ascoltato per voi

Duomo di Udine, 5 Dicembre 2012

Missa Ducalis
di Jacopo Tomadini

Associazione Voci Nuove - Lestizza (Ud)
Coro Renzo Basaldella del Cai di Cividale (Ud)
Coro Natissa - Aquileia (Ud)
Gruppo corale Spengenberg - Spilimbergo (Pn)
Coro della Fondazione Teatro G. Verdi - Trieste
Orchestra degli allievi del Conservatorio J. Tomadini - Udine
FVG Mitteleuropa Orchestra
Alessandro Cortello, tenore
Luca Dordolo, tenore
Oscar Garrido, basso
Beppino Delle Vedove, organo
Luca Bonutti, maestro del coro
Maestro concertatore: Walter Themel


...durante le prove...


         
  ESTRATTI


Con metà della navata centrale transennata per i posti riservati alle personalità importanti, privilegiato da una discreta tolleranza da parte del servizio d'ordine e usando prevalentemente "la compatta" senza l'uso del flash, sono riuscito a raccogliere un servizio fotografico sufficiente per documentare l'evento...

"CORO NUOVE VOCI" di Lestizza - Il coro "Nuove Voci", costituito a Nespoledo nel 1997, a quattro voci virili, ha un repertorio che spazia dalle musiche liturgiche a quelle folkloristiche, ed è diretto fin dalla fondazione dal maestro Carlo Riga. Oggi il coro opera in seno all'omonima Associazione musicale che conta una sessantina di Soci attivi nelle varie sezioni come la Scuola di Musica, il Coro parrocchiale "San Martino", e il coro giovanile "Nuove Voci Bianco".

"CORO RENZO BASALDELLA" CAI di Cividale del Friuli - Ha iniziato la propria attività nel 1969 con l'intento di educare musicalmente i propri componenti e favorire la diffusione della musica popolare friulana e dei canti ispirati alla montagna, rimanendo, non di meno, sempre ben disposto ad affrontare esperienze musicali in altri ambiti. Il coro è diretto dal maestro Renato Duriavig.

"CORO NATISSA" di Aquileia - A sole voci maschili, nasce nel 1983 con lo scopo di valorizzare e diffondere la cultura del canto corale nell'antica città romana di Aquileia. Nel tempo il gruppo è diventato sempre più numeroso fino a raggiungere l'attuale formazione che conta poco più di una quarantina di elementi. Dal 1995 la direzione è affidata al maestro Luca Bonutti che ha intensificato lo studio della tecnica vocale e ampliato il repertorio spaziando dalla polifonia sacra a quella profana, affrontando nuovi programmi di canto popolare, esecuzioni di opere di autori contemporanei e diverse incisioni discografiche. Il risultato di questo impegno ha permesso al coro di esibirsi in importanti concerti e rassegne in Italia e all'estero.

"GRUPPO CORALE SPENGENBERG" di Spilimbergo - Nasce nel 1989. Ha un repertorio che spazia dalle villette friulane al folklore europeo, dagli Spirituals alle melodie della Chiesa Ortodossa Russa, dalla polifonia sacra rinascimentale alla polifonia profana romantica. Particolarmente curata è stata la ricerca della musica d'autore di compositori del Friuli Venezia Giulia. Dal 1997 la direzione è affidata al m° Alessandro Maurutto.

ALESSANDRO CORTELLO, TENORE - Allievo del basso Alfredo Mariotti, si diploma in canto presso il Conservatorio Tomadini di Udine. Contemporaneamente studia pianoforte (presso la Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro, diplomandosi presso il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara) e composizione. Attualmente si perfeziona con Claude Thiolas. Ha vinto il Concorso Internazionale C.A. Seghizzi di Gorizia, nel 2005 per voci solistiche - ruolo di Jephte nell'omonimo oratorio di Carissimi, eseguito poi sotto la direzione di Walter Themel; e nel 2007 per la categoria Liederistica, in duo con il pianista Alessandro Sica. È stato il Conte d'Almaviva nel Barbiere di Siviglia di Rossini, Alfredo in Traviata di Verdi, Nemorino in Elisir d'amore e Ernesto in Don Pasquale (con Alfredo Mariotti nel ruolo del titolo) di Donizetti, Pinkerton in Madama Butterfly e Pong in Turandot di Puccini e ha ricoperto le parti solistiche di Oratori, Messe e Requiem di Vivaldi, Charpentier, Haydn, Schubert, Rossini, Verdi, Dvorak, Jenkins e Candotti. Ha partecipato alle produzioni Rai di Rigoletto a Mantova (2010) a fianco di Placido Domingo, con la direzione di Zubin Mehta e la regia di Marco Bellocchio; di Cenerentola (2012), diretta da Gianluigi Gelmetti e con la regia di Carlo Verdone. Appassionato interprete della musica vocale da camera, collabora con i pianisti Federico Lovato, David Giovanni Leonardi e Andrea Rudi, con il Trio Operacento e con la voce recitante di Quirino Principe; ha eseguito i più importanti cicli liederistici di Beethoven, Schubert e Schumann, oltre a numerosissime composizioni di Haydn, Clara Schumann, Wolf, Mahler, Berg, Strauss, Rachmaninov e De Falla. Si esibito al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, al Verdi di Pordenone, Comunale di Bologna, Civico di Castello di Cagliari, e alla Stadthalle di Graz, Brucknerhaus di Linz, Chiesa di S. Salvatore a Praga.

LUCA DORDOLO, TENORE - Dopo gli studi di pianoforte presso il Conservatorio di Trieste, si diploma in canto con il massimo dei voti e lode presso il Conservatorio di Venezia. Nel 1994 vince il concorso As.Li.Co. di Milano. Ha seguito corsi di perfezionamento con Leyla Gencer, Renata Scotto e Serge Wilfart. Amante anche della musica antica, collabora con "Concerto Italiano" diretto da Rinaldo Alessandrini, "La Cappella della Pietà dei Turchini" diretta da Antonio Florio, "Complesso Barocco" diretto da Alan Curtis e con "I Barocchisti" diretti da Diego Fasolis. Con tali gruppi si è esibito nei più importanti festival europei ed internazionali. Diretto da Jean-Claude Malgoire, ha debuttato il ruolo di Telemaco nel Ritorno di Ulisse in patria al Théàtre des Champs Elysées di Parigi e Don Ottavio nel Don Giovanni di Mozart. Ha debuttato numerosi ruoli solistici sotto la direzione di Riccardo Muti (Ravenna Festival 2000, al Festival di Salisburgo Wiener Philharmoniker e al Festival di St. Denis con l'orchestra di Radio France), Zubin Mehta, Rene Jacobs, Claudio Scimene, Rinaldo Alessandrini e Ottavio Dantone. Si è alla Scala di Milano, al San Carlo di Napoli, Comunale di Firenze e di Bologna, Brooklyn Academy of Music di New York e Champs Elysées di Parigi. Scelto dal compositore, ha cantato di Roberto De Simone Festa, Requiem, ed Eleonora, oratorio drammatico, all'inaugurazione della stagione lirica 1999 del Teatro San Carlo di Napoli. Dal 2004 al 2006 è stato ospite al festival di Cremona interpretando la trilogia monteverdiana al teatro Ponchielli; nel 2008 si è esibito a New York e a Tokyo nell'opera Orlando Paladino di Haydn. Nell'ambito del progetto del Teatro alla Scala di Milano che prevede la realizzazione delle tre opere monteverdiane con la regia di Robert Wilson e la direzione di Rinaldo Alessandrini, nel 2009 ha preso parte all'Orfeo e nel 2011 nel Ritorno di Ulisse in patria. Ha inciso per numerose case discografiche tra cui Opus 111, Fonit Cetra, Virgin, Bongiovanni, Glossa.

OSCAR GARRIDO, BASSO - nato in Messico, è laureato in Scienze della comunicazione, ha studiato canto al Conservatorio Nazionale con il maestro Manuel Pena, perfezionandosi poi in Italia con Franca Mattiucci, Carlo Bergonzi, Bruno Pola. Attualmene si perfeziona con Giuseppe Beandola e Maria del Fante. Debutta in Messico con Il Pipistrello di Strauss e in seguito canta Vedova Allegra di Lehar, Carmen di Bizet. In Italia Nozze di Figaro di Mozart al Teatro comunale di Treviso e Sociale di Rovigo. Si è esibito anche in Canada, Usa, Australia, Francia, Germania, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Turchia, Sudafrica, diretto da Walter Thiemel, Tiziano Severini, Bruno Aprea, Peter Maag, Massimo de Bernart, Renato Palumbo. Vincitore dei Concorsi Internazionali "Toti Dal Monte" di Treviso (primo premio) e "Voci verdiane di Busseto" (2° premio, primo non assegnato) ha poi cantato i ruoli principali in Don Giovanni di Mozart, Lucia di Lammermoor ed Elisir d'amore di Donizetti, Il Barbiere di Siviglia e La Gazza Ladra di Rossini, Carmen di Bizet, Rigoletto, Traviata, Trovatore, Ballo in maschera, Emani di Verdi, anche nel repertorio sacro, Magnificat di Bach, Missa in tempore belli di Haydn, Oratorio Christus di F. Liszt, M'issa solemnis di Beethoven, Petite Messe solennelle di Rossini. Nel 2006 ha vinto il premio "Bastianini"2006 dall'Associazione "Amici della lirica Giuseppe Verdi di Rovereto.

WALTER THEMEL, DIRETTORE - Si è diplomato in Composizione, Organo e Composizione organistica, Musica corale e Direzione di coro. Si è perfezionato in direzione d'orchestra con Franco Ferrara e Sergiu Celibidache. Ha collaborato con numerose formazioni sinfoniche e cameristiche, in Italia e all'estero. Ha collaborato con F. Gulli, F. Manara, D. Rossi, R. Filippini, J. Demus, R. Fabbriciani, L. Vignali. Con l'Hilliard Ensemble ha diretto la prima assoluta italiana di Litany di Arvo Part. Ha inaugurato al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il Mittelfest 2012 con il progetto Simphonico di G. Venier (orchestra sinfonica-solisti-big band), in prima assoluta italiana, con la partecipazione della cantante Norma Winstone. Con l'Orchestra da Camera "Collegium Musicum" ha vinto il 1° Premio assoluto al concorso internazionale di Stresa e ha inciso diversi CD per la casa musicale AGORÀ di Milano. È stato per diversi anni Maestro sostituto e poi direttore del "Coro da Camera" della RAI di Roma. Il M° F. Gulli ha scritto di lui: "Musicalità straordinaria, gesto chiarissimo ed espressivo, profonda comprensione dei diversi stili, perfetto senso dell'equilibrio sonoro, rendono le sue esecuzioni particolarmente fervide".

Jacopo Tomadini - Missa Ducalis
(David Giovanni Leonardi)

          Pur non godendo della visibilità e delle fortune che hanno accompagnato la genesi e le successive vicende della Cantata La Resurrezione del Cristo, la Missa Ducalis di Jacopo Tomadini rappresenta, nell'alveo delle opere di più vasto respiro comprendenti pure Te Deum e Miserere in mi minore, la pagina forse più aderente agli ideali estetici del compositore nel contesto della musica sacra di ispirazione ceciliana del secondo Ottocento, e ciò, in particolare, rispetto alla monumentale occasionalità della coeva Cantata che vinse il primo premio al concorso bandito dal fiorentino Simone Velluti Zati, duca di S. Clemente, nel 1863. Il collaudato impianto corale a tre voci maschili che caratterizza la Ducalis, oltre ad assicurare la massima mobilità ed elasticità ai procedimenti armonici e una relativa interdipendenza rispetto ai contenuti strutturali affidati all'orchestra, rispecchia fedelmente la natura delle realtà corali amatoriali dell'epoca, sorte in ossequio alla riformata prassi del canto liturgico e, in particolare in Friuli, del canto corale popolare e popolaresco pochi decenni più tardi.
          Scaturito dai rapporti che il musicista cividalese intrattenne con Velluti Zati all'indomani della vittoria, che fruttò a Tomadini ampia risonanza internazionale oltre al noto rapporto epistolare con Franz Liszt, il progetto della Missa Ducalis prese probabilmente forma il giovedì di Pasqua del 1867 a casa di Velluti Zati, occasione in cui il duca commissionò a Tomadini un salmo da musicare, proposta che forse costituì lo stimolo alla composizione del Mottetto Memor sit, più tardi convogliato nella Missa Ducalis ed effettivamente tratto dal Salmo XIX; risulta altresì plausibile che la commissione dell'intera Messa provenisse dal duca in vista della prossima prima Messa del figlio Donato. Il prestigio della committenza e della prossima solenne celebrazione, unito al fatto che l'organico sinfonico con legni, ottoni, timpani e archi, fosse stato da poco sperimentato per la prima volta, in quanto espressamente richiesto dal concorso del 1863, invitarono Tomadini a ripercorrere l'esperienza di orchestratore con esiti di meditata e sobria efficacia.
          La prima esecuzione si tenne nell'ambito liturgico convenuto il 26 maggio 1869 alla presenza del compositore che, dopo una seconda, lunga parentesi fiorentina, protrattasi dal novembre 1868 al febbraio 1869, ritornò in quella città unicamente per presenziare alle prove musicali e alla solenne circostanza, sulle quali lasciò due brevi testimonianze epistolari: «Non ho mai sentito musica mia eseguita in queste proporzioni» e, poco dopo: «La messa andrà bene. Non ci fu altro inconveniente se non che le trombe, invece di dare il la, vennero fuori con un fa diesis. La cosa però non ebbe altro seguito».
          La partitura, comprensiva di parti staccate, fu prontamente edita da Berletti, nonostante una documentata controversia giudiziaria occorsa tra il compositore e l'editore; il fatto che il Mottetto Memor sit abbia conservato una certa autonomia dal corpo principale del progetto è testimoniato pure dal fatto che lo stesso editore ne volle ripubblicare separatamente la partitura, con la parte del canto trascritta per 3 voci disuguali.
          Le datazioni apposte sulle fonti manoscritte e a stampa conservate presso l'archivio capitolare di Cividale del Friuli sembrano anteporre la data di composizione dell'Offertorio Memor sit e del Mottetto finale Deo gratias a quella delle sei parti consuete dell'Ordinarium Missæ, nelle quali la partitura orchestrale pure presenta, accanto alla parte per organo concertante, la trascrizione per solo organo, concepita per l'abitudinaria fruizione della composizione da parte delle cantorie parrocchiali; e in tale agile veste, significativamente priva dei due Mottetti, la Missa Ducalis fu ripubblicata all'indomani della morte dell'autore per i tipi di Musica Sacra di Milano, editore che, nonostante le condizioni non eque per la cessione dei diritti proposte dagli eredi di Tomadini, si dichiarò possessore legittimo di alcune opere del medesimo personalmente cedute e progettò tre volumi, il secondo dei quali contenente l'intera Messa in partitura.
          La Memoria di Giovan Battista Candotti fa riferimento ad un'esecuzione dell'opera avvenuta il 7 settembre 1870 sotto la sua direzione nell'ambito delle solennità per il centenario della Beata Vergine delle Grazie in Udine, esecuzione priva soltanto dell'offertorio Memor sit ma «soddisfacentissima, principalmente la Messa di Tomadini che era la più difficile».