ascoltato per voi

Premariacco (UD), 16 Marzo 2011
TeatrOrsaria

Nel quadro dei Festeggiamenti per i 150 dell’unità d’Italia 
organizzati dal Comune di Premariacco

 "1861 - 2011" - Storie
da un'idea di Andrea Carta

Corale Graziano Coceancigh di Ipplis
Direttore Nicola Pascoli - Pianoforte Maurizio Degani

          Il Comune di Premariacco ha onorato l’anniversario dell’unità d’Italia con due eventi organizzati insieme alla Corale Coceancigh di Ipplis:
          Mercoledì 16 marzo a TeatrOrsaria si sono alternati sul palco racconti originali, a firma di Andrea Carta componente della stessa Corale, a canti della tradizione italiana. La lettura è stata affidata, tra gli altri, ad alcuni amministratori del Comune di Premariacco, sia di maggioranza che di minoranza, che si sono resi disponibili. Il tema dei racconti è quello dell’unità d’Italia da un punto di vista inusuale, ovvero quello intimo di personaggi del popolo o storicamente esistiti, ma inseriti in situazioni e contesti liberamente reinterpretati o inventati. I canti, legati al tema unitario o più in
generale a ciò che caratterizza il popolo italiano e la sua Storia, sono stati eseguiti dalla Corale Coceancigh.
          Nella mattinata del 17 marzo, cerimonia dell’alzabandiera in Piazza Concordia >>>

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Dopo l'introduzione, si sono susseguite varie finestre aperte su una serie di personaggi della storia d'Italia, raccontati attraverso le letture eseguite tra l'altro da vari amministratori del Comune di Premariacco (compreso il Sindaco), seguite da brani in sintonia con i racconti, eseguiti dal Coro Graziano Coceancigh diretto da Nicola Pascoli e accompagnati al pianoforte da Maurizio Degani.

“Un popolo - scrive Carta - che non ha memoria di ciò che è, che è stato e di come è diventato, è un popolo esposto ad ogni pericolo. Non mantenere la memoria è un delitto compiuto verso coloro che sono stati, ma soprattutto verso coloro che verranno: in questo sta il senso della commemorazione dei 150 anni dalla nascita dell’allora Regno d’Italia. Una nazione è fatta di donne e uomini, non tutti eroi, non tutti menzionati nei libri di storia, però ognuno partecipe della vicenda collettiva.” Perciò è importante raccontare questi primi 150 anni attraverso alcuni brani corali che hanno avuto un significato nei tempi in cui sono stati composti, e attraverso storie di italiani piccoli e grandi, famosi e sconosciuti, inventati o realmente esistiti che incarnano tensioni, desideri, slanci che sono comuni a tutti noi. “Non abbiamo ritenuto sufficiente ricordare i fatti eclatanti, sentendo piuttosto l’esigenza di raccontarci attraverso la sfera privata dei protagonisti che comunque si sono trovati ad affrontare la storia, volenti o nolenti. Sono storie soprattutto di donne, forti, coraggiose, esemplari che hanno tutto da insegnare agli uomini che hanno da sempre scritto la stessa storia, ma sono anche storie di uomini che si sono trovati ad affermare nei gesti e nel pensiero il senso di essere italiani. A questi sconosciuti va la riconoscenza per esserci stati e per aver preso posizione. Si dice che quello italiano non è un popolo bensì un coacervo di popoli, ebbene crediamo che questo non sia un limite ma la vera forza, la vera eredità ricevuta e da lasciare ai posteri, il vero risultato di questa unità durata già 150 anni”.


Dopo l'esecuzione dell'Inno di Mameli che ha coinvolto anche il pubblico, sono seguiti i ringraziamenti a tutte le persone coinvolte nello spettacolo e nella sua preparazione...

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Il programma ha avuto il seguente ordine d'entrata,
ma non ho creduto opportuno elaborare le tracce audio
per la non soddisfacente qualità della registrazione.

 

Introduzione

Giuditta – Coro degli schiavi ebrei

Garibaldi - Inno d'Italia

Cavour
- Roma nun fa la stupida stasera

Portatrice carnica - Stelutis alpinis

Partigiani/Repubblichini - Abbassa la tua radio

Professore - Fiabe

Modugno
- Volare

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