ascoltato per voi

Azzano di Premariacco, 2 Agosto 2008

Casa Michelloni

Ai piedi della serie di rilievi coperti di vigne che formano i Colli Orientali del Friuli,  sorge Villa Michelloni di Azzano, un'antica casa colonica recentemente restaurata, nel giardino della quale si è svolta la rappresentazione della Corale "G. Coceancigh" di Ipplis.

Sentieri sotto la neve...
(da un'idea di Andrea Carta)

rappresentazione scenica con letture e canti
interpretata dalla Corale "Graziano Coceancigh" di Ipplis
diretta da Milena Ermacora al pianoforte Gianluca Micheloni


Il direttore artistico Andrea Carta e il soprano Milena Ermacora con la sua corale

I SENTIERI SOTTO LA NEVE... Perché la neve? Soprattutto perché la neve in agosto? Questo titolo è preso a prestito da un romanzo di un autore che alla memoria ha innalzato un altare con la sua opera. Un autore che se ne è andato qualche mese fa ma che ci ha lasciati ricchi e felici nel sapere che non morirà mai. Mario Rigoni Stern.
     La vita è una serie di percorsi che si stratificano, si incrociano, viaggiano curvi, talvolta retti. Spesso permettono incontri, altre volte divergono impedendo possibili famigliarità. Percorsi che si perdono, che abbandoniamo, che dimentichiamo, come le tracce che vengono coperte dalla neve all'inizio dell'inverno, scompaiono, così dolcemente senza addolorare, al punto che non se ne sente la nostalgia. La neve è l'inverno dell'anima che apaticamente si addormenta. Eppure non tutto finisce: basta il primo sole di primavera per sciogliere il manto bianco e scoprire al di sotto che le tracce sono ancora là, pronte ad essere scoperte e proseguite.
     Questo è la memoria, è il sole che fa liquefare la neve, che riporta in vita i ricordi facendone materia viva e presente. Per questo stasera parliamo di neve e di ricordi e di memoria e di colori e di sapori. Per questo questa sera non proponiamo un concerto e basta, perché non vogliamo che questa sia una parentesi con un inizio e una fine, ma, al contrario che sia una pausa, una tregua, dentro la quale ognuno di noi e di voi porti il proprio vissuto, soprattutto quello più nascosto. Non c'è semplicemente un inizio e non ci sarà una fine e il pubblico non starà semplicemente seduto ad ascoltare e guardare. Queste che leggete, in fin dei conti, sono delle istruzioni che vorremmo tutti seguiste:

  • Ad ognuno viene consegnato un bicchiere e un foglietto. Non c'è obbligo d'usarli ma vi invitiamo a lasciarvi provocare e a seguire il percorso che noi stasera vogliamo sia il vostro.
  • Durante la serata udirete la lettura di un testo e di brevi frammenti di memoria che i singoli coristi hanno voluto condividere con tutti noi. Sarà letto un brano di una poesia in una lingua diversa (il sardo). Suoni lontani che esprimono i medesimi sentimenti.
  • Se ve la sentite e vi sentite coinvolti potrete scrivere dei brevi ricordi che vi appartengono e che potrete inviare utilizzando le buche per lettere della Memory Post Service che trovate all'ingresso del giardino. Tutti i ricordi che consegnerete verranno inseriti in un Volume della Memoria che provvederemo a pubblicare sul sito della Corale.
  • La serata non prevede una conclusione, ognuno ha il compito di continuare questo percorso al di là della data odierna, meditando e soprattutto ricordando.
  • Siccome non c'è conclusione abbiamo ritualizzato l'usuale rinfresco, che stasera diviene momento di condivisione che ci vede fare tutti la medesima cosa: mangiare, che, a suo modo (per noi italiani in particolare) è comunicazione e quindi conoscenza dell'altro ed in fondo di noi stessi.
  • Non c'è una sesta istruzione, è soltanto il desiderio di darvi qualcosa stasera.

Godetevi la serata ed arrivederci. La Corale Coceancich


...alcuni momenti della serata, peraltro difficilmente documentabile con immagini,
dato che la scenografia richiedeva una illuminazione particolare che sconsigliava l'uso del flash...

     Questa serata nasce da una necessità e da una richiesta: la prima è espressione dell'esigenza di fermarsi e riflettere sulla natura umana, la seconda, invece, scaturisce dal bisogno di piantare una bandiera che segni un percorso che è partito da un momento ben preciso. Sono passati dieci anni da quando un nome importante è rimasto vacante per la partenza del suo proprietario verso la sua ultima e prima dimora. Dieci anni durante i quali quel nome ha trovato un'altra collocazione grazie a un pugno di persone che credono che la realtà sia la continuazione di discorsi e percorsi che altri iniziano o continuano e che poi lasciano in eredità a chi resta.
     Graziano Coceancigh era un uomo, soltanto un uomo. I libri di storia non lo citano e forse non lo faranno mai, eppure è ancora qui tra noi, lui assieme a tanti altri che vivono in chi li riporta alla verità della vita ogni volta che ne pronuncia il nome col cuore, a labbra serrate. La sua famiglia aveva espresso il desiderio di ricordare questo decennale ma senza proporre una veglia funebre in memoriam.
     Da qui è partita questa serata e ci ha portati a fare riflessioni che forse nemmeno cercavamo. Come ogni vero progetto artistico ci siamo lasciati trasportare da forze che risiedono negli anfratti sconosciuti della nostra anima e ci siamo trovati a guardarci in faccia gli uni gli altri, a parlare di ricordi e di memoria e di sapori che credevamo perduti, di volti che pensavamo mai esistiti e di nomi che pensavamo persi nel vento. Chi non c'è più lascia sempre una grande eredità, qualsiasi cosa abbia fatto e chiunque sia stato, ci lascia il vuoto e per non cadere in quel vuoto, ci invita a colmarlo con le immagini e i ricordi che a quel punto diventano vivi, diventano memoria.

CHELZO UNA ROSA - VOGLIO UNA ROSA
(Lettura in sardo di Meridda Monserrato)

...allora,
quando dopo l'alba della vita
arriva la notte dell'eternità
quando non si vedranno più
i colori dei fiori e cieli limpidi: respiri di vita

...e non si sentiranno più
risa di giovani ragazze allegre
e spensierate canzoni: suoni di vita

...e non si godranno più
languidi baci d'amore
e le carezze dei figli: luci di vita

...e non si gusteranno più
i sapori della frutta, dell'acqua e del pane;

allora

quando la pace, per sempre,
avrà assicurato riposo eterno
ad una vita pienamente vissuta

vi prego

non voglio lacrime attorno a me
non passi gravi di genti ammutolite
né preghiere che non nascano dal cuore,
ma voglio una rosa,
una rosa rossa e profumata
che vi rammenti sempre
col suo colore e il suo profumo
come e quanto vi abbia amato.

    
Meridda Monserrato e Milena Ermacora


...al termine della rappresentazione e seguito un allegro convivio...

IL PROGRAMMA

Azzano di Premariacco, 2 Agosto 2008
 Sentieri sotto la neve...
(da un'idea di Andrea Carta)

Corale "Graziano Coceancigh" di Ipplis
diretta da Milena Ermacora
Gianluca Micheloni
al pianoforte

01 3.13 Saluto e introduzione di Andrea
02 4.04 Canto d'inizio
03 3.38 Letture e canto
04 6.25 Letture e canto
05 6.19 Letture e canto
06 1.48 Poesia di Meridda
07 7.24 Letture e canto
08 6.48 Letture e canto
09 7.09 Letture e canto
10 4.08 Letture e canto
11 5.22 Letture e canto
12 1.25 Pensiero finale di Milena