Sedegliano (UD), 2 Luglio
2010
Chiesa parrocchiale
"Ora et
Musica"
Missa Brevis di
Jacob Haan
Coro Comunale "Il Castelliere" di Sedegliano
Corale "G. Schiff" di Chiopris-Viscone
Coro Parrocchiale di Romans d'Isonzo
Orchestra di fiati "Improvvisando"
Flauto: Arianna De Marchi - Oboe: Sandra
Iaculutti
Clarinetto: Daniele Travain - Tromba: Davide Giacuzzo
Flicorno soprano: Fabio Zentilin - Trombone: Loris Beltrame
Tuba Basso: Vito Paolo Salvatore - Timpani: Maurizio
Martini
Direttore Giacomo
Giacuzzo
Durante lo
svolgimento della serata, Mons. Nicolino Borgo è intervenuto con tre
letture a commento delle musiche che si stavano eseguendo, ispirandosi
al pensiero di Padre David Maria Turoldo, nato in quel lembo di terra
friulana...
ESTRATTO DAL PRIMO INTERVENTO
NOTE SULL'OPERA - Il brano
fu commissionato all'autore olandese dal Consiglio del Dipartimento
per la Musica e la Cultura dell'Alsazia di Guebwille in Francia, in
occasione delle celebrazioni per il millenario della nascita di Papa
Leone IX. Fu eseguito il 23 giugno 2002 in prima mondiale e
trasmesso in diretta dal canale France 2 della Televisione francese.
Le sonorità proposte dalla fusione del coro con l'orchestra a fiato
ricordano all'ascoltatore il suono solenne dell'organo e le voci dei
fedeli. Atmosfera tipica della musica sacra, ponendo in rilievo per
il fedele la particolare rilevanza che assume la contemplazione,
l'orazione e la concentrazione.
NOTE SULL'AUTORE - Jacob de Haan (Hcereveen 28 marzo 1959) è
un compositore olandese, autore di brani per banda ed orchestra a
fiati. Si diploma, in organo ed insegnamento musicale, al
conservatorio di Leeuwarden. Sarà poi nominato professore dello
stesso conservatorio. Jacob de Haan vive a Rotterdam dove si dedica
interamente alla composizione. Le sue prime opere risalgono agli
anni 1980. Le composizioni prettamente bandistiche o per orchestra
di strumenti a fiato, gli permettono di creare brani di differente
difficoltà mantenendo inalterata la sua firma armonica. Il suo più
grande successo internazionale è di certo "Oregon" che, pubblicato
nel 1988, diventa subito un brano cult presso le bande di
tutto il mondo. Le sue opere sono composte per lo più su richiesta
di scuole di musica e conservatori di tutto il mondo. |
Prima del
"bis" finale, Eddi Bortolussi ha letto un testo di David Maria Turoldo,
tratto dal primo numero di "Friuli nel Mondo" il mensile dell'EFM...
ESTRATTO
Mia cara
terra
Mia cara terra, mio vecchio paese... Tra i tanti
ricordi... il pane di segala e la minestra di orzo, che noi
ragazzi non volevamo mangiare, perché ci sembrava un cibo per i
cavalli, e invece la mamma ce lo diceva il migliore, il più
nutriente.
Una memoria rara per me (codarûl di una casa
sfortunata e povera), le poche sere in cui ho potuto inebriarmi,
fanciullo, col pesante piatto della brovade: il cibo dei
forti, dei grandi, il cibo del lavoratore instancabile.
Invece la mia tavola, la mia casa, la mia infanzia,
ecco di cosa profumava (anzi, il paese intero).
Prima di pannocchie, cotte in margine ai grandi
campi di granoturco, pannocchie ancora lattee, affumicate su un
fuoco che noi ragazzi accendevamo nella campagna come
un’avventura.
E poi ancora pannocchie, scartocciate nelle lunghe
sere di autunno in compagnia dei grandi. Allora il papà non ci
mandava a dormire, non faceva il severo, perché anche noi
piccoli potevamo con le nostre mani liberare il frutto d’oro dei
nostri campi.
E poi ancora pannocchie, sgranate col ferro che ci
faceva male alle mani e bisognava fasciarlo con stracci per
evitare le vesciche nel palmo non ancora indurito alla falce,
alla vanga e all’aratro.
E poi ancora pannocchie, che finalmente diventavano
farina nei nostri antichi mulini tuttora di pietra. E finalmente
la polenta. In tutto il paese, la sera, un dolcissimo odore di
polenta appena rovesciata sul tagliere!
Polenta mia, guai se qualcuno parlerà male di te...
Io non ho mai conosciuto il pane: a casa il pane lo mangiava
soltanto chi s’ammalava; ma era un caso raro, e poi tanto poco
da fare appena una panade.
Ma la polenta! Cosa nascondevi dentro la tua
sostanza per farci crescere tutti così grandi, in fretta?
Mattina, latte e polenta; mezzogiorno, minestra e polenta; la
sera, radicchio, argjelut e ancora polenta.
E nei giorni duri di magra, io ricordo mio padre che
tagliava due fette dalla piccola montagna d’oro e me ne metteva
una per mano e mi diceva: «Ecco, una la chiamerai polenta e
l’altra formaggio». E io che ci credevo. E addentavo, ora da una
mano ora dall’altra, illuso di mangiare polenta e formaggio.
Ecco perché, un giorno, arrivato in una casa di
ricchi, ed io già grande, anzi già sacerdote ormai, mi sono
sentito bruciare, perché appena seduto a tavola, la signora
(odiosa!) ebbe l’impudenza di dirmi:«Oggi, ci scuserà, padre:
abbiamo polenta».
E io zitto arrossii, perché mi sembrava offesa tutta
la mia infanzia, offeso tutto il mio Friuli.
DAVID MARIA TUROLDO
da “La polenta d’oro della mia infanzia”
(Friuli nel Mondo, n. 1, Nov. Dicembre 1952)
|
Il M° Giacomo Giacuzzo ed
il gruppo strumentale...
(immagine a risoluzione di stampa)
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IL PROGRAMMA
Sedegliano, 2 Luglio
2010
"Ora et
Musica"
Missa Brevis di
Jacob Haan
Coro Comunale "Il Castelliere" di Sedegliano
Corale "G. Schiff" di Chiopris-Viscone
Coro Parrocchiale di Romans d'Isonzo
Orchestra di fiati "Improvvisando"
Direttore Giacomo
Giacuzzo |
01 |
3.07 |
Largo aus Xerxes
|
Preludio Strumentale
G.F. Handel |
02 |
2.41 |
Kyrie |
Missa Brevis
Jacob de Haan
cori uniti
ed orchestra |
03 |
4.33 |
Gloria |
04 |
7.11 |
Mons.
Nicolino Borgo 1 |
05 |
7.07 |
Credo |
06 |
7.27 |
Mons.
Nicolino Borgo 2 |
07 |
2.42 |
Sanctus |
08 |
2.52 |
Benedictus |
09 |
4.51 |
Mons.
Nicolino Borgo 3 |
10 |
3.28 |
Agnus Dei |
11 |
7.05 |
Lettura
di Eddi Bortolussi |
12 |
3.58 |
(bis)
Benedictus |
|