"Il Signore tuo Dio è un
fuoco divoratore..." (Dt.4,24).
Questo frammento del Deuteronomio ci aiuta a capire il fondo che David
Maria Turoldo ha sperimentato nel suo rapporto con Dio: un tormento e
un'attrattiva per questo fuoco in un alternarsi di lotta e di
tregua. In un'intervista ("Avvenire", 29.01.1989) così dichiarava: "Con
Dio ho sempre bisticciato (...) Dio per me è un punto di conflitto, nel
senso che ho con lui un continuo dialogo, pacifico ed agitato e
inquieto... Non faccio altro che sentire la necessità di scoprirlo, di
interrogarlo, di coinvolgerlo, di rendermelo partecipe."
Turoldo s'acquieta in maniera incomparabile di fronte a
Maria dove risonanze popolari, riferimenti biblici, riflessione
teologica diventano canto invaso da fascinosa meraviglia e da
assorta contemplazione. Essa è la realizzazione compiuta della
creazione, è la risposta pienamente disponibile e grata della creatura
al suo Creatore. In lei il mistero di Dio, nel Figlio, si fa dono
impensabile; e lei, frammento, contingenza creaturale, si fa
inarrivabile e personale accoglienza del divino e dell'eterno.
Essa è veramente totale integrazione di libertà e grazia, riferimento
perfetto di ogni itinerario di comunione tra Dio che si fa dono e la
creatura che si apre nel tempo e nell'eterno alla sua Pienezza.
Il presente Laudario vuole essere non solo via
veritatis, ma via pulchritudi-nis. Nato nel 1980 come viva
memoria delle origini dei Servi di Maria e come risposta concreta ad un
significativo documento in tal senso del papa Paolo VI (16.05.1975),
Turoldo così si esprime presentandolo e dedicandolo "Ai miei fratelli e
amici di S.Egidio": "A presiedere al mondo è la bellezza. Avanti la
stessa metafisica, avanti l'etica, c'è il primato della bellezza... E
dunque: Dio è la stessa bellezza. Non solo, non esiste nulla di bello
che non venga da Dio e non sia di vino..."
E il rapporto con Dio è admirabile commercium.
"Da qui nasce il mistero della vita intcriore, la bellezza degli intimi
rapporti. La vita spirituale non è se non un poema di bellezza da
vivere con Dio". Tota pulchra es, Maria... "Dio che contempla e si
contempla nella sua creatura. E la creatura che ha trovato grazia presso
di Lui: Dio che continua a bearsi. Perciò la elegge come madre, per
rendersi visibile all'universo: Lui in persona... La Vergine rappresenta
la via della bellezza, la via più sicura per giungere al mistero delle
cose... sintesi della creazione, segno della pienezza di grazia: la vera
figlia di Sion; figura e totale sua consumazione".
Un invito che è realizzazione della nostra più
autentica identità: "... Fine di ogni esistenza e di ogni fede è
scoprire, partecipare, rivelare, cantare la bellezza. Così per l'uomo in
genere, in ordine naturale; così nella completezza della rivelazione. Da
qui nasce un ordine di cose che è poi l'ordine della perfezione, del -
compiuto - : fine raggiunto". (mons. Nicolino Borgo)
David Maria Turoldo
Sacerdote servita, predicatore, oratore, saggista, poeta (n.
Sedegliano 22.11.1916 - Milano 6.2.1992). Ordinato, nel 1940, laureato
in filosofia alla Cattolica di Milano, nel 1946. Durante la Resistenza
fondò la rivista "L'uomo" su cui pubblicò le prime poesie. Da allora la
sua vena generosa non s'è più esaurita. E' stato un lirico, ma ha
scritto anche in campo biblico-liturgico e per il teatro. Con il regista
Pandolfi realizzò un film, Gli ultimi, che gli valse, a
posteriori, un giudizio estremamente lusinghiero della critica. A Sotto
il Monte, presso Bergamo, diresse il centro di studi ecumenici Giovanni
XXIII.
Giuseppe Bevilacqua
Attore e regista, è titolare della cattedra di Educazione alla Voce
presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. D'Amico" di Roma,
dove insegna anche Teorie e Tecniche Pedagogiche. Formatosi con Grazio
Costa di cui è stato collaboratore, ha lavorato nei più prestigiosi
teatri italiani. Alterna l'attività d'insegnamento con l'attività
artistica in collaborazione con diversi Enti Teatrali. Ha pubblicato il
saggio di estetica teatrale "La Rosa dei Teatri" ed è il curatore del
"Dizionario degli autori, opere e lessico teatrale" di prossima
pubblicazione.
Silvio Donati
Figlio d'arte, dopo aver terminato gli studi al Conservatorio di
Trieste, inizia la carriera concertistica e compositiva che lo porterà
in diversi stati europei e in nord America, ricevendo numerosi premi.
Notevoli le sue partecipazioni con accompagnamento a film muti. Per
oltre un decennio ha presieduto la giuria per l'attribuzione del premio
della migliore colonna sonora al Festival internazionale del Cinema
Latino Americano.