ascoltato per voi

San Lorenzo di Fiumicello, 6 Agosto 2005


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Borgo agricolo della ricca colonia romana di Aquileia, il nome di Fiumicello deriva dal latino “flumen" e compare per la prima volta (“Fiumisel”) in un atto del 1174. La sua storia è legata a quella di Aquileia, dall'avvento del Cristianesimo alla costituzione della potenza patriarcale. Cessato nel 1420 il potere civile del Patriarcato, Fiumicello passa sotto il dominio asburgico e, salvo un breve periodo di occupazione napoleonica, rimane austriaco fino al 1918. Annesso al comune di Aquileia durante il fascismo, riprende la sua autonomia nel giugno 1947. Alla dominazione austriaca è legata la costruzione di alcune belle ville nobiliari e case padronali. Frazionato nelle località di San Valentino - centro del paese - S. Antonio, S. Lorenzo e Papariano, Fiumicello vanta quattro edifici di culto. Di rilevante interesse è la bella pieve di S. Lorenzo Martire, ad impianto basilicale, edificata dai nobili Andriani tra il 1645 e il 1649: vi si può ammirare un notevole gruppo marmoreo di Carlo da Carona: “il Pianto delle Marie sul Cristo morto”. Gli altri edifici sacri sono la chiesa di Papariano, la chiesa di San Valentino, con un bel presbiterio a blocchi squadrati in stile neogotico, la cappella in Borgo S. Antonio, edificata dai nobili Stabile de Sailmberg nel 1720 e di recente restaurata.
Operoso centro agricolo della Bassa Friulana, non molto distante da Aquileia e Grado, Fiumicello ha molto da offrire ai visitatori: un'ampia scelta di prodotti locali, tra cui ortaggi, vini, frutta (ottime le pesche) venduti direttamente dalle aziende produttrici; rilassanti escursioni in bicicletta sulle strade interpoderali, lungo i canali o nella Riserva Naturale Foce dell'Isonzo; piacevoli passeggiate per ammirare le belle chiese , le vecchie case rurali, le ville padronali; ristoro e divertimento nelle feste paesane, fra cui la Mostra Regionale delle Pesche. Agriturismo, trattorie, ristoranti sono in grado di soddisfare la clientela più esigente con i piatti tradizionali e tipici di carne e pesce, abbinati a vini di qualità.

 

Laudi Cortonesi e Misa Criolla

Gruppo vocale della Cappella Civica di Trieste (Italia)
Marco Sofianopulo - direttore

Fabio Cascioli e Giulio Chiandetti - chitarra e charango
Dario Savron - percussioni
Andrea Zullian - contrabbasso
Claudia Vigini - soprano

Il Gruppo vocale della Cappella Civica nasce in seno alla più antica istituzione culturale del Comune di Trieste che fin dal 1538 per espressa volontà dell'Amministrazione, promuove e sostiene la musica sacra “per servicio d'Iddio, per honore della chiesa cathedrale di S.to Giusto et reputacione di tutta la Città”. Il servizio liturgico impegna l'Istituzione tutte le domeniche e le feste dell'anno liturgico, la Messa domenicale viene trasmessa sempre in diretta dalla RAI. La Cappella Civica, che è composta da 28 cantori titolari e 28 supplenti, un organista e il direttore, si esibisce nell'organico completo (anche con orchestra), o in diverse combinazioni ridotte, talvolta con la collaborazione di musicisti ospiti. Il maestro Marco Sofianopulo, Direttore della Cappella Civica, nato a Trieste da famiglia di origine greca, è compositore dal linguaggio libero, moderatamente cromatico, sensibile alla cultura delle sue origini elleniche; le sue musiche risultano eseguite in Europa e in altri continenti, registrate da emittenti radio-televisive, premiate in concorsi, pubblicate e incise. L'incarico di Maestro di Cappella, che per antico regolamento prevede l'obbligo di incrementare il patrimonio di opere sacre della Chiesa triestina, ha naturalmente favorito la vena compositiva di Sofianopulo in questo repertorio. Per le peculiarità della sua attività professionale e per naturale disposizione, la sua opera risulta dunque particolarmente feconda nella musica sacra e in quella corale. Ma l'amore per l'espressione vocale ha favorito un'ampia produzione anche nel campo estraneo all'ambiente sacro: nel suo catalogo si nota.

     La lauda è un tipo di composizione di carattere sacro con il testo poetico in volgare che nasce e si sviluppa in centro Italia (in particolare nelle regioni dell'Umbria e della toscana) nel XIII secolo. Compare nell'ambiente cittadino medievale, quando si formarono vane compagnie religiose di laici che cercavano di condurre una vita cristiana con regole rigide modellate su quelle dei monaci, in un ambiente vivace e commercialmente molto attivo qual era quello cittadino del XIII secolo. Fra i vari tipi di confraternite esistevano quelle dei laudesi la cui caratteristica era appunto il cantare le lodi della Vergine Maria e dei santi.
     Le laudi hanno tutte forme di ballata, forma poetica composta da una ripresa cantata dal coro, e da più strofe, o stanze, affidate ad un solista. I temi delle laudi sono centrati sulla Vergine, sulla vita di Gesù, sulle lodi ai santi. La maggior parte dei documenti a noi giunti appartiene al XIV e al XV secolo, mentre solo due codici con notazione musicale ci sono arrivati integri dal 1200: il laudario di Cortona ed il Magliabechiano.
     Il canto della lauda nasce dall'ispirazione popolare, spesso carica di forte lirismo ed è influenzato dalla religiosità medievale, che contrappone volentieri l'esaltazione delle opere dei santi alla evocazione dei possibili tormenti riservati al peccatore. Per queste caratteristiche di affascinante suggestione le melodie delle laudi sono risultate spesso utili per l'ambientazione musicale di spettacoli e film storici (es. "Fratello Sole, Sorella Luna- di F. Zeffirelli, che cita due delle melodie comprese nel programma di questo concerto)

      "... la Misa Criolla, composta nel 1963 quale sintesi di stili popolari e liturgici, è basata sulla musica folk sud-americana, in particolare su ritmi e melodie dell'Argentina Il Kyrie iniziale, una Vidala-bagnala, caratteristica dell'Argentina settentrionale, descrive il sentimento di solitudine ben conosciuto dagli abitanti gli altopiani desertici. Dalla stessa regione proviene il ritmo del Gloria (carnavalito} ma il carattere è diverso, adattandosi a quello gioioso di questo inno.
     Le due sezioni del Gloria sono separate da un recitativo (Varavi) che rende più brillante la cadenza del Carnavalito quando ritoma con tutto l'accompagnamento della sezione ritmica. La Chacerera trunca, tema folkloristico dell'Argentina centrale, è la base del Credo. Il suo ritmo ostinato accentua la determinazione della professione di fede II brano conclude con la finale riaffermazione del trionfo della vita eterna.
     Uno dei più belli e rari ritmi popolari della Bolivia, il Camival cochabambino, è usato per il Sanctus, che è caratterizzato da una pulsazione dolce ma ben marcata. L'Agnus Dei è scritto nel tipico stile delle Pampas: come nel Kyrie, l'atmosfera è di solitudine e distanza Un semplice recitativo finale esprime l'universale desiderio di pace.
     Quest'opera, che ha riscosso l'ammirazione del pubblico e della critica in Argentina e in altri paesi sud-americani, dimostra che anche le forme musicali indigene possono comunicare i più alti valori della vita e che il rito religioso può essere interpretato anche secondo la sensibilità-popolare". (Da una presentazione originale di A. Ramirez)

PROGRAMMA

 

San Lorenzo di Fiumicello, 6 Agosto 2005

Laudi Cortonesi e Misa Criolla
Gruppo vocale della Cappella Civica di Trieste
Marco Sofianopulo - direttore
Fabio Cascioli e Giulio Chiandetti - chitarra e charango
Dario Savron - percussioni
Andrea Zullian -
contrabbasso
Claudia Vigini - soprano

Laudi Cortonesi (sec. XIII) per voci e liuto
01 2.20 Dal Laudario Magliabechiano II, I 122 di Firenze:
n. 15 Voi ch’amate...
02 1.37 Dal Laudario 91 di Cortona:
n. 7 Altissima luce...
03 1.32 n. 19 Gloria in cielo...
04 3.38 n. 23 Ben è crudele e spietoso...
05 1.41 n. 32 Troppo perde ‘l tempo ki ben non t’ama...
06 2.40 n. 37 Sia laudato san Francesco...
07 1.52 n. 39 Magdalena degna de laudare...
08 2.51 n. 46 Salutiam divotamente...
09 2.18 n. 38 Ciascun che fede sente...

Ariel Ramirez (1921) Misa Criolla per soli, coro, e strumenti

10 3.31 Kyrie (Vidala-Baguala)
11 2.02 Gloria (Carnavalito-Yaravi)
12 3.37 Cordero de Dios
13 3.08 Credo (Chacerera trunca)
14 2.10 Sanctus (Carnaval cochabambino)
15 3.37 Agnus Dei (Estilo pampeano)
16 1.55 Fuori programma