ascoltato per voi |
Torre di Pordenone (UD), 12
Aprile 2014
Officium Consort di
Pordenone
Per voce recitante e coro a quattro voci virili, composta da Francesco Corteccia nel 1527, era secondo l'uso della "Compagnia di S.Maria delle Laude" di Firenze: "col sacro Testo tradotto fedelmente in lingua Fiorentina ove non si chanta" e "co'l sacro Testo in lingua Latina... ne' punti dati alla musica". L'opera comprende "a' luoghi opportuni" sette "meditazioni divote" per sottolineare il "Tormento grande del Signore Dio su la Croce", ovvero sette Responsori della Settimana santa, composti dallo stesso autore ed opportunamente inseriti, secondo una precisa scelta tematica, nei momenti "topici" della sacra rappresentazione. Le musiche dell'Exordium, delle Turbarum voces e deU'Evangelium, sono state tratte dal manoscritto cinquecentesco "Volume di Polifonia n.45" contenente varie composizioni di F.Corteccia, destinate in massima parte alla Settimana santa, conservate nell'Archivio dell'Opera di S.Maria in Fiore di Firenze. Le Meditazioni sono contenute nei Responsoria omnia per la Settimana santa di F.Corteccia, fatta salva la sesta, Diviserunt sibi (Antifona per la Feria VI di Parasceve), per la quale l'autore ha utilizzato - con lievissime varianti - la parte a tre voci dell'Evangelium. I testi non musicati sono tratti da la Bibia Sacra, tradotta in lingua Thoscana per maestro Santi Marmochino, Fiorentino, dell'ordine de' predicatori della provincia Romana, Venezia, Giunti, 1538.
L'opera ripercorre la Passione e Morte di Cristo attraverso interventi
corali (meditationes e turbarum voces), parti solistiche a tre quattro voci
e la voce dell'historicus. Corteccia, che è forse il primo italiano a dare
veste polifonica ad una Passio, sceglie - e scegliendo interpreta - per essa
ima vocalità tutta maschile, scura e introspettiva. Introspezione che
significa umanità, dramma del Dio fatto uomo, che si riflette
nell'inavvedutezza dei suoi accusatori, i farisei, i militi, le turbae.
Quell'ipocrisia è nelle formule stereotipate dei concatenamenti armonici,
tesi e imperativi quanto poveri di invenzione. L'Officium Consort di Pordenone, costituito nel 2001, è il risultato di un progetto formativo iniziato all'interno dell'U.S.C.I. Pordenone, dedicato all'interpretazione del canto corale ad indirizzo polifonico, particolarmente rivolto alla vocalità virile, tenuto dal compianto maestro Piergiorgio Righele. Superata la fase sperimentale, il gruppo, sotto la guida dei maestri Giorgio Mazzucato, Danilo Zeni e Davide De Lucia, ha intrapreso con successo la strada della ricerca di progetti musicalmente e stilisticamente organici e coerenti, volgendo la propria attenzione in particolare al repertorio gregoriano, alla prepolifonia ed ai mottetti rinascimentali. L'Officium Consort (già Coro Maschile dell'U.S.C.I. di Pordenone) ha avuto modo in più occasioni di proporre il proprio originale ed interessante repertorio, suscitando ovunque vivo interesse ed entusiastici apprezzamenti. Nel 1999 si è aggiudicato il secondo posto (primo non assegnato) nella categoria di canto gregoriano al 38° Concorso Internazionale di Canto Corale "C.A. Seghizzi". Nel 2004 ha vinto il secondo premio nella categoria di Canto Monodico Cristiano al 52° Concorso Polifonico Internazionale "Guido d'Arezzo" (miglior coro italiano). Nel 2005 e nel 2007 l'Officium Consort si è classificato nella fascia di Eccellenza della manifestazione "COROVIVO" - Confronti Corali Itineranti del Friuli Venezia Giulia. Nel 2008 ha vinto il terzo premio ex-aequo al 43° Concorso Nazionale Corale Trofei "Città di Vittorio Veneto". L'etichetta milanese "La Bottega Discantica" ha pubblicato tre produzioni discografiche dell'Officium Consort: "Concordia Discors" - echi gregoriani nella musica d'organo (in collaborazione con Francesco Finotti), "Adoramus te, Domine Jesu Christe" e "Passione di Christo secondo Giovanni", di Francesco Corteccia. Sue esecuzioni sono state registrate dalla RAI e da ORF, interviste ai direttori trasmesse da Radio Vaticana e Radio Capodistria. L'obiettivo del gruppo è relativo allo studio e alla diffusione della monodia antica e della polifonia cinquecentesca e seicentesca con particolare riferimento a progetti e programmi diretti al recupero sia di testi che di autori meno frequentati. La scelta del percorso artistico è sostenuta dalla consapevolezza che l'Officium Consort rappresenta una rarità nel panorama della coralità amatoriale della provincia e della regione per gli obiettivi di ricerca vocale, stilistica, di prassi e di organico. Da ottobre 2012 l'Officium Consort è diretto da Patrizia Avon (repertorio monodico) e da Alessandro Drigo, che ha esteso il repertorio alla musica del '900 ed alle composizioni contemporanee. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
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