La "Coral di Lucinis"
Nasce
a Lucinico nel 1976. Attualmente diretta dal maestro Marco Fontanot, la
corale si è esibita in
numerosi concerti e rassegne in Italia e
all'estero, partecipando inoltre al Concorso Nazionale per Cori
Polifonici "Lao Silesu" e "Travesio In...Canta", al concorso
Internazionale "C.A. Seghizzi" e al concorso nazionale di Bujanei,
ottenendo ampi consensi di pubblico e critica. Accanto alle normali
attività concertistiche si segnala la realizzazione nel 2006 del
progetto "Le voci del Natale: musiche e canti del Natale attraverso i
popoli ed i secoli", in collaborazione con l'Orchestra da Camera della
Fondazione Musicale "Città di Gorizia" e la realizzazione delle
rappresentazioni teatrali "Due giovani sulla via della luce: vita e
martirio dei santi Ilario e Taziano" e "Un viandante al di là del
limite. Vita di San Rocco" scritte e dirette dalla prof.ssa De Vitis
Piemonti e messe in scena dalla Corale e dal gruppo teatrale "Attori
senza confini". Collabora attivamente con l'USCI provinciale,
partecipando ai progetti policorali proposti. Organizza l'annuale
"Rassegna di San Martino" e il tradizionale "Concerto di Natale".
DAUR SAN PIERI - MARCO MAIERO
- Oltre la chiesetta di San Pietro a Tricesimo, ci sono le colline ferme
nel silenzio. Là i pensieri tornano a cercare speranze nelle risposte a
impossibili perché, là torna l'emozione dei primi amori segreti e si
rinnovano i sogni sereni. Maiero ha saputo ritrovare i canti dove
respira il Friuli delle stagioni, degli affetti, delle montagne e della
religiosità dove nomi e riferimenti ci avvolgono in rassicuranti
rintocchi di serenità raccolti tra le essenziali armonie che vibrano
vicino al silenzio.
J'ABBRUZZU - C. PERRONE- N. DE
ANGELIS - Un brano della tradizione popolare abruzzese. Le sonorità
evocano un'atmosfera pastorale caratteristica delle valli rupestri
dell'Abruzzo. Dal Gran Sasso alla Maiella riecheggiano simili alle note
di una cornamusa, le dolci melodie tanto care alle tradizioni popolari
del nostro paese.
SERENADE - ORLANDO DIPIAZZA
- E' un brano appartenente al folklore friulano realizzato, su una
melodia popolare, dal maestro Dipiazza, che opera attivamente da vari
anni alla divulgazione del nostro patrimonio popolare. L'andamento in
6/8 da al pezzo un carattere gioioso a conferma del testo, una serenata,
che dice: "Vado a raccoglierti le stelle nel gran prato del firmamento,
riempio il cesto con le più belle e ritorno in un momento".
Gruppo
Folcloristico "Santa Gorizia"
L'origine del gruppo risale al primo dopoguerra: a quel tempo un gruppo
di giovani agricoltori di San
Rocco era solito ritrovarsi in occasioni
particolari indossando il costume tradizionale, che tuttora viene
indossato, il Gruppo iniziò la sua attività partecipando a vari raduni
in costume ed esibendosi nelle varie feste paesane, rievocando
annualmente il tradizionale "Ballo dei contadini", l'antica cerimonia
delle nozze goriziane. I suoi componenti collaboravano anche alla
diffusione dei balli folcloristici recandosi ad insegnarli nella varie
località della provincia, in particolare la danza denominata "la
furlana". Negli anni '50 il Gruppo assunse la denominazione di "Santa
Gorizia" per simboleggiare con tale nome il ricordo del sacrificio di
tante vite umane avutosi durante il primo conflitto mondiale nel nostro
territorio, un riferimento anche ai versi della "Sagra di Santa Gorizia"
del poeta Vittorio Lecchi. Dagli anni 70 il Gruppo partecipa a numerose
manifestazioni nazionali ed internazionali. Nel 1997 è stato conferito
al il "Premio San Rocco".
Coro Sant'Ignazio
Sorto
nel 1956 presso l'omonima Chiesa di Gorizia, dopo aver svolto un periodo
a servizio della liturgia
della Chiesa ha esteso il proprio lavoro
dedicandosi allo studio della polifonia classica e profana esibendosi
con concerti in Italia e all'Estero. Negli anni ha avuto modo di
ampliare ulteriormente il proprio programma aggiungendo al repertorio
polifonico sacro il folclore locale ed internazionale e musiche di
autori quali i Beatles, Astor Piazzolla. Ha collaborato, inoltre, con
gruppi corali provenienti da Italia, Austria, Ungheria, Slovenia. Il
coro è stato diretto per lunghi anni dal prof. Stanko Jericijo del
quale, l'attuale Maestro Liviano Brumat è stato allievo. Organizza
annualmente le rassegne corali per le festività di Santa Cecilia e dei
Santi Patroni della città, collabora con altri gruppi in un progetto dal
titolo "Racconto dei canti della Grande Guerra", ed ha organizzato un
importante evento dal titolo "Eco dalle trincee" per ricordare, a 90
anni dalla fine della Grande Guerra, i caduti delle guerre.
AI PREAT LA BIELE STELE - A.
ZARDINI - Una nota villotta friulana, molto diffusa tra i nostri
soldati nel corso della prima guerra mondiale, risulta scritta il 3
marzo del 1916 a Radkesburg da Leo Hajek ufficiale Austrungarico. In
questo canto una ragazza rivolge una preghiera alla più bella stella e a
tutti i santi del paradiso, affinchè Dio possa fermare la guerra e il
suo uomo finalmente possa ritornare al paese. E' un canto che unisce
alla semplicità del testo, caratteristica costante dei brani di
derivazione popolare, un 'armonizzazione melodica molto raffinata.
NEL CUORE DELL'ALPINO - C.
MOSER - "C'è un monte di ricordi nel cuore dell'alpino" dice Moser.
Giulio Bedeschi ne le "Centomila gavette di ghiaccio" raccontava che gli
alpini, radunandosi nelle tenebre, prestavano la loro voce al bosco,
come una cosa scambiata tra amici. Così nasceva il canto, dapprima
mormorato, poi pieno di nostalgia per coloro che non cantano più attorno
ai fuochi.
MONTE CANINO - Il treno
diventa il tramite il mezzo su cui lasciare scritte le pagine di un
diario personale raccontando l'esodo dei soldati verso il fronte gli
alpini vivono la tragicità dei fatti e li riconducono ai luoghi più cari
e al ricordo che mai si slegherà dalle loro personali storie e destini.
CIANT A GURIZZE - A. ZARDINI
- ELAB. JERICJIO - "Cjant a Gurìzze" fu scritto da Berti e messo in
musica dal suo caro amico Arturo Zardini nel periodo della Prima Guerra
Mondiale quando l'autore, un maestro di Pontebba, era profugo a Firenze.
Probabilmente proprio in Piazza della Signoria, leggendo sul giornale le
notizie delle stragi che avvenivano al fronte il Zardini, commosso e
rattristato da quelle vicende, trasse l'ispirazione . "Ten tu cont di
che montagne, là ogni clap l'è tombe e altar, la rosade che le bagne a
rinfresce il sanc plui ciar" "Rispetta questa montagna, lì ogni sasso è
tomba ed altare, la rugiada che lo bagna ravviva il sangue appena
versato".
Gruppo
Folcloristico "Danzerini di Lucinico"
Il
gruppo è stato costituito nel lontano 1929 dal cav. Mario Cecutta
insieme ad un gruppo di amici; la prima esibizione avvenne lo stesso
anno al Teatro Verdi di Gorizia. Lo scoppio della seconda guerra
mondiale interruppe ogni attività ma, superati gli anni difficili, il
gruppo ricomincia la sua attività. Nel 1949, a Venezia, i Danzerini
ottennero il primo premio al "Festival Internazionale di Musica e Danza"
per poi esibirsi in tutta Italia, dal 1950 in Europa e dal 1973
oltreoceano. Il Gruppo è formato da circa 60 elementi che si impegnano
per far conoscere e tramandare, attraverso lo studio e la ricerca, le
tradizioni locali fin dagli anni '50 si è dato vita infatti ad una
formazione giovanile. I Danzerini di Lucinico eseguono uno spettacolo
composto da danze, canti e scenette coreografate, che rappresentano i
vari momenti di vita quotidiana, le stagioni e i sentimenti. Le musiche
dell'orchestra del Gruppo fanno parte della tradizione popolare
friulana, e vengono eseguite avvalendosi di strumenti tradizionali quali
la fisarmonica, il contrabbasso, il violino, il flauto, la chitarra ed
il clarino. I costumi si ispirano e riproducono gli indumenti usati dai
giovani del luogo nei giorni di festa, a cavallo fra il XVIII ed il XIX
secolo.
Coro Monte
Sabotino
E' il
Coro della sezione goriziana del CAI. In quanto ad anzianità è tra i
primi dieci in Italia (tra quelli
facenti capo alle sezioni Cai). Già
attorno al 1920 il CAI di Gorizia disponeva di un complesso corale come
risulta dal verbale del Consiglio Direttivo della sezione, datato 23
novembre 1919 che riporta: «Ventuno soci che intendono partecipare alle
lezioni di canto si riuniscono in via Sauro per la prima lezione». Tra i
nomi figurano Romanini, Grapulin, Gottardi, Rubbia, Resen, Massig, Clede,
Bolaffio,
Zitter, Schiller, Larise, Travani. Tutti nomi ben noti alla
Gorizia di allora. La direzione del coro è affidata all'illustre Maestro
Cesare Augusto Seghizzi. Ufficialmente nel 1961 nacque quello che tutti
conoscono come Coro Monte Sabotino. Prima guidato da Giuliano Recar e
poi da Umberto Perini, supportati dai coristi Valletta, Leghissa,
Pascolerai e Cappella, il coro ha sempre mantenuto il suo spirito
originale: un gruppo di amici che si trova per proporre, incrementare e
valorizzare l'attività musicale ed in particolare la pratica del canto
corale nel campo del patrimonio folcloristico e musicale della montagna,
per favorire gli scambi culturali con le popolazioni d'oltre confine
nonché per mantenere vivi i legami con le comunità nazionali emigrate,
in particolare quelle friulane e giuliane quasi settecento le uscite che
il Coro può vantare, con un totale di oltre 150 i coristi. Proprio a
cavallo dei cinquantanni di attività è toccato ad una donna, Elisa Bensa,
assumere la direzione del Coro.
LA MONTANARA - Toni Ordelli
- ar. Luigi Pigarelli - Un brano conosciuto in tutto il mondo, che è
considerato un inno alle montagne d'Italia.
MONTE NERO - Prima guerra
mondiale, 24 maggio 1915. L'Esercito partiva per il fronte per riunire
definitivamente Trento e Trieste alla madre patria ma davanti
all'esercito italiano si stagliavano le cime delle alpi Giulie,
bisognava conquistarle. Il terzo alpini composto dai battaglioni Susa,
Pinerolo, Exsilles e Finestrelle il 16 giugno 1915 occupò la vetta del
Monte Nero salendo di notte per una via impervia.
LA BOMBA IMBRIACA - Bepi de
Marzi - Ispirato alla dura vita di trincea, nella quale si immagina che
gli alpini, tra i continui bombardamenti aspettino con ansia l'arrivo di
una botte piena di vino.
DA UDIN SIAM PARTITI -
Agostino Dodero - Il canto ricorda le tragiche campagne di Grecia e di
Russia durante il secondo conflitto mondiale.
JOSKA LA ROSSA - Giminiani
- De Marzi - Ancora gli alpini nella drammatica campagna di russia.
Joska, una giovane ragazza porta loro un soffio di vita e speranza.
...alcune inquadrature nell'Auditorium strapieno...
...e sulle Autorità nelle prime file...