Capriva del Friuli, il cui toponimo deriva secondo alcuni dallo sloveno
“copriva” (ortica), secondo altri dal latino “caput ripae”, è un piccolo
centro di antiche origini: vari reperti archeologici ritrovati nei
dintorni testimoniano infatti l'esistenza di un considerevole insediamento
già in epoca romana.
Più tardi il sito appartenne certamente ai Longobardi, passando, intorno
al 1000, ai Patriarchi. Dopo il dominio veneto, iniziato nei primi decenni
del Quattrocento, fu assegnata definitivamente all'Austria, sotto la cui
giurisdizione rimase fino alla fine della Prima Guerra Mondiale.
Fra i monumenti che meritano una menzione c’è la bella chiesa
parrocchiale, rifatta nel 1882 ma con una fonte battesimale del 1569 ed
una serie notevole di altari barocchi.
Nella cinquecentesca chiesetta della SS. Trinità, si conservano invece due
insolite opere d'arte: un “Ecce Homo” dello scultore Edmondo Furlan che
pare di cera e riprende nelle sembianze del volto il celebre Cristo in
trincea scolpito nel 1916 per la Basilica di Aquileia.
Il Castello di Spessa – monumento simbolo di Capriva – è un maniero la cui
costruzione risale a qualche secolo fa, per opera dell'architetto
triestino Ruggero Berlam: lo stile è eclettico, con toni fiabeschi e
richiami al gusto romantico. Circondato dai vigneti di proprietà, immerso
in un rigoglioso parco e adagiato su una dolce collina, il suo nome deriva
dal latino “ spissu “, cioè “denso”: originariamente infatti quest’area
era ricoperta da una fitta selva di cipressi. Le sue origini sono
sconosciute, ma probabilmente è nato in epoca romana come posto di
avvistamento. Il castello è appartenuto a numerose famiglie nobili, fino a
quando, alla fine del secolo scorso, è passato all’attuale proprietario,
che ne ha iniziato la ristrutturazione trasformandolo in uno degli angoli
più belli del Collio. All’interno vi è un piccolo ma curato museo che
invita a fare quattro passi nel Settecento veneziano di Casanova, che fu
ospite del castello.
TriesTango
Maurizio Marchesich -
bandoleon
Stefano Furini - violino
Gorrado Gulin - pianoforte
Vabiàn Perèz Tedesco - vibrafono/percussioni
Angelo Calagrossi - contrabasso
Dall'incontro casuale di Maurizio Marchesich e Fabian Perez Tedesco nasce
l'idea di fare anche a Trieste quella passionale musica argentina, da
molti chiamata tango. Si aggregano Stefano Furini, primo violino del
Teatro Verdi, Angelo Colagrossi, primo contrabbasso dello stesso Teatro, e
Corrado Gulin, pianista specializzato nella musica contemporanea.
L'insieme di diverse realtà musico-culturali, fa sì che il Quintetto abbia
un bagaglio artistico molto ricco che, sommato alle possibilità
tecnico-espressive di ognuno, permette al TriesTango di porsi l'obbiettivo
ambizioso di proporre questo filone musicale cosi lontano dal suo ambiente
naturale : Buenos Aires.
TriesTango ha già al suo attivo numerosi concerti
e partecipazioni ad importanti manifestazioni con gran successo di
pubblico e critica. Nel febbraio 2005 il TriesTango ha effettuato una
tournée in Argentina dove si è esibito in numerosi concerti e più di venti
interventi nei programmi radiofonici e televisivi delle reti nazionali e
private argentine. Ha inciso diversi CD: "TriesTango interpreta Astor
Piazzolla" e "Omaggio a Piazzolla", per Audio Ars Studio e "Desde
Piazzolla" per EMI-Odeón distribuito in Argentina. Recentemente la stessa
EMI ha prodotto tre raccolte, “Piazzolla Forever” per il mercato asiatico
ed in occasione del decimo anniversario della morte di Astor Piazzolla “
The Tango Way The Classic Way” a distribuzione mondiale e Libertango per
il mercato svizzero. In tutte le raccolte, dove figurano i nomi più
celebri del tango come lo stesso Astor Piazzolla, Carlos Gardel, Sexteto
Major, Osvaldo Pugliese, Anibal Troilo, Berliner Philharmoniker, Octeto de
Caracas, etc. il TriesTango è presente con diversi brani. Il suo
repertorio si è arricchito con brani di vari compositori contemporanei
molto importanti nell'ambito del Tango quali Osvaldo Piro, Saul Cosentino,
José Carli, Carlos Franzetti, Antonio Agri, Osvaldo Tarantino e Fabián
Pérez Tedesco.