ascoltato per voi

Villacaccia di Lestizza (UD), 12 Agosto 2010
Agriturismo Ai Colonos
 www.colonos.it


All'imbrunire, "tal curtîl" dei Colonos durante le prove...

...più tardi...



 INTRODUZION

Viaç a scjavaçà la gnot
con Stefano Montello e FLK 
 

          Era davvero imperdibile lo spettacolo musicale "Viaç a scjavaçâ la gnot", il Viaggio Notturno che l'associazione culturale Colonos ha offerto per Avostanis, nell'aia dell'agriturismo Ai Colonos di Villacaccia. Stefano Montello (voce narrante e chitarra), che ha già proposto in alcune occasioni questa conferenza-concerto assieme a Cristina Mauro, questa volta era accompagnato dal gruppo FLK, le cui apparizioni pubbliche in questi ultimi anni sono state rarissime.



 UNE CÈRCE

          “Viaggio notturno” è stato uno spettacolo che ci ha inoltrato nella notte del Friuli, nei suoi lati oscuri, nelle connessioni mai esplorate.  Un viaggio pieno di suggestioni legate alla musica e alla parola, dove la voce raffinata e sensuale di Cristina Mauro e gli interventi teatrali di Stefano Montello ci hanno fatto attraversare i secoli: dalla fine del 1500, dove abbiamo incontrato il musicista Giorgio Mainerio e il “mugnaio intellettuale” Menocchio, agli inizi del 1600 nella Bassa Friulana, dove le donne cantavano Scjarazzule Marazzule all’alba della Pentecoste, fino all’affermazione delle villotte, qualche decennio dopo, con una particolare attenzione per il canto di composizione ed esecuzione femminile: la ninna nanna, il canto di Natale, la satira burlesca nei confronti dei maschi del paese, dei “fantats”.

           “Viaggio notturno” si è insinuato nella vita privata del conte Ermes di Colloredo, raccontandone le astuzie, sconfinando nel privato dei friulani (quel privato così gelosamente custodito da essere persino sottratto alla storia), e poi risale attraverso i secoli per arrivare al Novecento, a Pasolini, alla tragedia del terremoto e a come esso sia stato cantato e a come abbia influenzato la creatività musicale di una intera generazione di musicisti.


...gli applausi del pubblico...


...che aveva riempito il cortile dei Colonos...

 

 FLK
www.myspace.com/mitiliflk

          Nei primi anni '80 un gruppo di amici della sperduta Bassa Friulana, decide di improvvisarsi banda da sagra con l'improbabile nome di Mitili Folk.
          Dopo un lustro di onorata gavetta a base di polke e mazurke rigorosamente “non” filologiche, il gruppo, sorprendentemente, si ritaglia un ruolo di tutto rispetto nel nascente movimento europeo delle combat folk band: sono di quegli anni le prime mitiche incisioni di “Ratatuie” e “Colors”, la vittoria, nel '93, ad Arezzo Wave, l'affiancarsi al nucleo storico di un nutrito numero di compagni di strada, la perdita di una vocale nel nome, che diventa Mitili FLK, l'imporsi prepotente di una grande voce, futura mamma e padrona del gruppo, Cristina Mauro.
          Di seguito c'è il contratto con la Compagnia Nuove Indie che apre e chiude l'ultimo scorcio di secolo con le incisioni di “Re Noir” e “Sun”. In mezzo: le performances di teatro danza con gli Arearea, le epiche produzioni teatrali con il compianto Gilberto Presacco e quella che forse rimane l'esperienza più importante, la tournée sudamericana in Brasile e Argentina. Il gruppo nel frattempo perde un altro pezzo di nome, che ora è FLK.
           Dal 2000 in poi l'attività del gruppo è mantenuta viva da sporadici concerti e, soprattutto, dalle performances soliste di Cristina Mauro e Stefano Montello: il resto della banda fa figli, va a pescare, se ne va... o decide che è giunta l'ora di appendere gli strumenti al chiodo.
          Oppure, e siamo al 2007, si comincia a pensare che il tempo è maturo per nuove canzoni, che magari sono belle, importanti ed è giusto che siano ascoltate: esce così "Dancing Calipso", registrato negli suti "Arte &Suono" del grande Stefano Amerio e distribuito su scala nazionale dalla EGEA Distribution.
          In questa occasione gli FLK erano:

Cristina Mauro: vôs
Stefano Montello: ghitare e corus
Flavio Zanier: bas, tastiere e corus
Loris Luise: percussions e corus

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

UN RACCONTO MUSICALE DELLA STORIA DEL FRIULI
Silvano Bertossi

          Il Friuli, terra di primule, temporali e rotonde. Un viaggio dentro il Friuli, dal Cinquecento a oggi, complice la musica. La musica vista come rivelatore storico, con il sospiro delle esistenze, le stregonerie, i culti agrari, i giorni di un lungo calendario, i sassi che fermano le maree. La musica per rompere la notte con un viaggio musicale nel cuore del Friuli.
          Un viaggio cronologico perché si comincia dal '500 per arrivare ad oggi. Un viaggio arbitrario nel senso che non rappresenta del tutto una realtà storica, ma è una storia della musica popolare in Friuli, da Mainerio fino ai giorni nostri, attraverso non solo musicisti veri e propri, ma raccontando per esempio di Menocchio, delle donne di Palazzolo che cantavano Scjarazzule Marazzule, sfiorando le teorie di Carlo Ginzburg e di Gilberto Pressacco per arrivare al conte Ermes di Colloredo, a Stelutis Alpinis di Zardini, a Dario Zampa e fino agli Flk e a Giorgio Ferigo.
          Viaç a scjavaça la gnot . Viaggio a rompere la notte. È il titolo di un concerto, programmato per Avostanis 2010, ideato e realizzato da Stefano Montello, voce narrante e chitarra, con gli Flk, Furlan Liberation Kongress, gruppo musicale friulano nato nel 1991, Cristina Mauro, cantante, Flavio Zanier, basso e pianoforte, Loris Luise, percussioni.
          Il racconto di Montello, condito da alcune osservazioni e riflessioni personali e dalla raffinata voce particolarmente adatta per esecuzioni non facili da proporre della Mauro, ha percorso un viaggio pieno di suggestioni legate alla musica e alla parola. “Ho cercato di unire – dice Montello - le diverse cose che ho ascoltato in questi anni interessandomi del mondo della cultura friulana, cercando le connessioni fra le diverse realtà storiche”. Cioè un viaggio nella storia con la musica?
          “Assolutamente si, anche perché l'aspetto culturale ed espressivo più importante del popolo friulano è stata proprio la musica, assieme alla danza. La gente friulana si è espressa soprattutto attraverso la musica. Musicalmente le villotte sono complesse con voci diverse e con elaborazioni concettuali molto complesse e difficili se pensiamo che le hanno pensate e composte i nostri nonni. Il sunto di questo lavoro musicale – continua Montello - è che molto spesso noi friulani non conosciamo per nulla la nostra storia”.
          Come ne viene fuori il popolo friulano? “Volevo che uscisse, da questo lavoro fatto assieme a Cristina Mauro, per quella che è la mia opinione, cioè che si tratta di un popolo individualista anarchico, libertario, visionario, un po' folle e rompiscatole. Tutt'altro che quella visione idilliaca ottocentesca del friulano salt onest lavoradôr che è una invenzione dell'Ottocento”.
          Un'ora e mezza di spettacolo che è iniziato con il canto dell'antica laude alla Madonna “Maristella”, per proseguire con Giorgio Mainerio, musicista colto del XVI secolo, i rituali notturni intorno al fuoco, la storia di Domenico Scandella detto Menocchio, messo al rogo a Portogruaro nel 1600 per le sue idee eretiche, la poesia “Niccolò” scritta nel Seicento dal conte Ermes di Colloredo e musicata da Lino Straulino, le villotte, Parcè Signôr di Dario Zampa, Ratatuie degli Flk, “La cura” di Battiato e “Coracanè” di D'Andrè, con una indovinatissima traduzione in friulano, e una ironica filastrocca di Giorgio Ferigo. Il concerto si è chiuso con la poesia “Sei nero” di Pierluigi Cappello, presente alla serata, musicata dagli Flk.

          Un ringraziamento a Yuri Valvasori, sempre disponibile a fornirmi un segnale audio "pulito" per il mio archivio digitale. Approfitto per segnalare a tutti coloro che hanno necessità di conversioni audio e video di qualsiasi genere (vecchie registrazioni video o audio, compresi dischi in vinile e... altris vecjos catàns), che Yuri è in grado di trasferire su moderni supporti digitali.
          Per ulteriori informazioni:
www.arteaudio.it oppure tel: +393496954374