Villacaccia di Lestizza,
1 e 3 Agosto 2006
associazione culturale colonos
Avostans 2006, uno e due...
Martedì 1 Agosto ha avuto inizio
la serie incontri organizzati dall'Associazione Culturale Colonos, serie che
continuerà fino all'11 settembre. Con questa pagina vorrei dare una breve
testimonianza personale delle prime due serate, integrandola con i preziosi
contributi giornalistici di Silvano Bertossi.
...ai colonos...
Martedì 1 Agosto
- Dal film di Gröning un messaggio: la salvezza passa per il silenzio
In principio era la parola e, prima ancora, il
silenzio. Il silenzio, se usato con equilibrio e intelligenza, diventa una
grande risorsa per l'uomo. Non aprire mai la bocca -si dice- se quelle cose
che dici non valgono più del silenzio. Silenzio anche visto come
contemplazione, meditazione, preghiera. L'uomo moderno arriva a salvarsi,
arriva al silenzio? Se non arriva al silenzio, è peggio per lui, peggio per
tutti. L'importante non è che tutti tacciano, ma che qualcuno taccia e
mediti anche per gli altri. I sapienti non sono tanti, sono come le stelle
del ciclo. Non sono molte, ma ne basta una sola per dirci che il cielo è
sereno. Sono punti di riferimento, pochi ma sicuri.
...Federico Rossi e pre Toni
Bellina...
Sono alcune delle riflessioni proposte da pre Toni Beline alla presentazione
del film di Philip Gröning Il grande silenzio, girato nella Grande
Chartreuse, nei pressi di Grenoble, casa madre dell'ordine dei Certosini.
Il grande silenzio avrebbe avuto tutto un altro impatto se proiettato
nell'aia dei Colonos, fra atmosfere dove lo spettatore piacevolmente si
immerge e contribuisce ai silenzi della campagna. Purtroppo, la 14a
edizione di Avostanis, che si aprova proprio con Il grande
silenzio, ha avuto il battesimo della pioggia, ristoratrice per le
equatoriali calure e per il bisogno d'acqua delle nostre campagne, a
discapito però della sensazione suggestiva e magica che il film avrebbe
destato in un cortile con oltre 500 persone in rigoroso silenzio. La
pellicola è stata così proiettata nell'auditorium di Lestizza e solo 300
persone sono riuscite a ottenere un posto tanto, che il film avrà una
seconda, non prevista, proiezione giovedì 17, tempo permettendo, nell'aia
dei Colonos.
Gli eventi di Avostanis 2006 sono dedicati al sacro e l'inizio è
stato avviato proprio nel segno della spiritualità: 164 minuti per
raccontare come vivono i monaci nella Grande Chartreuse. Un'incredibile
testimonianza ammantata di silenzio, dove anche i rintocchi delle campane,
lo stormire delle fronde, un volo di uccelli, il chiudersi di una porta o il
tagliare delle forbici, qualche colpo di tosse, il taglio dei capelli, i
passi dei religiosi quando si recano a pregare in chiesa, le gocce di
pioggia in una pozzanghera, i campanacci delle mucche al pascolo sono la
colonna sonora di questo documento che provoca e obbliga l'uomo moderno a
molte riflessioni sulla propria esistenza e sul bisogno e ricerca di
spiritualità.
Qual è il messaggio di questo lavoro di Gröning? «Il messaggio -ha detto pre
Beline- è che l'uomo si salva soltanto se ritorna al silenzio, non come
evasione o fuga dalla vita, ma come un immergersi nella totalità, perché le
parole molte volte sono dispersione, mentre il silenzio è totalità. L'uomo
moltiplica la parola, moltiplica la confusione interna ed esterna. Infatti,
più parliamo e meno ci capiamo. Bisogna ritornare alla essenzialità, alla
contemplazione. Oggi si dovrebbe investire non in discoteche e paninoteche,
ma in certose, perché solo nel silenzio si può partorire. Non deve essere un
silenzio vuoto, ma pieno di meditazione, quindi non una alienazione, ma una
pienezza di spiritualità, di cultura».
Pre Beline ha parlato dei certosini, della storia della Grande Certosa, poi
del silenzio e della parola che, secondo lui, non deve essere un flatus
voci. E il silenzio è un concepire la parola. Parlare del silenzio sembra
una contraddizione di termini e quei 164 minuti visivamente mettono a
contatto lo spettatore con una realtà e con la necessità della ricerca di
spiritualità. «Tu mi hai sedotto Signore -è questa una frase scritta,
ricorrente nel film- e io mi sono lasciato sedurre».
Un frate della Grande Chartreuse diventato cieco, nel pochissimo parlato del
film, dice: «Peccato che il mondo abbia perduto il senso di Dio».
(Silvano Bertossi - Messaggeto Veneto del 4 Agosto
2006)
Giovedì 3 Agosto
- "Tra le dita una rosa fiorita": omaggio a Elio Bartolini
Avostanis atto secondo, sempre all'insegna
della spiritualità. Oggi, alle 21 (replica alle 22.30), nella stalla dei
Colonos serata dedicata alla poesia con il titolo emblematico Tra le dita
una rosa fiorita e, al centro, i testi di Elio Bartolini, recentemente
scomparso, che, in questi anni, è stato varie volte presente negli eventi
culturali dei Colonos. Nel 1991 Bartolini ha pubblicato, presso Leonardo, la
raccolta Sette racconti cattolici, che comprendono anche Miracoli
a Trava e Lavecchia va a Barbana, racconto del viaggio di
un'anziana verso il celebre santuario per confermare un testamento, non solo
pratico ma anche spirituale. «Nell'opera di Bartolini -anticipa il critico
Mario Turello, che introdurrà la serata- è insistente il fascino per la
liturgia cattolica, con l'uso del latino, le sue solennità e ritualità. In
questi racconti si ritrova l'attrazione esercitata su di lui dalla
religiosità popolare, che è accompagnata da un cattolicesimo tormentato e
segnato fortemente dal senso del peccato e della colpa». La direzione
creativa della lettura scenica di Tra le dita una rosa fiorita è
programmata e curata da Gigi Dall'Aglio, regista e attore di fama
internazionale, che collabora da tempo con il Css di Udine. Con lui ci
saranno l'attore Fabiano Fantini, le cantanti attrici Claudia Grimaz e
Alessandra Kersevan e il musicista Davide Pitis. Saranno presentate per la
prima volta due poesie che Bartolini stesso aveva affidato alle musiche del
maestro Pitis.
(Silvano Bertossi -
Messaggeto Veneto del 4 Agosto 2006)
stiamo lavorando...
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