Abbazia di Rosazzo, 14
Aprile 2006
Riflessioni
in Musica
F. J. Haydn:
"Le Sette ultime Parole di Cristo sulla Croce"
(opera 51, per quartetto d’archi)
Daniele Masarotti, violino
I
Tiziano Michielin, violino II
Alberto Ciaffaglione, viola
Nicola Locatelli, violoncello
"Le Sette ultime Parole
di Cristo sulla Croce"
La composizione venne
commissionata nel 1785 a Franz Joseph Haydn dal vescovo di Cadice
(Andalusia, Spagna) come lavoro orchestrale da eseguirsi nel contesto
della Settimana Santa. Il risultato furono «Sette sonate con
un'introduzione ed al fine un terremoto», che vennero eseguite
probabilmente il venerdì santo del 1786 nella chiesa sotterranea di
Santa Cueva. Haydn commenterà più tardi quell'evento: «Era tradizione
eseguire, nella cattedrale di Cadice, durante il periodo quaresimale, un
oratorio. I muri, le finestre e le colonne della chiesa venivano coperte
di drappi neri e solo un grande lampadario centrale illuminava il buio
più profondo. A mezzogiorno tutte le porte venivano chiuse e la musica
prendeva inizio. Dopo un preludio appropriato, il vescovo saliva
all'ambone e pronunciava una delle sette parole, commentandola. Al
termine del sermone scendeva dalla sede e raggiungeva l'altare,
prostrandosi dinanzi al crocifisso. La musica veniva suonata
successivamente – in queste pause - e così via per tutte le sette
parole. La mia composizione si innesta conformemente in questa pratica».
L’esecuzione dell'opera ebbe un tale successo da convincere Haydn, in
seguito, a predisporre altre stesure strumentali: una in forma di grande
oratorio per soli, coro ed orchestra; una per pianoforte solo; infine,
una versione per quartetto d'archi, nella quale ogni numero è preceduto
dalle parole di
Cristo nella versione latina. Il compositore concentrò la sua attenzione
sull’aspetto melodico, scrivendo una melodia appropriata a ciascuna
delle prime parole del testo, in modo tale che ognuna di esse divenisse
l’elemento conduttore di ogni movimento. La musica delle sonate delinea
quindi lo stato d’animo di Gesù, del buon ladrone, di Maria e Giovanni,
dei crocifissori: «Ciascun frammento di testo ha ricevuto nella musica
strumentale un trattamento tale da commuovere anche l‘ascoltatore più
inesperto nelle profondità della sua anima». Colpisce l’uso
frequentissimo delle note ribattute, quasi a sottolineare i colpi
ricevuti, lo stillare delle lacrime, sudore e sangue, il continuo
pulsare del dolore. Dominata da tale profondo afflato emotivo, peraltro
unito all'assoluta perfezione formale dell'impianto quartettistico,
l'opera risulta a tutt'oggi uno dei massimi capolavori del genere.
F. J. HAYDN (1732-1809):
"Le Sette ultime Parole di Cristo sulla Croce"
Introduzione: Maestoso e Adagio
Sonata I: Largo
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due
malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: "PADRE,
PERDONALI, PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO" (Lc 23,33-34)
Sonata II: Grave e
Cantabile
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il
Cristo? Salva te stesso e anche noi!" Ma l’altro lo rimproverava:
"Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi
giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli
invece non ha fatto nulla di male". E aggiunse: "Gesù, ricordati di me
quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: "IN VERITA’ TI DICO,
OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO" (Lc 23,39-43)
Sonata III: Grave
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre,
Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì
accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "DONNA,
ECCO IL TUO FIGLIO!". Poi disse al discepolo: "ECCO LA TUA
MADRE!" (Gv 19,25-27)
Sonata IV: Largo
Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la
terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lemà sabactàni?",
che significa: "DIO MIO, DIO MIO, PERCHE’ MI HAI ABBANDONATO?" (Mt
27,45-46)
Sonata V: Adagio
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta,
disse per adempiere la Scrittura: "HO SETE" (Gv 19,28)
Sonata VI: Lento
Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di
aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver
ricevuto l’aceto, Gesù disse: "TUTTO E’ COMPIUTO!" (Gv 19,29-30)
Sonata VII: Largo
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su
tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si
squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: "PADRE, NELLE
TUE MANI CONSEGNO IL MIO SPIRITO" (Lc 23,44-46)
Finale: Presto a tutta
forza
Il terremoto
Abbazia di Rosazzo, 14
Aprile 2006
Riflessioni in Musica
Le Sette ultime Parole di
Cristo sulla Croce
di
F.J.Haydn
1° violino:
Daniele Masarottti
2° violino: Tiziano Michielin
viola Alberto: Ciaffaglione
violoncello: Nicola Locatelli
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01 |
5.07 |
Introduzione:
Maestoso e Adagio |
02 |
6.43 |
Sonata I:
Largo |
03 |
5.48 |
Sonata II:
Grave e Cantabile |
04 |
6.23 |
Sonata III:
Grave |
05 |
5.22 |
Sonata IV:
Largo |
06 |
5.30 |
Sonata V:
Adagio |
07 |
5.25 |
Sonata VI:
Lento |
08 |
5.39 |
Sonata VII:
Largo |
09 |
3.04 |
Finale: Presto
a tutta forza (Il terremoto) |
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