SERATA CON "LA COMMEDIA DELL'ARTE"
CONSUNTIVI E PROGRAMMI DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE
(Tratto da LA NOSTRA VOCE)Nella stagione 98/99 "Teatrorsaria" ha realizzato due importanti obiettivi: l’attivazione di corsi teatrali nelle scuole elementari e medie di Premariacco e l’organizzazione di spettacoli con compagnie professionistiche di "Commedia dell’Arte".
Il primo obiettivo (finanziato dalla legge regionale 285) ha coinvolto i ragazzi della 2ª media ed i bambini della 5ª elementare di Orsaria e della 3ª elementare di Premariacco.
I risultati dei seminari condotti dagli attori e registi Marco Zamò e Glauco Pittioni sono stati soddisfacenti tanto che esiste una proposta per attivare corsi simili anche per l’anno scolastico 1999/2000.
Il secondo obiettivo ha permesso di ospitare a Premariacco, durante la scorsa estate, due fra le compagnie teatrali più apprezzate del Triveneto nel genere della "Commedia dell’Arte": il gruppo udinese de "L’Accademia degli Sventati" con il loro lavoro "La ballata dei tre scrigni" ed i "Pantakin" di Venezia, con l’opera "La moglie muta".
Quest’ultimo spettacolo, rappresentato lo scorso 3 settembre ad Orsaria, ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica ed è collocabile sicuramente tra le manifestazioni estive più riuscite del Comune.
Per la stagione 1999/2000 è nostra intenzione continuare nella collaborazione con le scuole comunali al fine di organizzare nuovi corsi di "grammatica dell’attore" ed eventualmente coordinare allestimenti teatrali con gli alunni.
C’è inoltre l’intenzione di partecipare all’interno dei festeggiamenti di Carnevale 2000 con la presentazione d’interventi teatrali ispirati ai testi della classica "Mascherata di Orsaria".
Grande attenzione sarà ancora dedicata alla produzione sul territorio comunale (attraverso la cura dei relativi aspetti tecnico-organizzativi) di spettacoli teatrali effettuati da terze compagnie professionistiche, con particolare riguardo al genere della "Commedia dell’Arte".
C’è infine in cantiere, nonostante la continua indisponibilità di una sala, uno spettacolo teatrale prodotto ed allestito da "Teatrorsaria". Si tratta di un dramma sacro di Hugo Von Hofmannsthal (acuto autore tedesco vissuto a cavallo del secolo scorso) dal titolo "La leggenda di Ognuno", ove è narrata la disarmante impreparazione dell’uomo che, visitato dalla Morte, è chiamato a sostenere il giudizio di Dio su ciò che ha fatto di giusto e di ingiusto nella vita, trovando nell’estremo ma vero pentimento l’unica via di salvezza.
DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI
Orsaria, culturalmente è un paese speciale, diverso profondamente dagli altri del Friuli contadino. Lamore per lo spettacolo, nelle sue più varie componenti prospera ed ha antiche origini, fin da quando la gente del paese, per interrompere la monotonia di una vita fatta solo di duro lavoro nei campi e nelle fattorie nonché di lunghe notti trascorse nelle calde stalle, pensava e ripensava alle mascherate da organizzare per il carnevale. Così, mentre le donne rammendavano e facevano la maglia e gli uomini preparavano gli attrezzi per il lavoro del giorno seguente, nascevano i primi rudimentali canovacci teatrali, con il tempo divenuti più fini e moderni fino alle attuali rappresentazioni di Teatrorsaria, improntate su opere fra le più conosciute ed amate.Se la mascherata di Orsaria è oggi rinomata in tutto il Friuli e le poesie di Jacum Bisot e di Giovanni Maria Basso compaiono sempre più spesso in pubblicazioni di poesia regionale, anche la locale compagnia teatrale locale si è fatta strada, a suon di inviti, nellambito della cultura friulana. Già negli anni venti le filodrammatiche, sotto la vigile direzione di parroci ed animatori culturali, hanno fatto del teatro ad Orsaria un punto fermo dellespressione di questa "vena" artistica, molto ha contribuito lesistenza di uno spazio, cioè di una sala parrocchiale adibita a teatro ove, almeno fino agli anni 87, quando venne dichiarata inagibile, si replicavano quattro o cinque spettacoli allanno con una presenza media di 200 spettatori per rappresentazione. E tuttavia, imminente lavvio della ristrutturazione dellimmobile che è destinato a divenire una moderna sala polivalente. Teatrorsaria, formata da giovani del luogo, nasce nel 1977, raccogliendo quella radicata tradizione locale e la forte vitalità artistica che contraddistingue la comunità, non interpreta esclusivamente pezzi friulani, anche se essi costituiscono ovviamente la base della sua attività. Tutto, nel corso del tempo, si evolve e, in particolar modo, lespressione artistica nei suoi diversi elementi.
Associazione filodrammatica fondata da don Paolino Urtovic (1911)Voltandoci indietro possiamo osservare, che cinquanta anni fa, i gusti del pubblico erano completamente diversi da quelli odierni, principalmente dal punto di vista dellinterpretazione offerta dagli attori. Se ai tempi della sua "preistoria", infatti, il teatro, ad Orsaria, metteva in scena drammoni storici come "Pietro Micca" e "Giovanna dArco" (per i quali già allora si allestivano imponenti messe in scena), negli anni 50 e 60 con il boom economico da vivere appieno, limpegno venne meno fino a giungere a piccoli spettacoli parrocchiali tanto per non rompere la tradizione. Come ad affermare che larte è vita fino in fondo, o perlomeno, ne riflette i suoi aspetti intrinseci, talvolta in modo antitetico.
Una "vecchia" filodrammatica.Con gli anni 70 il boom diviene gradatamente un ricordo e il teatro riprende ad agire a pieno motore. Grazie ad un gruppo di ragazzi, tra i quali ricordiamo Bruno Zuliani, Giuliano Pittioni, Glauco Pittioni, Sandra Cozzutti, Patrizia Modonutti, Marco Orgnacco, Alvaro Modonutti, Antonella Conchione e Valdi Boscutti rinasce la filodrammatica, prima gestita con laiuto del parroco Don Dino Mattiussi, in seguito autogestita. A questo periodo risalgono spettacoli della friulanità classica (oggi ricordati con un po di tenerezza) come "Amor in Canoniche", "La rosade de la sere", "Un pugn di moscjs" o il "Viaggio di Pipino". Con i valori altrettanto classici basati su famiglie di stampo patriarcale, emigrazione, dignitosa miseria, tutte naturalmente seguite dalla altrettanto classica farsa in atto unico. Valori che le nuove leve non hanno conosciuto e, buon per loro, non sentono proprie e tantomeno interpretabili sul palcoscenico.
Inizia così la ricerca di testi più moderni e meno convenzionali. Parte importante assume, in questo momento, dopo la defezione dovuta a motivi familiari di Bruno Zuliani, un medico, laureato a Bologna, Francesco Zuppel. Nella città dei "turtlèin" e delle "burdèle" Zuppel ha imparato, non solo a tenere in mano un bisturi, ma anche a recitare. Sinterpreta così "Joane" di Alviero Negro (1977), ed entra in scena una nuova tematica basata sulla lingua della koinè con nuove e moderne problematiche familiari e personali dei personaggi. E con "Joane" nasce la "Nuova Filodrammatica Giovanile dOrsaria", per comodità chiamata semplicemente NFGO. La voglia di misurarsi con testi in lingua italiana è grande: ed ecco "Ognuno" di Hugo von Offmansthal (1979), da interpretare nelle chiese, un dramma sacro del 1400 inglese con il tema del malvagio pentito in faccia alla morte.
Nuova Filodrammatica Giovanile di OrsariaLa compagnia si allarga a circa trenta persone che cantano, ballano e recitano con una pièce intitolata "Una follia" e che vede messi insieme quasi per caso, ma con un filo logico ben definito, vari pezzi di spettacoli teatrali: da Puppo a Pasolini, da Guccini a Bonvi fino a Boris Vian e Brecht.
Il primo riconoscimento di un certo prestigio giunge dalla rassegna del teatro friulano di Codroipo del 1981 organizzato dalla Pro loco Villa Manin, dove il gruppo teatrale mette in scena "Strumirs e Zambarlans" ancora di Negro, dramma storico sulle lotte intestine fra partigiani dellimpero e partigiani di Venezia nel Friuli del 500. Cinque repliche, menzione speciale per la protagonista e lettera di ringraziamento da parte dello stesso Alviero Negro, presente tra laltro a tutte le repliche. Dalla Provincia di Pordenone giunge linvito ad interpretare il friulano nelle scuole, ed è un invito che la compagnia accetta con particolare gioia anche se, per problemi logistici e di mezzi, non senza difficoltà. Anche alla "Cetra dei Piccoli" di Cividale il pubblico dei bambini assicura al gruppo un significativo successo. Il 1983 vede lallestimento di uno spettacolo classico, il "Medico per forza" di Molière, opera con la quale è stata invitata dallAssessorato alla cultura della Provincia di Udine allAuditorium Zanon di Udine.
Teatrorsaria decide di portare sulle scene unaltra impegnativa opera: "La cjase di Bernarda Alba" di Garcia Lorca (1988), tradotta per la compagnia in friulano dalla poetessa di Orsaria Maria Paoluzzi, e interpretata dal nutrito gruppo femminile. Nel 1989 inizia la collaborazione con Paolo Baron che si porta appresso anche un notevole bagaglio, sia in esperienza, sia in testi teatrali scritti da lui stesso. Ecco allora che il gruppo inizia a sfornare diversi lavori teatrali, anche nellarco dello stesso anno, grazie soprattutto allabbondanza di "forze fresche" che si accostano al teatro: si possono citare "Ator ator dal pradessut", Plomp e nivel (altro testo di Negro) messo in scena assieme al Piccolo Teatro Città di Udine ed al Teatro la Loggia, "Anin varin fortune", "Romilde" di Diego Cinello (1990), "Passione secondo Giovanni", "Una vite e tre" di Gianni Gregoricchio (1991) opera vincitrice al 1^ concorso per testi teatrali in friulano promosso dallAssociazione teatrale friulana e dalla Provincia di Udine, nel 1990 "Yerma" di G.Lorca, tradotto anche questo in friulano da Maria Paoluzzi (1992). Le più recenti "fatiche teatrali" della compagnia sono "Gjerundio" di P. Baron (1993) tratto da "I Pulcinei" di Arturo Feruglio e "Strissant vie pe gnot" di Luigi Candoni, una prova di maturità che assicura alla compagnia diversi premi sia al 1^ Festival Amatoriale Friulano di Colugna di Tavagnacco (1994), sia all11^ Concorso teatrale in lingua friulana svoltosi a Fiumicello (1996). La piéce ripropone la scoperta del male da parte delluomo e leterna sua soddisfazione di immergersi nel peccato, la storia del primo omicida (Caino) che si ripete quotidianamente sulla terra, moltiplicata a dismisura.Con una recente opera di Pietro Biasatti "La Flabe di Done Aquiline dal Borc di Grezzan" la compagnia ottiene ulteriori riconoscimenti da parte del pubblico e della critica e conquista il premio come miglior spettacolo al 120^ Concorso teatrale in lingua friulana di Fiumicello (1997). Ma Teatrorsaria non ha circoscritto il proprio impegno alle pur rimarchevoli esibizioni sul palcoscenico dedicandosi ad altre attività: ricordiamo la partecipazione a 32 trasmissioni televisive a Telefriuli con lo pseudonimo di "..chei dal vinars" allinterno di Buine sere Friul condotto da Dario Zampa e la collaborazione sia alla stesura dei testi che alla recitazione in cinque edizioni della Mascherata di Orsaria dal 1983 al 1991 ed, ultimamente, il gruppo risulta impegnato in una proficua collaborazione, iniziata nel 1998, con le scuole elementari e medie di Premariacco presso le quali tiene agli studenti corsi di "grammatica teatrale". Questi seminari rappresentano un significativo momento di incontro e formazione allarte teatrale per i giovanissimi i quali, ricevendo nozioni sulle tecniche di recitazione e di regia, si appropriano di strumenti utili per la produzione di allestimenti teatrali interni alle scuole e non solo. Un lavoro, dunque, quanto mai vario ed impegnato: con esso la compagnia teatrale della piccola frazione di Premariacco adagiata lungo il Natisone nellaperto tratto di campagna che, dal capoluogo, porta a Buttrio si fa largo nel mondo culturale regionale. (Ingrid Cantarutti)
ALCUNE RAPPRESENTAZIONI DI SUCCESSO
|
||
Spettacolo di COMMEDIA DELL'ARTE
Alcune scene tratte dallo Spettacolo di Commedia dell'Arte "La moglie muta" interpretato dalla Compagnia "Pantakin da Venezia". La recita si è svolta Venerdì 3 Settembre alle ore 21:00, nel cortile della Canonica di Orsaria gremito di pubblico. Poco dopo l'inizio, si temeva che lo spettacolo dovesse essere interrotto a causa del maltempo, ma dopo solo qualche goccia di pioggia tutto ha potuto proseguire regolarmente. Alla fine dello spettacolo, gli attori Sandra Mangini, Michele Casarin, Stefano Rota, ed Emanuele Pasqualini, sono stati salutati con una serie prolungata di applausi da parte del pubblico, quale ringraziamento per le due ore di sano divertimento passate in quella serata di fine estate.