IL NARRATORE
Ogni altra cosa è attesa - Tra il
1290 e il 1295 venne realizzata la ventottesima scena del ciclo di
affreschi della Basilica Superiore di Assisi attribuiti a Giotto. La
tradizione del presepio nasce da qui, dalla necessità di
raccontare per
immagini uno dei fatti che segnano la Storia dell’Umanità nonostante
venga messa in dubbio la storicità dell’avvenimento e la stessa
esistenza di Gesù Cristo. Nel tempo, inevitabilmente, l’iconografia
pittorica ha sottratto sempre più
l’umanità dalla rappresentazione,
trasformando la Natività di Cristo in una teatralità aspetto ieratica
colma di dolcezza svuotando i personaggi canonici della loro storia e
natura, del loro vissuto e del loro presente. Lo spettacolo a cui state
per assistere nasce dal desiderio di restituire alla rappresentazione la specificità umana smarrita in secoli di storia dell’arte, senza la
quale per contrasto non si riesce a cogliere la grandezza sovrannaturale
e salvifica della venuta del Cristo. Coloro che sono accorsi alla
mangiatoia di quel povero ovile rappresentano l’umanità decaduta con il
peccato di Adamo, a cui viene donato il Figlio affinchè ristabilisca col
proprio sacrificio il patto tra Creatore e Creatura. E’ un’umanità reale
quella che accorre e si prostra, uomini e donne che portano con sé le
preoccupazioni della giornata e della loro vita. Davanti a quel bambino
donano ciò che sono, piuttosto che ciò che hanno: i loro slanci, i loro
limiti, la loro grandezza e la loro abiezione. Porgono loro stessi,
preda di una vita la cui unica certezza è di vivere in attesa. Ogni uomo
vive aspettando qualcosa e l’umanità vive attendendo il perdono del
padre rifiutato, esattamente come nella parabola del Figlio Prodigo,
senza rendersi veramente conto che il padre vive nell’attesa di poter
accogliere il figlio. Quello che mostriamo è un’umanità sospesa tra la
sua natura terrena e la tensione verso la propria origine divina, di
questi uomini e donne sveliamo i probabili pensieri davanti al bimbo,
scandagliando la loro immagine isolata dalla rappresentazione stessa in
un gioco di rimandi tra il presepio reale di fronte a voi con Angelo e
Narratore e le immagini proiettate iconiche e rappresentative come gli
affreschi e le tele realizzati nella storia per educare il popolo alle
Sacre Scritture.
...gli interventi del
coro a collegare le varie scene...
...l'ultimo "quadro"
interpretato da Milena Ermacora che cantando "Adeste fidelis"
è scesa tra il pubblico con il Bambin Gesù tra le braccia...
...gli applausi e gli interventi finali...
Si è trattato di una rappresentazione incentrata sopratutto sulla
"natività", con "finestre" che si aprivano ad altri personaggi di quei
tempi, impegnati a risolvere i problemi che da sempre le persone e le
famiglie sono costrette ad affrontare, episodi interpretati dai vari
componenti della corale.
La trama introdotta e condotta dal Narratore (Andrea Carta), con
interventi dell'Angelo (Fabio Turchini) ed intermezzi musicali del Coro,
per separare ed unire i vari "quadri" proiettati su uno schermo,
accompagnati dalle letture dei vari personaggi come Maria, Giuseppe, il
Viandante, il Pastore ed altri...
Una rappresentazione che si può apprezzare solo se seguita in tempo
reale, svoltasi nella penombra e con due punti focali, oltre allo
schermo posizionato davanti al vecchio altare. La postazione dell'Angelo
vicino alla porta d'ingresso, era unita al coro da una fascia di candele
e candeline accese stesa lungo il corridoio, che ha creato qualche
problema all'entrata della gente che ha improvvisamente riempito
letteralmente la chiesa.
Non avendo spazio per muovermi con il mio "rollator", sono stato
costretto ad operare da una posizione infelice, scelta senza aver tenuto
conto della situazione che si sarebbe venuta a creare con l'entrata del
pubblico. Dato il tipo dello spettacolo, non era indicato un uso
indiscriminato del flash, ma ho comunque potuto raccogliere materiale
sufficiente per completare questa pagina, fatta eccezione della figura
del "narratore" che presenterò in una foto tratta dal mio archivio
digitale...
foto di gruppo (scaricata da
www.corococeancigh.com)