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Villa Manin di Passariano, 28 Luglio 2004
Villa Manin è una delle più note ville venete presenti sul territorio della Regione. Il complesso si sviluppa con un impianto a C, di cui il nucleo gentilizio costituisce il corpo centrale. Da esso si dipartono sui fianchi le due barchesse che si raccordano attraverso portali e nicchioni al corpo dell'esedra, in forma di ferro di cavallo, dove sono situati ambienti di servizio minori, quali magazzini e depositi. Tale assetto della villa risale all'intervento voluto da Lodovico Manin che probabilmente si avvalse della consulenza di Baldassarre Longhena o di Giuseppe Sardi, zio di Domenico Rossi, l'architetto che nei primi anni del Settecento curò la sistemazione definitiva del complesso. Il primo nucleo della costruzione risale tuttavia al Cinquecento, quando Antonio Manin, entrato in possesso della gastaldia di Sedegliano, fece qui erigere la sua casa padronale, oggi inglobata nella barchessa di sinistra. Dell'attuale complesso architettonico domina la casa padronale a tre piani conclusa da un elemento timpanato. Al piano terra una serie di semicolonne sorreggono la balconata del primo piano nobile. Da un'ampia scalinata che digrada nel cortile d'onore si accede al salone di rappresentanza che si sviluppa per un'altezza di tre piani. La facciata posteriore prospetta sul vasto parco, realizzato secondo il gusto francese, con estesi prati, statue e fontane che rievocano un'ambientazione arcadica. Gli interni della villa custodiscono preziose opere pittoriche settecentesche: nel 1708 il parigini Ludovico Dorigny affrescò nel soffitto di una sala a levante il "Trionfo della Primavera", e sulle pareti scene monocrome con Marte, Apollo, Venere e altre figure allegoriche. Nella Cappella sono presenti due preziosi altari settecenteschi opere dello scultore veneto Giuseppe Torretti, autore anche del Crocifisso situato nella Sagrestia. La villa, oggi sede del Centro regionale di Catalogazione e Restauro della Regione Friuli Venezia-Giulia, accoglie numerose mostre temporanee, nonché propone un itinerario museale comprendente una raccolta di carrozze antiche e una fornita armeria. Gli interni visitabili sono arredati con mobili d'epoca, tra cui la camera di Napoleone che qui firmò il Trattato di Campoformido nel 1797. (Tratto da http://www.turismo.fvg.it)
METAMORPHOSIS
CARLA BRUSINI, voce
ALDO GIAVITTO, chitarre e voce
IVAN MAROELLO, pianoforte e tastiere
Lucia Clonfero, violino
Massimo De Agostini, chitarra classica e acustica
Ivan Ordiner, percussioni
Paolo Viezzi, basso
Serena Vizzutti, arpa
Marco Zanchetta, batteria
Nevio Zaninotto, sax soprano
IL PROGETTO METAMORPHOSIS
Titolo:
Ideazione: Testi: Aldo Giavitto Musiche:
Produzione:
IL PROGRAMMA
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