Vermegliano - Ronchi dei Legionari
(GO), 17 Luglio 2009
Piazza Santo Stefano
Chiesa
di Santo Stefano Protomartire
Il nucleo più antico della
chiesetta è precedente il 1558, data incisa sull'architrave della porta
d'ingresso ad indicare il momento in cui essa fu riconsacrata. La
facciata, preceduta da un pronao riportato nel 1981 all'aspetto
originale, è sormontata da una bifora campanaria di tipo romanico del
secolo scorso. L'interno presenta degli affreschi, i più antichi
quattrocenteschi, gli altri da far risalire a due fasi del Cinquecento.
Nella prima si situano le imponenti figure di San Giorgio e di
San Michele incorniciate da un ricco tendaggio, mentre le scene con
il Battesimo di Cristo, la Lapidazione di Santo Stefano e
la Predica del Battista sono attribuite al pittore udinese
Sebastiano Secante. Di altra mano le Quattro Sante poste nella
spalletta della nicchia in fondo a destra.
Il nucleo più antico della chiesetta è precedente il
1558, data incisa sull'architrave della porta d'ingresso ad indicare il
momento in cui essa fu riconsacrata. La facciata, preceduta da un
pronao riportato nel 1981 all'aspetto originale, è sormontata da una
bifora campanaria di tipo romanico del secolo scorso. L'interno
presenta degli affreschi, i più antichi quattrocenteschi, gli altri da
far risalire a due fasi del Cinquecento. Nella prima si situano le
imponenti figure di San Giorgio e di San Michele
incorniciate da un ricco tendaggio, mentre le scene con il Battesimo
di Cristo, la Lapidazione di Santo Stefano e la Predica
del Battista sono attribuite al pittore udinese Sebastiano Secante.
Di altra mano le Quattro Sante poste nella spalletta della
nicchia in fondo a destra. |
Racconti
dei Canti della Grande Guerra
Coro "Sant'Ignazio" di Gorizia e "Costumi Tradizionali Bisiachi"
Il sagrato dell'antica chiesetta di Santo Stefano
di Vermegliano, ha ospitato la serata proposta dal gruppo "Sentieri
di Pace", volta al ricordo e alla memoria del Primo Conflitto Mondiale.
L'interessante incontro corale dal titolo "Racconto dei
Canti della Grande Guerra", con la partecipazione del Coro Sant'Ignazio di
Gorizia e il Coro dei Costumi Tradizionali Bisiachi, si è valsa della
prestigiosa collaborazione dello storico Roberto Todero, che attraverso
canti e letture di brevi liriche scritte da militari austro-ungarici, ha
ricordato ciò che novant'anni fa avveniva in questi luoghi; oggi luoghi di
pace e di memoria.
Lo spettacolo ha avuto come sfondo il Carso, teatro di
numerose battaglie, ed è stato animato dai rievocatori dei "Sentieri di
Pace", che vestiti in perfetta divisa d'epoca hanno portato il ricordo di
tutti quei soldati che si sono trovati a combattere per una guerra che
sconvolse il mondo intero.
La Pro Logo di Fogliano-Redipuglia
promotrice dell'iniziativa,
aveva allestito una serie di pannelli illustrativi ed informativi del loro
interessante lavoro.
All'apertura è intervenuto il Sindaco di Fogliano - Redipuglia Antonio
Calligaris
...i gruppi corali
"Costumi Tradizionali Bisiachi"
e Coro "Sant'Ignazio" di Gorizia,
si sono alternati in un repertorio di canti che aldiquà e aldilà del confine
si cantava prima, durante e dopo il periodo della Grande Guerra...
...intervallati da letture di "lettere dal
fronte", liriche e poesie...
...seguite con grande partecipazione...
STELUTIS - Roberto Todero - SERBIA
...ed applaudite dal pubblico presente...
Pro Loco Fogliano Redipuglia
http://www.prolocofoglianoredipuglia.it/
Il progetto Sentieri di
Pace, rivolto in particolare ai numerosi turisti italiani e
stranieri che visitano il Parco storico dei campi di battaglia
del Carso e dell’Isonzo, vuole porsi come momento di sviluppo e
promozione culturale dell’area su cui insiste, nonché come strumento
di divulgazione storica ed elemento capace di incentivare la
promozione turistica e di creare nuove professionalità del settore
(accompagnatori specializzati sul tema della Grande guerra).
Con il recupero e la valorizzazione di reperti e siti
significativi di un’area campione (Monte Sei Busi), l’iniziativa è
diventata “museo all’aperto”, attraverso il quale il
turista-pellegrino ha la possibilità di “vivere”, almeno in parte,
alcune delle sensazioni che i soldati di tutti gli eserciti
provarono durante la Grande Guerra e così meglio comprendere cos’è
stata la “vita di trincea”.
Redipuglia, il più grande Sacrario
militare italiano, realizzato su progetto dell'architetto Giovanni
Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni e innaugurato nel 1938,
raccoglie le salme di 100.000 caduti dell Grande Guerra.
L'opera si presenta come uno schieramento militare con
alla base la tomba del Duca d'Aosta, comandante della III Armata, e
ai lati quella dei suoi generali.
Alle spalle si ergono 22 gradoni che contengono le
salme dei caduti noti. Nell'ultimo gradone in due grandi tombe
comuni ai lati della cappella votiva, riposano le salme di 60.000
Caduti Ignoti. Nella cappella e nelle due sale adiacenti sono
custoditi oggetti personali dei soldati italiani e austro-ungheresi.
La memoria individuale della guerra qui diviene
collettiva fino a varcare i confini nazionali senza distinzione di
bandiera. Questo concetto è ribadito dalla testa in pietra del
Cristo dolente, custodito nell'altare della cappella, ritrovato in
una dolina del Carso. Pregevole è il rivestimento in marmo nero
della Cappella, a simboleggiare una lapide tombale. |
...causa delle
precarie condizioni operative e dai disturbi provocati dal traffico,
non abbiamo creduto opportuno procedere nell'elaborazioni delle tracce audio
registrate,
per cui presentiamo solo dei brevi estratti...
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