Basilica di Aquileia, 8
Luglio 2005
44° CONCORSO INTERNAZIONALE
DI CANTO CORALE SEGHIZZI
STABAT MATER di
Luigi Boccherini
Orchestra del Conservatorio di
musica “Jacopo Tomadini” di Udine
Soprano Ilaria Zanetti
vincitrice dell’11° concorso internazionale di canto solistico “C. A.
Seghizzi” 2005
JEPHTE di Giacomo Carissimi
Eddi de Nadai, clavicembalo;
David Giovanni Leonardi, organo; Andrea Musto, violoncello
Soprano Urska Arlic, Tenore Alessandro Cortello. Basso
Abramo Rosalen
Vincitori dell’11° concorso internazionale di canto solistico “C. A.
Seghizzi”
VOCES CANTABILES (Finchampstead, Regno Unito) Direttore Barnaby Smith
VICTORIA KAMARAKORUS (Szeged, Ungheria) direttore Adam Cser
direttore e concertatore WALTER
THEMEL
P resso la Basilica di Aquileia
ha avuto luogo il concerto con lo “Stabat Mater” di Luigi
Boccherini,
commemorativo del duecentesimo anniversario della morte
dell’autore, nel quale si è esibita il Soprano Ilaria Zanetti,
vincitrice della II Categoria dell’11° concorso internazionale di
canto solistico “C. A. Seghizzi” 2005 accompagnata dall’ Orchestra
d’archi del Conservatorio di musica “Jacopo Tomadini” di Udine diretta
da Walter Themel.
Da sette secoli lo Stabat Mater, bellissima e
toccante sequenza mediolatina illustra poeticamente a chi l'ascolta
l'inscindibile nesso di sofferenza e redenzione, dolore e finitezza da
una parte, speranza ultraterrena dall'altra, che è alla base del
messaggio cristiano. Lo Stabat Mater fu attribuito a varie ed eminenti
figure della chiesa, da San Bernardo a Innocenzo III, da San
Bonaventura addirittura a Gregorio Magno, ma oramai da lungo tempo
l'autore è stato individuato quasi con certezza in Iacopone da Todi
(1235 ca. - 1306). Potente personalità di frate francescano, in
dissidio con la corrotta chiesa "ufficiale" (fu scomunicato e
incarcerato da Bonifacio VIII), Iacopone è anche e soprattutto grande
poeta, capace di coniugare la raffinata formazione letteraria
giovanile con un'adesione potente e istintiva all'espressione della
religiosità popolare. La situazione liturgica (o paraliturgica) e la
bellezza dei versi raccomandano da secoli questo testo all'attenzione
dei compositori. Un florilegio dei più celebri Stabat Mater della
storia della musica colloca accanto nomi lontani nel tempo e nello
spazio: dalla quieta e severa ma eloquente intonazione polifonica di
Giovanni Pierluigi da Palestrina a Giovan Battista Pergolesi, il cui
Stabat Mater (1736) si spinse rapidamente fino agli estremi d'Europa,
come spinto da un calore d'espressione veramente da grande musica
italiana; dalla limpida e soave lettura cameristica di Luigi
Boccherini a quella "teatrale" fino all'oltranza di Gioachino Rossini,
allo Stabat Mater di Giuseppe Verdi, che rinverdisce attraverso
un'intuizione sorprendentemente moderna antiche fonti di melos
gregoriano. Il XX secolo ha visto tutt'altro che in declino, anzi, la
fortuna fra i compositori della sequenza di Jacopone, musicata, fra
gli altri, da Karol Szymanowski, Virgil Thompson, Francis Poulenc,
Krzysztof Penderecki, Arvo Paert.
D opo lo Stabat Mater
è stato eseguito lo “Jehpte” di
Giacomo
Carissimi, commemorativo del quattrocentesimo anniversario
della morte dell’autore, nel quale si è esibito il soprano Urska
Arlic e il tenore Alessandro Cortello vincitori del concorso solistico
Seghizzi, con la partecipazione del basso Abramo Rosalen e dei cori
“Voces cantabiles” di Finchampstead, Regno Unito, diretto da Barnaby
Smith e del “Victoria kamarakorus” di Szeged, Ungheria, diretto da
Adam Cser accompagnati al clavicembalo da Eddi de Nadai, da David
Giovanni Leonardi all’organo e da Andrea Musto al violoncello.
Direttore e concertatore delle esecuzioni è stato Walter Themel.
Cantore e in seguito organista della
cappella del duomo di Tivoli, Giacomo Carissimi (1605 – 1684) divenne
nel 1629 maestro di cappella in Sant'Apollinare presso il Collegio germanico-ungarico di Roma dove rimase tutta la vita; fu assai
celebrato dai contemporanei e molto noto anche all'estero soprattutto
dopo l'esecuzione al Collegio germanico-ungarico degli oratori Jephte
e Historia di Abramo e Isacco. Compose un gran numero di cantate. Tra
il 1666 e il 1675 furono pubblicati due libri di mottetti e uno di
messe a cinque e nove voci. Della sua vastissima produzione di oratori
sono rimaste circa sedici partiture. Reputato dai contemporanei il
creatore del recitativo e della cantata nella loro struttura moderna
Carissimi seppe immettere nella musica sacra lo spirito e le forme di
quella profana; i suoi oratori, ricchi di potenza drammatica e di
lirismo, fanno di lui il più alto rappresentante, nel periodo barocco,
di tale forma. Il musicista influì sull'arte di Scarlatti ed ebbe tra
i suoi allievi Marc Antoine Charpentier che ne diffuse la fama a
Parigi.
Walter Themel
è diplomato in Composizione, Organo e Composizione organistica, Musica
corale e Direzione di coro ai Conservatori di Udine e Venezia. Si è
perfezionato poi in direzione d'orchestra con Franco Ferrara a Siena e
Sergiu Celibidache a Monaco di Baviera. Ha insegnato nei Conservatori
di Verona e di Trieste.
Attualmente
è docente al Conservatorio "Jacopo Tomadini" di Udine e presso
l'Università degli Studi di Udine. E' stato Maestro sostituto e poi
Maestro direttore del "Coro da Camera" della RAI di Roma. Direttore
artistico e musicale dell'Orchestra da Camera "Collegium Musicum" di
Udine, si è imposto all'attenzione musicale internazionale vincendo
con questa orchestra nel 1995 il primo premio assoluto al Concorso
Internazionale di Stresa. Ha inciso diversi CD editi dalla AGORÀ di
Milano. Ha diretto numerose formazioni sinfoniche e cameristiche, in
Italia e all'Estero, tra le quali l'Orchestra Sinfonica del Teatro
Verdi di Trieste, l'Orchestra Filarmonica di Udine", l'Orchestra
Sinfonica del Friuli Venezia Giulia, la "Camerata Casella" di Torino,
l'Orchestra "Latina Philarmonia". l'Orchestra Sinfonica di Lecce,
l'Orchestra "G. F. Malipiero" di Treviso, l'Orchestra "Milano
Classica", l'Orchestra da Camera Fiorentina, l'Orchestra Sinfonica
Siciliana, l'Orchestra da Camera di Tenerife, l'Orchestra Sinfonica di
Guanajuato (Messico), l'Orchestra Sinfonica di Adana (Turchia). I
prossimi impegni come direttore lo vedranno oltre che in Italia anche
in Germania, Croazia, Cuba, U.S.A e Messico. Ha collaborato, tra gli
altri, con il pianista J. Demus. i violinisti F. Gulli, T. Grindenko e
F. Manara, il flautista R. Fabbriciani, il violoncellista R.
Filippini, il violista Danilo Rossi, l'Hilliard Ensemble. E' stato
Direttore artistico per la sezione musica del Teatro Nuovo Giovanni da
Udine e dell'Orchestra Sinfonica del Frinii Venezia Giulia. Il Maestro
F. Gulli. già Distinguished Professor of Music a Bloomington presso
l'Indiana University, ha scritto di lui: "Musicalità straordinaria,
gesto chiarissimo ed espressivo, profonda comprensione dei differenti
stili, perfetto senso dell'equilibrio sonoro, rendono le sue
esecuzioni particolarmente fervide".
IL PROGRAMMA
Basilica di Aquileia, 8
Luglio 2005
44° CONCORSO INTERNAZIONALE
DI CANTO CORALE SEGHIZZI
STABAT MATER di
Luigi Boccherini
Orchestra del Conservatorio di
musica “Jacopo Tomadini” di Udine
Soprano Ilaria Zanetti
JEPHTE di Giacomo Carissimi
Eddi de Nadai, clavicembalo;
David Giovanni Leonardi, organo; Andrea Musto, violoncello
Soprano Urska Arlic, Tenore Alessandro Cortello,
Basso Abramo Rosalen
VOCES CANTABILES (Finchampstead, Regno Unito) Direttore Barnaby Smith
VICTORIA KAMARAKORUS (Szeged, Ungheria) direttore Adam Cser
direttore e concertatore WALTER
THEMEL
|
01 |
5.11 |
Estratto 1 |
STABAT MATER
di
igi Boccherini
|
02 |
4.50 |
Estratto 2 |
03 |
5.10 |
Estratto 3 |
04 |
7.35 |
Estratto 4 |
05 |
4.03 |
Estratto 5 |
06 |
5.11 |
Estratto 6 |
07 |
3.15 |
Estratto 7 |
08 |
2.21 |
Estratto 8 |
09 |
4.30 |
Estratto 9 |
10 |
4.33 |
Estratto 1 |
JEPHTE
di
Giacomo Carissimi
|
11 |
4.31 |
Estratto 2 |
12 |
2.47 |
Estratto 3 |
13 |
2.17 |
Estratto 4 |
14 |
4.25 |
Estratto 5 |
15 |
5.09 |
Estratto 6 |
|