flk
(20 Giugno 2000)
Il complesso musicale friulano "flk"Mente scrivo queste note, il mio lettore stà ruotando uno dei 4 CD che un componente dei "flk", un gruppo musicale di cui conosco l’esistenza da pochissimo tempo. Questo moderno complesso musicale rock, che canta in friulano, mi avrebbe lasciato abbastanza indifferente, perché in passato ero rimasto deluso da altri simili tentativi. Ho cominciato a "spizà les orelis" quando un gruppo di giovani di Fogliano Redipuglia, che hanno recentemente organizzato una serie di manifestazioni culturali per valorizzare la parlata "bisiaca", mi hanno portato ad esempio il complesso friulano degli "flk".
Qualche mese addietro, avevo ricevuto una simpatica "mail" scritta in friulano da Alessandro Montello, uno degli animatori, che ho subito valutato il più "matto" del gruppo. Uso questa espressione perché pensavo che solo ad un "gruppo di matti" poteva venire l’idea di abbinare musica rock alla lingua friulana. Questo era il messaggio:
"Mandi Aldo, i soi un dai flk, il grup musicâl che al fâs rock (plui e mancul) dome par furlan. Hai let di te sul giornâl e soi lât a viudimi il tiò sît. I soi restât maraveât di come che une persone sole (ancje se cun tancj amis) a podedi rivà a meti dongje cussì tante biele robe. I mi soi comòt a lèi la storie da la int, dai emigrats, a cjalà li fotografîs, a cori su e ju par lis peraulis. Cumpliments Aldo, di bessôl ti stâs fasint chel che altris no soin bunis di fa, soredut parce che davôr a no i bat un cûr grant come il tiò.
Se ti mi mandis un indiriz di pueste, i vares gole di mandati i discos che vin regjstrât fin cumò e chel che stin finint di regjistrà ta chistis zornadis. Al è un disco dedicât a ducj i furlans e a dute la int che a è pal mont. Intant, par sigûr, i ti invidi a vignì a viodi il concert di presentazion dal nestri gnoûf disco che al vignarà fat il 27 di maj, a Udin tal Teatro Giovanni da Udine. Se ti podarâs vignì a ni farà un grum di plasê e ti tignarin une da lis miôr poltronis (simpri che ti vedis voe di fati zisà lis orelis cun la nostre musiche!) Par cumò vonde, i ti saludi, ti imbrazi, e ti dîs ancjemò grasie par dut chel che ti stâs fasint.
Sandri, flk"Dopo aver ascoltato la loro musica, rileggendo questo messaggio… mi darès un colp pal cjâf, perché, non solo non ho segnalato l’avvenimento, ma non ho neanche partecipato alla presentazione del CD "Sun". Purtroppo quello che è fatto, è fatto…! A mia parziale discolpa devo specificare che, per non creare dei precedenti, cerco di non fare pubblicità . Insomma, volevo evitare che con una breve inserzione nelle pagine del nostro sito, il gruppo "flk" vendesse in pochi mesi… qualche milione di dischi…!!! Sarei poi stato sommerso da migliaia di altre richieste di inserzione…!!!
Avrei giurato che dopo quel mio non corretto comportamento, di essermi meritato il loro disprezzo, invece nei giorni scorsi mi sono visto arrivare un "prioritaria" degli "flk" con 4 CD, compreso l’ultimo, intitolato "Sun". Dando la precedenza a quest’ultimo, con grande curiosità l’ho infilato nel mio HF e per poco non mi veniva un colpo nell’ascoltare i suoni che uscivano dalle casse…
La mia scarsa cultura generale, compresa quella musicale, non mi permette di "convertire" in parole le sensazioni che ho provato e provo ascoltando quei brani… Una sezione ritmica così "coinvolgente", accompagnata da una robusta e gradevole voce femminile che canta in friulano… mi piace da morire…! Non saprei quante volte ho ascoltato "Sun", ma non mi sono ancora deciso ad ascoltare gli altri, nel timore che riescano a metterlo "in ombra"…!
Sicuramente, se l’autore di "Tintine tintone" potesse ascoltare quei ritmi abbinati a parole friulane, si rivolterebbe nella tomba. Certamente qualche mio amico tradizionalista non sarà molto d’accordo con me, come una mia vicina di casa, che mi ha tirato le orecchie rimproverandomi di ascoltare "quella roba"…! Mi sorge comunque il dubbio che il motivo per cui la signora Rosanna fosse leggermente "incavolata", sia stato perché stavo ascoltando il CD ad un discreto volume… con le finestre aperte alle 1:30 di notte…!!!
Sono sicuro che i giovani (di spirito) come me, non legati unicamente a polke, valzer e mazurche, troveranno estremamente piacevole ascoltare quelle moderne "musiche friulane".
Non avendo la possibilità di accompagnare questo testo con delle foto mie, come faccio solitamente, inserirò qualche immagine tratta da una delle copertine mentre qualche testo in friulano dei brani, lo inserirò in seguito.
In attesa della prossima attivazione di un sito proprio, chi desidera contattare direttamente il gruppo degli "flk", invii una E-mail all’indirizzo: flk@katamail.com
VOLARES |
VORREI |
E
pì dolze l'anime si invie pai trois in zercli e il tuessin clip dal vivi zigât; se voi cognossi dismentearai, se voi tornâ, pì no tornarai. Piardimi dispiardisi cunfundi dismolâ il cuarp e po' svualâ cui miò flât; e se mi clamin rispundarai rispundarà cualchidun par me. Volarès colâ drenti di me slissiant sul ôr dal pensêr e cjatâ che il nuje ch'al è in font miôr al confuarte dal infinit rumôr dal vivi disôre Dut chel ch'i ai sumiât lo ai za piardût: il grin dal muscli, il vânt di cressi, i mio peits su la nêf; no mi console chel ch'i no sai dut il pensêr che no pensarai. I lèi chel ch'i soi stât lesint i rôi, li venis dai lirons e li croseris dai svints; dut chel ch'i clami al sarà miò, dut chel ch'i piart a mi somearà |
E dolcemente l'anima s'invia tra i sentieri in cerchio e il tiepido veleno del vivere urlato; se voglio conoscere, dimenticherò, se voglio tornare, più non tornerò. Perdermi disperdersi confondere liberare il corpo e poi volare col mio fiato; e se mi chiamano risponderò, risponderà qualcuno per me, Vorrei cadere dentro di me scivolando sui margini dei pensieri e scoprire che il nulla che c'è infondo di più conforta dell'infinito rumore del vivere esteriore Tutto ciò che ho sognato l'ho già perso: il calore del muschio, il vanto di crescere i miei piedi sulla neve; non mi consola quello che non so, tutto il pensiero che non penserò, Leggo ciò che sono stato leggendo i roveri, le vene dei violoncelli, e gli incroci dei venti; tutto quel che chiamo sarà mio, tutto quel che perdo mi assomiglierà |
BENNY
BENNY
Cumò che soi vicjut
cumò che i podarés
il miò spirt al è in esili
a Karachi a Sydney o a Tulmiez
Tra i rangheiros vuarps da l'Argentine
o ta la gnot di bule e fiâr
dal Madagascar
Cumò ch'i i soi polsât
cumò ch'i i soi perfét
varès gole di iessi cun vuatris
a fa il "piziglièt"
di iessi ajar pai ussei
di iessi plume o polvâr
o di vê forme di nûl
e di cjoivi un pûc pal cul.
La me anime bessole a si impie a si tombole
a si plate tai baraz e po svuale cui crovats
Ed ora che son vecchio
ora che potrei
la mia anima è esule
a Karachi a Sydney a Tolmezzo
tra i tangueros ciechi dell'Argentina
o nella notte di pula e ferro
del Madagascar
Ed ora che son riposato
ora che son perfetto
vorrei essere con voi
a cantare il "pizighet"
Vorrei esser vento per gli uccelli
essere piuma e polvere
o aver la forma delle nubi
per potervi prendere in giro
La mia anima solitaria s'accende e si contorce
si nasconde tra i cespugli e vola con i corvi.