Duomo di Tricesimo, 21 Marzo
2009
Concerto per i 30 anni dalla
fondazione
del Coro "vôs de mont" diretto da Marco Maiero
(con la presenza di Bepi De Marzi)
IL SALUTO DI MARCO MAIERO
Coro "Vôs de mont" di Tricesimo diretto da Marco
Màiero
www.vosdemont.it
Fondato a Tricesimo nel 1979, da
allora mantiene intatta la voglia di tradurre in canto le emozioni che
il suo
maestro,
Marco Màiero, trascrive con sapiente mano artigiana; nei suoi concerti
offre gradevoli attimi di pausa, facendo dimenticare per un momento i
ritmi frenetici del vivere quotidiano. Il repertorio, sia in italiano
che in friulano, è apprezzato anche al di fuori della Regione, e molti
cori,
eseguendolo, lo trovano molto stimolante. Così, proponendo canti nuovi
ed originali, il "Vôs de mont" è diventato un raro esempio di "coro
d'autore". Ha realizzato cinque lavori discografici: nel 1987 Anìn
insieme (Andiamo insieme), nel 1992 Lidrîs (Radici), nel 1996
Albadis (Chiarori), nel 2001 Mateçs (Follie, stramberie) e
nel 2004 'L è ben vêr (È vero sì). L'ultimo lavoro, che raccoglie
38 villotte friulane di autore sconosciuto, è stato per la prima volta
tecnicamente autoprodotto, dopo vari mesi di sedute di registrazione.
Nel mese di maggio 2003 è uscito il libro "Mateçs, gnovis cjantis di
Marco Màiero", che raccoglie in un unico volume le partiture per coro
maschile di tutte le canzoni registrate nelle precedenti incisioni e che
erano state stampate in fascicoli separati. Il CD allegato contiene le
partiture in formato PDF per formazione mista e femminile. Attualmente
il coro è impegnato nella registrazione discografica della raccolta di
nuovi canti. La presentazione al pubblico di questo ultimo lavoro è
prevista per gli inizi del 2009. |
...l'esecuzione della prima
parte del programma...
...l'abbraccio tra Bepi e Marco...
Tricesimo, il pubblico canta con il coro
(Sergio Zolli - Messaggero
Veneto del 23 marzo 2009)
TRICESIMO.
L’identità con la comunità è senz’altro alla base dell’inconsueta
affluenza di pubblico, che l’altra sera ha affollato all’inverosimile il
Duomo di Tricesimo per il concerto del coro Vôs de mont diretto
da Marco Maiero per i trent’anni della sua fondazione e la presentazione
del nuovo disco Carezze, che rappresenta, a detta dello stesso
Maiero, la conclusione di un trentennale percorso e, contemporaneamente,
l’apertura di nuove prospettive. Il programma della serata è imperniato
sulle composizioni di Maiero e che compaiono anche nel disco. La sua
scrittura è generalmente omoritmica e sfrutta abilmente le suggestive
sonorità del coro maschile. Fin dalle prime battute di Signôr, l’omp
‘lè cà , il brano di apertura, il pubblico viene soggiogato dalla
bellezza delle sonorità che il coro Vôs de mont riesce a
ottenere. L’intonazione è perfetta e l’impasto vocale è di notevole
suggestione. Le voci del coro sono come appese all’espressivo gesto di
Maiero, e l’incedere ritmico è fluente, preciso e privo di cedimenti. Le
emozioni si susseguono nei successivi brani variamente ispirati alle
cose della natura, come in Carezze ispirata alla taviele
(campagna pianeggiante) o in Mani di luna che parla di una valle
fiorita, a luoghi dello spirito, come in Marçae. Poesie semplici
e suggestive che ci riportano a un amore per la natura dove l’uomo, a
contatto con le sensazioni che da essa promanano, ritrova se stesso. La
scrittura è prevalentemente omoritmica. Non mancano tuttavia cose
particolari, come il testo di Vint , scritto nel dialetto di
Andreis da Beno Fignon e tratto dalla sua raccolta Haiku furlans (gli
haiku, nella poesia giapponese, sono dei componimenti poetici di soli
tre versi) o l’interessante elaborazione polifonica di Clessidre.
Maiero non rinuncia inoltre alla citazione dei padri nobili della
cultura friulana contemporanea come in A terza , composizione su
testo di Padre David Maria Turoldo, forse il massimo poeta religioso del
Novecento italiano. Queste scelte conferiscono al programma un grado di
varietà stilistica che rende il concerto, oltre che suggestivo per la
bellezza delle voci, interessante e accattivante. L’esecuzione del
toccante Sotto Sieris conclude la prima parte del concerto
durante la quale il maestro Bepi De Marzi, presente al concerto e
chiamato alla ribalta da Maiero, aveva poeticamente rievocato i suoi
trascorsi con il maestro di Tricesimo. Le emozioni proseguono poi per
tutto il secondo tempo che termina con Cosí primavera, fra gli
applausi scroscianti dei presenti. Per bis viene eseguito uno dei piú
noti brani di Maiero, Daûr San Pieri che, complice De Marzi
all’organo, dopo una prima esecuzione da parte del coro Vôs de mont,
viene cantato da tutto il pubblico, a silloge di una serata che
sicuramente rimarrà nelle memorie della comunità di Tricesimo.
|
...immagini all'interno del
Duomo stracolmo di gente...
...mentre il coro esegue la
seconda parte del programma...
Il
coro di Tricesimo “Vôs de mont” festeggia i 30 anni di attività
(Stefano Damiani –
La Vita
Cattolica del 19 Marzo)
TRAGUARDO IMPORTANTE per la vita del coro Vôs de Mont di Tricesimo, la
creatura di Marco Maiero, che quest’anno compie trent’anni. Per
festeggiarli il coro ha inciso un nuovo cd, «Carezze », che sarà
presentato in un concerto sabato 21 marzo, alle 20.45, nel duomo di
Tricesimo. Interverrà anche Bepi De Marzi, il celebre autore di
«Signore delle cime» e di tanti altri canti di ispirazione popolare,
nel cui solco si è sviluppata anche la produzione di Maiero. Una
produzione raccolta in cinque cd cui ora si aggiunge questo bellissimo
e intenso «Carezze», 18 brani, parte in friulano, parte in italiano.
Cosa rappresenta questo disco per lei e il vostro coro? -
«È un momento importante per noi perché suggella 30 anni della nostra
storia. Ma vorremmo che fosse anche un significativo contributo, dal
punto di vista musicale, all’evoluzione di quel linguaggio che viene
ancora chiamato "popolareggiante" verso il campo polifonico. L’uso del
contrappunto e l’indipendenza delle voci ne fanno un linguaggio evoluto
e nello stesso tempo percepibile con piacere anche dai non addetti ai
lavori. La mia linea si ispira ad un’ideale congiunzione tra mondo colto
e amatorialità».
È stato difficile continuare per trent’anni l’esperienza di "coro
d’autore", come vi definite? -
«No, perché il nostro linguaggio riesce ad andare diritto ai sentimenti.
Così attorno al gruppo si è creato molto interesse sia all’estero, che
in Italia. Ad esempio in Finlandia c’è un coro che canta ed ha inciso "Daur
San Pieri". Per quanto riguarda l’Italia è davvero notevole il fatto che
una musica riesca a far cantare in friulano anche un coro della Sicilia
o del Lazio o del Piemonte. Sono un centinaio i cori che in Italia
cantano queste musiche, la stessa Antonella Ruggiero ha eseguito "Daur
San Pieri" in un progetto con alcuni cori veneti».
Che rapporto si è instaurato in questi trent’anni con i coristi? -
«Di profonda collaborazione. È stata una scelta avventurosa – circa 25
anni fa, dopo aver cantato brani di altri – quella di orientarci su una
proposta d’autore, ma ora tutti si sentono coinvolti e protagonisti. I
cori che, in Italia, hanno fatto questa scelta si contano sulle dita di
una mano. Il caso più eclatante è quello dei "Crodaioli" di De Marzi,
cui mi sono ispirato fin dall’inizio».
Quanti sono i coristi? -
«Una trentina. Nel tempo ci sono stati avvicendamenti, ma da alcuni anni
il gruppo è abbastanza stabile. L’età media si aggira attorno ai 40-45
anni».
Come avvicinate i giovani? -
«Il reclutamento avviene per contatti tra amici, solitamente. Questo
però è il problema fondamentale anche perché il canto corale è tagliato
fuori dai circuiti di moda. Per questo è ancor più bello scoprire che
qualcuno che entra magari casualmente in contatto con questa esperienza
poi ne rimane entuasiasta».
Certamente i suoi canti si cantano con soddisfazione. -
«Sì, nella costruzione stessa del canto cerco di accontentare, oltre
alle voci estreme, tenori e bassi, anche quelle centrali, che di solito
devono fare solo da riempimento dell’armonia. Uscendo dallo schema
popolare del canto omofonico, si riesce a gestire le voci in modo molto
più autonomo. Inoltre, anche dal punto di vista delle parole, cerco di
usare un linguaggio che è sentito come reale, non iconografico e
lontano».
In questi nuovi brani, oltre al sentimento della natura si sente anche
quello della nostalgia e della morte. -
Dal punto di vista positivo quello che mi ispira di più sono le
stagioni, i colori, le montagne. Dal punto di vista negativo, il senso
del tempo che passa è una delle cose che più mi affascinano e più mi
deprimono».
«Carezze» è un disco pieno di sentimento e spiritualità. -
«È proprio quello che vorrei che passasse. La spiritualità la si può
vivere attraverso diversi canali, vuoi con una fede profonda, vuoi tra i
tanti dubbi. Così ci sono canti che fanno riferimento più diretto alla
fede vissuta, come «Angelus» – che racconta il pellegrinaggio dei
Sappadini verso Luggau – ed altri più dubbiosi, come "Buere di març"
dove parlo di un mondo dove si prega, si crede, si ride, e dove spesso
solo una carezza o un affetto più profondo possono consolare». |
Bepi De Marzi nel primo
poetico intervento e nella presentazione della parte finale...
Vi proponiamo "Daûr San Pieri" cantata dal coro e dal pubblico,
sicuri di procurarvi le stesse emozioni che si percepivano all'interno del
Duomo di Tricesimo,
e che abbiamo rivissuto durante le elaborazioni delle tracce audio...
Daûr San Pieri
Sore i roncs, daûr
San Pieri,
cul sciroc o in Lui ch'al sà di fen,
ducj i siums si cìrin simpri,
ducj i siums 'e clamin ben.
E 'a consolin lis
albàdis
che àn cricât il scûr dai dîs
che gjelôs al ten platât, di simpri,
il lusôr dal Paradîs.
E 'a consolin lis
albàdis
che àn cricât il scûr dai dîs
che gjelôs al ten platât, di simpri,
il lusôr dal Paradîs.
Sore i roncs, daûr
San Pieri,
cul sciroc o in Lui ch'al sà di fen,
ducj i siums si cìrin simpri,
ducj i siums 'e clamin ben.
E tal cûr timp di
bussadis,
timp di un fûc mai dite a d'un,
distudât cui avostans, mai legris,
in te scune di un autun.
E tal cûr timp di
bussadis,
timp di un fûc mai dite a d'un,
distudât cui avostans, mai legris,
in te scune di un autun.
Sore i roncs, daûr San Pieri,
ducj i siums 'e clamin ben,
ducj i siums 'e clamin ben.
Molto modestamente, vi proponiamo una pagina presente da molti anni
nella rubrica "Cjantin par furlan" di questo sito, che propone parole
e musica di
"Daûr San Pieri" in formato midi >>>
|
Bepi De Marzi e Marco Maiero
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IL PROGRAMMA
Duomo di Tricesimo, 21 Marzo 2009
Concerto per i 30°di
fondazione
del Coro "Vôs de mont" diretto da Marco Maiero
(con la presenza di Bepi De Marzi)
|
01 |
2.30 |
Saluto di Marco Maiero |
02 |
5.13 |
Intervento di Bepi De
Marzi |
03 |
1.42 |
Signôr l'omp 'lè ca |
04 |
2.11 |
Anin
insieme |
05 |
2.36 |
Lidrîs |
06 |
3.36 |
Carezze |
07 |
2.19 |
A
terza (testi di David Maria Turoldo) |
08 |
2.13 |
Buere
di març |
09 |
1.54 |
Sotto
Sielis |
10 |
2.07 |
Dove |
11 |
1.56 |
Marçae |
12 |
3.48 |
Clessidre |
13 |
1.49 |
Mani
di luna |
14 |
3.12 |
Vint |
15 |
2.15 |
Sul
volo chiaro |
16 |
3.39 |
Così
primavera |
17 |
2.30 |
Bepi del
Marzi introduce l'ultima parte |
18 |
4.26 |
Daûr
San Pieri (Coro
con Bepi all'organo) |
19 |
4.47 |
Daûr
Dan Peri (Tutti con Bepi all'organo) |
|