Abbazia di Rosazzo, 3 Luglio 2006
Evento finale della 16ª stagione di
concerti organizzati dal
Folk Club Buttrio
www.folkclubbuttrio.com
Come ormai da 11 anni, nel Chiostro dell'Abbazia di Rosazzo
Rhapsódija
Trio
è una felice opera del caso
grazie alla quale tre musicisti di diversa estrazione,
tre diverse pulsioni compositive
- vicine e spesso contrarie -
si uniscono per dare vita a una realtà ulteriore: qui i valori di ognuno
si accendono a vicenda,
prendendosi e donandosi la scintilla del miracolo creativo
Ascoltare la musica dei Rhapsódija Trio è come
attraversare una mostra di quadri in esposizione. Poco per volta ci si
accorge di entrare in un mondo "a parte", diverso. I colori si trasformano
in note e il suono esce dalle cornici, avvolgendoti nei rivoli dei sensi;
correndo si dividono, ti fermi e ritorni, li guardi e ti colpiscono dentro
prendendo l'anima del tuo immaginario. Sono come quell'onda che ti
sommerge sulla riva, quando silenzioso e attento ascolti il costante
movimento dell'acqua nella spuma del mare dal bordone infinito.
Così la melodia ti avvolge, fremi nella differenza dei ritmi, gioisci nel
gioco dei contrasti e l'animo si cheta nella linearità dei toni. Alfine
sei conscio che non puoi dare etichette a questa musica, essa non porta in
seno i contorni del tempo. Pensiero e parole si trasformano nella lingua
idiomatica annotata sulle righe del pentagramma per divenire semplicemente
musica. Suono vivo e reale che scorre nelle battute di archetto del
violino, vola tra gli arpeggi della chitarra e corre sulla tastiera della
fisarmonica.
Maurizio Dehò violino,
Gianpietro Marazza fisarmonica, Luigi Maione chitarra
Musica proveniente
dall’ est europa e dalle culture più affini, dalla yiddish alla tzigana,
dall’ oriente all’ oltremare…
quanto di quegli echi lontani sarà giunto fino alle nostre piazze - magari
portato dai carrozzoni dei guitti itineranti - per influenzare, nel
passare dei secoli, il nostro stesso immaginario di popolo italiano?
Sono suggestioni di cui
conosciamo bene le capacità evocative.
Il terrore di invasioni o di scorrerie dal mare, il richiamo irresistibile
degli spettacoli circensi, il sentore di paesi immaginari: tutto risuona
al nostro orecchio come qualcosa che, in fondo, ci appartiene, ha fatto
parte di noi da sempre, e ci piace ritrovare assonanze che credevamo ormai
dimenticate.
E se tali influenze non
furono estranee ai musicisti del passato, che nella loro sapiente opera di
tessitura già seppero miscelare tradizione e nuovi suoni, oggi più che mai
è vivace il fermento di scambi tra popoli e culture, per un nuovo
risveglio di materia artistica, futuro auspicio di pace e di vera
integrazione.
Insieme i tre musicisti creano un suono inconfondibile, compatto e
vigoroso, fatto di sapienti combinazioni tra ricerca stilistica, ritorno
alle origini, ma anche uso di effetti elettronici e di molteplici tecniche
espressive, per la riproposizione dei vari brani classici o tradizionali,
così come per la stesura dei brani di composizione originale.
Tangheade argentine e musiche klezmer del ghetto di Varsavia, melodie
gitane e musica colta si miscelano nei loro concerti, definiti dello
struggimento, fino ad arrivare alla musica minimale, al nichilismo e alla
insostenibile leggerezza delle atmosfere, rarefatte o incandescenti, che
si respirano in certe composizioni del gruppo.
Il grande gusto melodico italiano, prerogativa irrinunciabile per i tre
musicisti, può qui ritrovare la sua naturale dimensione abitativa, così
come la riscoperta di ritmi, suggestioni e danze dall'area del vicino
Mediterraneo.
Un’escursione musicale affascinante per la composizione di un progetto
artistico generoso e policromo, che si potrà propriamente definire di
ampio respiro europeo.
Marazza dalle affinità d’oltralpe, dagli sprazzi rotiani e dalle
reminiscenze romantiche, buttate lì come per caso... ispirato e fecondo,
complesso costruttore sonoro dal mantice prodigo di delizie piazzolliane e
di inattese razzìe nell’Italia più profonda, quella mediterranea
Maione il partenopeo, furibondo e solare, tentatore dalle smanie più
estreme,
affresco ritmico e poetico dall’impetuosa vis compositiva e dalla
diteggiatura zingara e narrante
Dehò l'ammaliatore dalle dolenti melodie zigane, attento artificiere di
fiabesche evocazioni e contaminazioni minimali, capace di convulse
strappature d’archetto per dare anima e corpo a vibranti languori
d’oltreoceano. (Tratto da
www.rhapsodijatrio.it)
PROGRAMMA DELLA SERATA
ESTRATTO1
>>>
ESTRATTO2
>>>
per altre info visitare
www.rhapsodijatrio.it
Abbazia di Rosazzo, 3 Luglio 2006
Rhapsódija
Trio
Evento finale della 16ª stagione di
concerti del
Folk Club Buttrio
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01 |
2.43 |
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02 |
10.38 |
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03 |
8.54 |
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04 |
5.45 |
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05 |
6.09 |
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06 |
2.28 |
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07 |
2.32 |
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08 |
3.53 |
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09 |
3.37 |
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10 |
5.14 |
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11 |
7.23 |
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12 |
6.03 |
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13 |
3.38 |
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14 |
4.12 |
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15 |
5.59 |
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