Disegni di Antonio Tomasella e Francesco Calviello
L’iniziativa rientra in
un percorso itinerante, cominciato nel 2005 a Motta di Livenza (Tv) e
che, proseguendo per Udine presso la chiesa di San Cristoforo, viene a
raggiungere ora la suggestiva sede di questa abbazia.

Sotto il profilo artistico, l’evento si fa alternativa ai modi
proposti dai consueti meccanismi di mercato. La duplicità stessa degli
autori (non è semplicemente una ‘mostra personale’), svia dal
concentrarsi su uno di essi in particolare e intende, semmai, riportare
a ciò che sta nel mezzo e che, eventualmente, li può legare ed unire in
profondità.
In un tempo in cui l’arte subisce la radicale crisi di valori,
nell’epoca frenetica e macchinativa che obbliga sempre più a dichiararsi
‘senza Dio e senza profeti’, si indicano necessari un rallentamento e
una sospensione, che facciano richiamare a ciò che giace ancor vivo
sotto il terreno dell’identità occidentale.
In questo richiamo all’uomo di un mondo ‘antico’, non solo
semplicemente pre-tecnologico, c’è innanzitutto volontà di
capovolgimento e ricerca di un trascendimento nel senso stesso del ‘fare
arte’. Ciò che i due artisti intendono oggi chiamare ‘opera’, ciò che
propongono al di là del singolo dipinto o disegno - e al di là anche di
se stessi - è il corpus dell’argomento accostabile nella sua
complessità storica, filosofica e simbolica.
Oltre a ciò, il tentativo di vivere e tradurre con
personalità, nello strumento dell’arte figurativa, la ‘visione
rivelatoria’ giovannea, si fa proposito utile solo nel rimando alla
sensibilizzazione all’argomento suscitabile nel pubblico dei visitatori.
Tema in verità controverso a cui, d’altronde e per antonomasia, verrebbe
chiamata in causa l’umanità intera.
Del termine ‘apocalisse’ si è purtroppo frequentemente rimosso il
significato originario di ‘rivelazione’, che in Giovanni, nella forma di
una visione profetica, è anzitutto un profondo messaggio di speranza,
rimosso dalla nozione pseudo-culturale espressa nella traduzione errata,
o per lo meno non etimologica, di ‘catastrofica fine del mondo’.
Il senso della mostra sarà perciò invito alla meditazione, che è
tentativo di scavo nel luogo preciso del testo biblico.
Antonio Tomasella: disegnatore e decoratore
professionista, ha inserito la sua professionalità artistica nei lavori
di recupero di importanti edifìci storici.
Francesco Calviello: integra la sua molteplice
attività artistica con il ruolo di insegnante di pittura presso diverse
realtà pubbliche e private. E' autore, a Campoformido, dei rifacimento
del dipinto votivo situato sull'edifìcio storico del Trattato di
Napoleone Bonaparte.
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