Chiesa Parrocchiale di Manzano, 7
Marzo 2008
Riflessioni in Musica
F. J. Haydn:
"Le Sette ultime Parole di Cristo sulla Croce"
(opera 51, per quartetto d’archi)
Daniele Masarotti,
violino I
Giuseppina Tonet, violino II
Alberto Ciaffaglione, viola
Nicola Locatelli, violoncello
"Le Sette ultime Parole di
Cristo sulla Croce"
La composizione venne commissionata
nel 1785 a Franz Joseph Haydn dal vescovo di Cadice (Andalusia, Spagna) come
lavoro orchestrale da eseguirsi nel contesto della Settimana Santa. Il
risultato furono «Sette sonate con un'introduzione ed al fine un terremoto»,
che vennero eseguite probabilmente il venerdì santo del 1786 nella chiesa
sotterranea di Santa Cueva. Haydn commenterà più tardi quell'evento: «Era
tradizione eseguire, nella cattedrale di Cadice, durante il periodo
quaresimale, un oratorio. I muri, le finestre e le colonne della chiesa
venivano coperte di drappi neri e solo un grande lampadario centrale
illuminava il buio più profondo. A mezzogiorno tutte le porte venivano
chiuse e la musica prendeva inizio. Dopo un preludio appropriato, il vescovo
saliva all'ambone e pronunciava una delle sette parole, commentandola. Al
termine del sermone scendeva dalla sede e raggiungeva l'altare, prostrandosi
dinanzi al crocifisso. La musica veniva suonata successivamente – in queste
pause - e così via per tutte le sette parole. La mia composizione si innesta
conformemente in questa pratica».
L’esecuzione dell'opera ebbe un tale successo da convincere Haydn, in
seguito, a predisporre altre stesure strumentali: una in forma di grande
oratorio per soli, coro ed orchestra; una per pianoforte solo; infine, una
versione per quartetto d'archi, nella quale ogni numero è preceduto dalle
parole di
Cristo nella versione latina. Il compositore concentrò la sua attenzione
sull’aspetto melodico, scrivendo una melodia appropriata a ciascuna delle
prime parole del testo, in modo tale che ognuna di esse divenisse l’elemento
conduttore di ogni movimento. La musica delle sonate delinea quindi lo stato
d’animo di Gesù, del buon ladrone, di Maria e Giovanni, dei crocifissori:
«Ciascun frammento di testo ha ricevuto nella musica strumentale un
trattamento tale da commuovere anche l‘ascoltatore più inesperto nelle
profondità della sua anima». Colpisce l’uso frequentissimo delle note
ribattute, quasi a sottolineare i colpi ricevuti, lo stillare delle lacrime,
sudore e sangue, il continuo pulsare del dolore. Dominata da tale profondo
afflato emotivo, peraltro unito all'assoluta perfezione formale
dell'impianto quartettistico, l'opera risulta a tutt'oggi uno dei massimi
capolavori del genere.
F. J. HAYDN (1732-1809):
"Le Sette ultime Parole di Cristo sulla Croce"
Introduzione: Maestoso e Adagio
Sonata I: Largo
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due
malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: "PADRE,
PERDONALI, PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO" (Lc 23,33-34)
Sonata II: Grave e Cantabile
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e anche noi!" Ma l’altro lo rimproverava: "Neanche tu hai
timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché
riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di
male". E aggiunse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno".
Gli rispose: "IN VERITA’ TI DICO, OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO" (Lc
23,39-43)
Sonata III: Grave
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria
di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a
lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "DONNA, ECCO IL TUO
FIGLIO!". Poi disse al discepolo: "ECCO LA TUA MADRE!" (Gv 19,25-27)
Sonata IV: Largo
Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la
terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lemà sabactàni?",
che significa: "DIO MIO, DIO MIO, PERCHE’ MI HAI ABBANDONATO?" (Mt
27,45-46)
Sonata V: Adagio
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse
per adempiere la Scrittura: "HO SETE" (Gv 19,28)
Sonata VI: Lento
Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di
aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver
ricevuto l’aceto, Gesù disse: "TUTTO E’ COMPIUTO!" (Gv 19,29-30)
Sonata VII: Largo
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta
la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel
mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: "PADRE, NELLE TUE MANI
CONSEGNO IL MIO SPIRITO" (Lc 23,44-46)
Finale: Presto a tutta forza
Il terremoto
Chiesa Parrocchiale di Manzano, 7
Marzo 2008
Riflessioni in Musica
Le Sette ultime Parole di
Cristo sulla Croce
Opera 51, per quartetto d’archi di
F.J.Haydn
Daniele
Masarotti, violino I
Giuseppina Tonet, violino II
Alberto Ciaffaglione, viola
Nicola Locatelli, violoncello
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01 |
5.20 |
Introduzione:
Maestoso e Adagio |
02 |
7.20 |
Sonata I: Largo |
03 |
5.50 |
Sonata II:
Grave e Cantabile |
04 |
6.45 |
Sonata III:
Grave |
05 |
5.16 |
Sonata IV:
Largo |
06 |
6.02 |
Sonata V: Adagio |
07 |
5.22 |
Sonata VI: Lento |
08 |
5.40 |
Sonata VII:
Largo |
09 |
2.07 |
Finale: Presto a tutta forza (Il
terremoto) |
10 |
2.30 |
Fuori programma |
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