini del mondo, che saprà conservare quei valori che hanno
fatto il Friuli, li porteremo in seno all'Europa e al
mondo-villaggio!
La manifestazione ha continuato la domenica, con una mini crociera a
bordo del battello Hermès, sui due fiumi di Lione, l'antica Lugdunum
romana, si aveva riservato un ponte completo solo per i friulani,
dopo l'emozione dei quattro inni, francese, italiano, europeo e
friulano, le autorità rivolsero il loro messaggio, tutti di una
grande intensità, in particolare quello del senatore Toros, la cui
naturale arte oratoria, conquisto' i presenti, il senatore non legge
mai niente, parla a braccio, anzi, con il cuore, ed é per questo che
la gente lo ascolta, ed ha espresso la sua convinzione che le
''minorità che agiscono'' sono quelle che vincono sempre, il Fogolar
di Lione é una minorità che agisce, e certo vincerà la battaglia
della dimenticanza, é garantito!
Mai come in questa manifestazione, abbiamo avuto un
numero cosi consistente di friulani di seconda e terza generazione,
venuti per ascoltare, sentire, respirare, cantare le parole in
friulano, che da anni non sentivano più, non é una lingua morta, ma
al contrario una lingua che rifiorisce, cemento di un popolo, che
vive al di fuori della sua terra, ma che possiede un territorio, una
storia, una cultura, che compone virtualmente una Nazione, lo dico
senza velleità di indipendenza, o impossibili autonomismi, facciamo
parte dell'Italia, siamo anzi una sua componente essenziale, ma
spiritualmente siamo sempre stati indipendenti, ed é per questo che
abbiamo conservato tutte le nostre caratteristiche.
La nostra non era una conferenza, un congresso, un
seminario, un simposio, un'assemblea plenaria, era un semplice
anniversario, trent'anni di lavoro per i friulani di Lione, in
questo Paese, c'é scritto su tanti frontespizi Liberté, Egalité,
Fraternité, noi abbiamo aggiunto Dignitè, dignità per della gente
che ha ricostruito l'Europa, che ovunque dove é passata, ha fatto
solo del bene, e dato un esempio di rettitudine.
Alcuni si chiedono cos'é questo Fogolâr? A cosa serve? Perché tanto
lavoro? Ma é una una storia d'amore, non ci sono spiegazioni!
Un certo Pascal grand'uomo francese, disse ''che il
cuore ha le sue ragioni, che la ragione non puo' conoscere'' forse
aveva origini friulane, ma é proprio cosi, la nostra é una storia
d'amore che non finisce mai, tra della gente e la sua terra, quando
arrivano in Friuli li chiamano ''i francesi'' e sono più friulani di
chiunque!
Il Fogolâr di Lione ha ridato la dignità a della gente, che é venuta
a piedi, di nascosto, di notte, attraverso le montagne, c'erano
alcuni rari esemplari ancora in vita, e presenti, come Giuseppe
Flora 90 anni di San Daniele, o Candido Valotto 85 anni di Codroipo.
Ma il Fogolâr deve evolvere! Come dice l'On. Toros, il passato, la
memoria, devono guidare verso il futuro, niente malinconie, i nostri
antenati ci hanno insegnato a guardare davanti, verso l'avvenire,
sia nella pampa come nella miniera!
Mettendo in pratica il loro insegnamento, e utilizzando la loro
esperienza, dobbiamo far maturare la nostra identità, farci
conoscere, ed apprezzare, con le nuove tecnologie, dobbiamo far
conoscere attraverso di noi, il Friuli, nel mondo intero, il Friuli,
una regione-nazione, un popolo con due milioni di abitanti nel
mondo, e settecentomila in Friuli, popolo diviso, ma mai separato,
lontano, ma sempre vicino, si ....''lontans ma simpri dongje''!
Certo trent'anni di lavoro non bastano, per far capire che anche il
Friuli deve evolvere, che i suoi comuni, le sue istituzioni devono
avanzare, nel riconoscimento della sua gente, urge una anagrafe dei
friulani residenti all'estero, dobbiamo sapere: chi siamo, quanti
siamo, dove siamo, cosa abbiamo fatto, cosa fanno i nostri figli, e
via di seguito.
Il Friuli deve riconoscere, i suoi figli, nipoti e pronipoti, deve
dare loro una ''carta d'identità'' dicendo loro: ''qualunque sia la
tua nazionalità attuale, sei anche friulano, prendi quest'attestazione,
che lo certifica, e sii fiero dei tuoi antenati'', e come il vescovo
dare una bella sberla, che conferma e fa penetrare la friulanità.
Dopo trent'anni di lenta evoluzione dobbiamo avere il coraggio di
dirlo, di chiederlo: ''Friuli é l'ora di riconoscere ufficialmente
al tua gente, siamo membri a parte intera del tuo popolo''!
Ma già le cose si muovono, abbiamo in Friuli, la ''Clape dai Furlans
dal Mont'', la cui sede é logicamente, alla ''Cjase dai Furlans pal
Mont'' nella villa Deciani di Villalta di Fagagna, l'infaticabile
presidente Paolo Della Schiava ha sollecitato per noi molte
istituzioni, che hanno risposto positivamente, dobbiamo dire che ha
fatto un lavoro straordinario, grasie Paolo tu sês miôr di un fradi.
Naturalmente anche il presidente dell'Ente Friuli nel Mondo,on.
Santuz ha risposto positivamente alla nostra richiesta di sostegno
economico, e in modo generoso, sono gesti che accomunano, e
rinsaldano i legami, grazie!
A Lione le manifestazioni hanno sempre un senso, chiaramente non
abbiamo solo parlato, riflettuto, progettato, ci sono stati gli
scambi di doni, di souvenirs, di grappa di mirtilli, grappa di ''fossal'',
cd di ogni tipo, libri di grande valore, una medaglia per il
presidente, da parte del suo comune di Buia, dei libri corredati di
dvd da Tarcento, il Fogolâr ha offerto alle signore una ceramica
decorata a mano da un membro del Fogolâr, con dei fiori e la
simbolica parola ''Mandi'', c'é stata l'emozionante visita
dell'Onorevole Toros e del Dott. Di Bernardo, al friulano più
anziano di Francia, quasi 102 anni, ma arzillo, vivace, di una
lucidità e memoria infallibile, si chiama Ernesto Tomada originario
di Segnacco, vive autonomo, nella periferia di Lione dal 1924, ma
faremo un'articolo speciale per lui, é la memoria dei pionieri
friulani a Lione
C'é stato pranzo di ''gale'' con il suo bicchierino di ''sgnape di
fossâl'' produzione ''griffata'' e offerta dal mago della grappa,
Liso di 84 anni, vive nella valli del Natisone, il suo indirizzo é
segreto, riservato agli amici, il ricevimento signorile é stato
intrattenuto dall'orchestra dei favolosi Bintârs, guidati
dall'eccellente Angelico Piva, hanno fatto cantare tutti, durante
tutto il pranzo e la crociera, anche la sosta della nave nella
località di Trevoux, é stata rallegrata dalla loro musica, ma i
Bintârs hanno anche fatto piangere la gente.... di commozione, di
nostalgia, di felicità, di rabbia, ogni lacrima vale più di un
grande discorso... come nelle grandi occasioni sono gesto
d'amore.... silenzioso, pudico, interno, dignitoso, tutta l'essenza
friulana in una lacrima... per il suo Paese! |