Pradamano, 23 Luglio 2008
Piazza della Chiesa
Festival Internazionale Nei
Suoni dei Luoghi 2008
Pradamano - Il nome di Pradamano
compare per la prima volta in uno scritto dell’anno 1139, ma si sono
rinvenuti
reperti di nuclei abitativi risalenti all’epoca romana. Alla
fine del Cinquecento sotto il patriarca di Aquileia Francesco Barbaro,
l’area era accomunata da una estrema povertà, iniziata di fatto già nel
1477 con l’invasione dei turchi. Dopo la dominazione di Venezia
(1420-1797) subì quella violenta d Napoleone seguita da quella
austriaca, fino all’annessione all’Italia nel 1866. A Pradamano si
possono visitare la Chiesa di S. Cecilia (Pradamano), la cui antica
cappella, risalente al XV secolo, ha subito diversi abbellimenti
strutturali e decorativi (da segnalare le statue in legno realizzate
dallo scultore udinese L. Piccini nell’800 e il dipinto della Santa
realizzato da G. B. Sello), e la Chiesa di S. G. Battista (Lovaria),
sorta sulla base di una cappella campestre. Fu rinnovata e benedetta nel
1596 e vi si possono trovare diverse opere frutto del pittore L.
Bianchini, donate dai conti Caimo - Dragoni. Molto interessante e ricca
di opere di pregio, la Villa Giacomelli (Pradamano) che si trova nella
piazza maggiore del paese, costruita in stile neoclassico su progetto
dell’architetto A. Scala. L’ampio parco della grandiosa villa veniva
usato per i banchetti e i balli estivi. Altri siti che meritano d’essere
visitati sono: la Chiesa della SS.ma Annunziata e le ville Ottelio e
Pradamano e quelle Piani e Caimo - Dragoni a Lovaria. |
la presentazione della serata...
Nuova
Orchestra da camera Ferruccio Busoni
Massimo Belli - direttore
Michele Lot - violino
Jacopo Francini - violoncello
L’Orchestra da camera Ferruccio Busoni è stata fondata nel 1965 da
Aldo Belli. Ha suonato in Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Germania e
Svizzera, collaborando con solisti d’eccezione. Nell’ottobre 2002 si è esibita
a Trieste in occasione della visita del Presidente del Consiglio e di Ministri
degli Esteri di vari paesi e, recentemente, per il 700° anniversario della
Cattedrale di San Giusto. I suoi componenti sono affermati solisti e cameristi
vincitori di importanti concorsi internazionali. Ha al suo attivo molte prime
esecuzioni assolute di noti compositori ed ha inciso diversi cd.
Massimo Belli si è diplomato con il massimo dei voti e la lode. Premiato
in numerosi concorsi nazionali e internazionali, ha suonato da solista - anche
con orchestra - nelle più prestigiose sale italiane ed in tutta Europa e Sud
America. È stato primo violino di spalla di importanti compagini. Ha
registrato per emittenti italiane e di altri paesi ed inciso cd. Insegna
violino al Conservatorio di Trieste e tiene corsi in Italia e Germania.
Michele Lot, diplomatosi nel 1984 a pieni voti e lode presso il
Conservatorio di Venezia con R. Zanettovich, è stato premiato in numerosi
concorsi internazionali. Ha inciso cd in varie formazioni cameristiche e
registrato per la Rai. Ha tenuto corsi di perfezionamento in Italia e negli
USA. Insegna al Conservatorio di Castelfranco Veneto.
Jacopo Francini si è diplomato con il massimo dei voti e la lode presso
il Conservatorio di Venezia con A. Vendramelli. Vincitore di importantissimi
concorsi, ha svolto intensa attività come solista con orchestra sia in Italia
che all’estero ed è stato componente di importanti formazioni cameristiche. È
primo violoncello dell’orchestra della “Fondazione Teatro Verdi” di Trieste.
...Il pubblico in religioso
silenzio nella suggestiva penombra
della piazza...
...scosso solo dai rintocchi delle ore...!
Gli autori
(Note di Gigliola Maturo)
Luigi Boccherini, compositore e
violoncellista lucchese, dimostrò precoci e prodigiose doti musicali e ben
presto cominciò ad intraprendere viaggi e lunghi soggiorni all’estero.
Abbandonate Vienna e Parigi, all’età di 25 anni arrivò a Madrid, dove
trascorse il resto della sua vita. Lì raggiunse la piena maturità
compositiva, ma non disdegnò di confrontarsi con la musica “di strada” e
scrisse il quintettino “La musica notturna delle strade di Madrid”, opera
descrittiva della rumorosa e festosa vita notturna di quella città.
“Questo pezzo è totalmente inutile ed anche ridicolo fuori di Spagna, poiché
non possono gl’uditori giammai comprenderne il significato, né gli esecutori
sonarlo come deve essere sonato” Boccherini scrisse all’editore Pleyel.
Fu invece un pezzo che amò molto, visto che
negli anni ne elaborò
cinque versioni, le stesse delle quali due
secoli più tardi si
servì Luciano Berio trascrivendole per orchestra.
Giuseppe Tartini, violinista, compositore e teorico,
nacque a Pirano,
in Istria. Il suo monumentale catalogo conta 131
concerti per violino, 2
per violoncello e 2 per flauto, oltre ad un gran
numero di sonate per
violino (celeberrima quella intitolata “II trillo
del diavolo”) e ad
altre composizioni cameristiche e vocali. Facendo
tesoro delle esperienze
di Gorelli e Vivaldi, inizialmente Tartini
rispettò il modello
formale del concerto barocco, con una netta distinzione tra solo e tutti. Fu
a partire dal 1730 che nei suoi concerti riservò maggior spazio al solista,
creando temi di ampio respiro e grande espressività, ricchi di un
virtuosismo mai fine a se stesso.
Eugenio Visnoviz, triestino, autore della
Hochzeitmusik (Musica per le nozze) in programma, fu un precoce ed
apprezzato pianista, camerista, didatta, direttore di coro e
d’orchestra. Persona di
grande riservatezza, si dice che scrivesse
di getto ma nascondesse
l’opera finita o ne lacerasse il manoscritto in due pezzi. Una sola volta
presentò al pubblico le proprie composizioni, ed a commento di quella serata
Mario Martinelli scrisse così su Il Popolo di Trieste: “Visnoviz
compositore è temperamento e anima sognante, o come tale s’abbandona a
quanto sente o così scrive senza ricercatezze, senza effetti d’impasti,
senza formule ritmiche, ma tutto con semplicità, con sincerità e con
castigatezza...”.
Franco Margola, compositore bresciano, fu anche un
apprezzatissimo didatta. Scrisse 2 opere (Il Mito di Caino e Il Titone,
andata perduta a causa del siluramento della nave che trasportava i bagagli
in cui ne era custodito il manoscritto), 2 sinfonie ed altre composizioni
sinfoniche, 2 concerti per pianoforte ed altri per altri strumenti, musica
da camera. Pur rimanendo fondamentalmente fedele alla tradizione, non si
precluse aperture verso soluzioni compositive più avanzate.
Edvard Grieg, compositore e pianista norvegese, fu
profondamente interessato al patrimonio folclorico della sua terra. Dalle
sue opere, quasi degli schizzi evocativi di arcaiche atmosfere nordiche,
traspaiono una scrittura raffinata ed un’armonia personalissima. La suite in
stile antico “Dai tempi di Holberg” fu composta per pianoforte nel 1884 (e
l’anno successivo trascritta per orchestra d’archi) per celebrare i duecento
anni dalla nascita di Ludwig Holberg (1684
-1754), grande poeta e
commediografo danese di origine norvegese, come Grieg nativo di Bergen e
figura di tale importanza per il mondo culturale scandinavo da far
identificare l’epoca in cui visse come “Il secolo di Holberg”.
PROGRAMMA
Pradamano, 23 Luglio 2008
Piazza della Chiesa
Festival Internazionale Nei
Suoni dei Luoghi 2008
Nuova
Orchestra da camera Ferruccio Busoni
Massimo Belli, direttore
Michele Lot, violino - Jacopo Francini, violoncello
|
1 |
13.49 |
L. Boccherini (1743 - 1805)
Quintettino VI “La Musica notturna di Madrid”
Ave Maria - Ave Maria del quartiere,
Minuetto dei ciechi,
Rosario,
Los Manolos,
Variazioni sulla ritirata |
2 |
14.06 |
G. Tartini (1692 - 1770)
Concerto in La Magg. per violoncello e archi
Allegro,
Laghetto,
Allegro assai |
3 |
07.15 |
E. Visnovitz (1906 - 1931)
Hochzeitmusik per archi |
4 |
10.33 |
F. Margola (1908 - 1992)
Concerto “Dell’Alba” per violino e archi
Senza indicazione di tempo,
Lento,
Rondò |
5 |
20.43 |
E. Grieg (1843 - 1907)
“Dai tempi di Holberg” -
Suite per orchestra d’archi
Allegro vivace,
Sarabanda,
Gavotta - Musetta,
Aria,
Rigaudon |
6 |
04.19 |
E. Grieg (1843 - 1907) -
Fuori programma |
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