appunti di viaggio

Domenica 5 Settembre
Avventurosa salita sul Monte San Simeone

          Molti degli eventi in programmazione nel nostro territorio ci vengono segnalati da amici dislocati in varie zone della nostra Provincia e Regione che seguono le nostre rubriche. Le notizie sugli eventi in programma settimana dopo settimana le troviamo sul settimanale "La Vita Cattolica".  Infatti le informazioni e gli articoli pubblicati dal giornale ci sono utili come notizia (dandoci la possibilità di scelta dell'evento più adatto alle nostre rubriche), sia successivamente con la possibilità di utilizzare i testi degli articoli per intergare le pagine del nostro sito. Per questo grande favore ringraziamo la Redazione del "Settimanale più letto in Friuli", che ci permette di accedere direttamente agli articoli nel sito La Vita Cattolica, senza il rischio di errori causati dallo scanner OCR.
          Questa introduzione era solo per segnalare che anche per il
pellegrinaggio degli abitanti di Bordano alla chiesetta del monte San Simeone, mi ero basato sull'articolo qui sotto riportato, che tra parentesi precisava... (chi fosse impossibilitato a raggiungere la cima del monte a piedi può utilizzare la strada asfaltata). Per maggior sicurezza nel tardo pomeriggio di sabato ho telefonato nella parrocchia di Bordano, ed una gradevole voce femminile (credo una religiosa) mi ha assicurato che in automobile si arriva fino a pochi passi dalla chiesetta...

     Alle 08.42 di domenica (orario ricavato dai dati dell'immagine) avevo percorso un bel tratto dell'antica strada romana Iulia Augusta e mi stavo avvicinando alla prima catena montuosa con la caratteristica sagoma arrotondata del Monte San Simeone. Attraversato il Tagliamento per arrivare a Braulins (percorrendo il famoso ponte della canzone...), in pochi minuti ero in prossimità di Bordano, appena sfiorato per proseguire in direzione della frazione di Interneppo...

...ma fermandomi molto prima giungendo al bivio segnalato da vistosi cartelli che indicavano la direzione da seguire, ed una transenna che chiudeva parzialmente la carreggiata. Degli avvisi infilati in una busta di plastica trasparente (probabilmente le ordinanze sulla regolamentazione del transito), riportava una scritta con un pennarello rosso con l'avvertimento che il traffico in discesa iniziava alle ore 14.00.

          Anche un ciclista che leggeva il foglio cercando di capirci qualche cosa di più, si è meravigliato che all'inizio di quegli 11 chilometri di strada senza barriere di protezione, non ci fosse anima viva al controllo del traffico... Senza pensarci troppo ho iniziato la prima parte della salita che non presentava difficoltà di rilievo, tanto che alle ore 09.10 ho avuto la possibilità di scattare una foto in corsa... Dopo non ho avuto ne il tempo ne la voglia di scattare altre fotografie...
 
       Non posso certo paragonarmi ad un Ascari o a un Schumacher, ma in 50 anni al volante di 5 automobili messe in pensione per raggiunti limiti di chilometri, posso dire di avere una certa esperienza di guida... ma quegli 11 chilometri in salita e in discesa del Monte San Simeone, li sogno la notte...! Ma può darsi che siano i sintomi della vecchiaia...!

DOMENICA 5 SETTEMBRE MESSA IN CIMA AL MONTE
Pellegrini sul San Simeone

DARIO VENTURINI - LA VITA CATTOLICA  di  SABATO 4 SETTEMBRE 2010 

                MIGLIAIA DI PERSONE  pronte a radunarsi la prima domenica di settembre per un pellegrinaggio alla chiesetta del monte San Simeone, a 1215 metri d’altezza, in occasione delle festività dedicate al santo. Succede a Bordano dove ogni anno pellegrini da tutto il Friuli e non solo, si danno appuntamento la mattina presto per la tradizionale risalita della montagna e per un momento di raccoglimento, riflessione e preghiera che avrà il suo culmine nella Santa Messa celebrata alle 11 da don Giulio Ziraldo, parroco di Bordano, seguita dalla bella e semplice festa popolare organizzata da parrocchia e Comune di Bordano con la Pro loco di Bordano e Interneppo.
          L’appuntamento è per le 7 di domenica 5 settembre alle pendici del monte, dove inizierà la risalita del San Simeone fino a raggiungere la chiesetta dedicata al santo (chi fosse impossibilitato a raggiungere la cima del monte a piedi può utilizzare la strada asfaltata). Un percorso che don Ziraldo ha fatto più di 30 volte e «che consiglio ai più giovani. Lì – spiega il parroco –, in mezzo alla natura e al silenzio prima e in un semplice momento di festa poi, è possibile riscoprire i veri valori della vita». Il pellegrinaggio votivo «è un momento molto sentito dalle comunità di Bordano e Interneppo, da sempre devote al santo protettore».
          L’attaccamento della gente a San Simeone è testimoniato anche da alcune ancone votive di epoche diverse che ornano nicchie scavate in muri di case o costruite presso bivi e incroci. L’immagine sacra più antica (XIX secolo) è quella che si incontra lungo la strada che sale al monte omonimo, sopra la località «la Bot». Entro una piccola nicchia di sassi si scorge la statua lignea del santo, ai piedi del quale si trovano le croci di legno lasciate in segno di devozione da chi per la prima volta sale al monte. Nelle vicinanze della vecchia ancona, negli anni Sessanta è sorto un capitello, schermato da una cancellata, che racchiude una statua in pietra modellata su quella lignea.
          In cima al monte, dalla piana della chiesetta di San Simeone si possono ammirare spettacolari vedute sulle Prealpi Giulie, sulle vette carniche e sul vasto greto del fiume Tagliamento. In una giornata soleggiata lo sguardo può spingersi sino a Venezia. La zona era già frequentata in età arcaiche; nei dintorni, infatti, sono stati scoperti altri resti in muratura, una nicchia votiva e fibule di epoca romana.
          La chiesetta ha una base rettangolare,  che termina con emiciclo, e facciate in pietra lasciata a vista che segnano fortemente l’ambiente circostante. Venne consacrata nel 1330 e si presume che la stessa fosse in origine compresa nel territorio di Venzone. In parte distrutta dal terremoto del 1348, fu ricostruita e riconsacrata. Tra il XVII e il XVIII secolo la gestione venne alternativamente affidata di anno in anno alle comunità di Interneppo e Bordano. Una relazione del 1877 del professor Olinto Marinelli testimonia che all’epoca, all’interno della chiesa, si potevano ammirare affreschi attribuiti alla scuola di Gianfrancesco da Tolmezzo, un’iscrizione in caratteri gotici e, attorno all’abside, altri affreschi più recenti e di tono minore.
          In seguito al restauro del 1913 gli affreschi andarono perduti, ma sopra la porta principale venne murata una lapide in marmo con un’iscrizione che ricorda la consacrazione solenne di San Simeone da parte del vescovo di Parenzo, Agilberto Georgico. La chiesa fu ulteriormente danneggiata in seguito ai terremoti del 1928 e del 1976. Tra il 1983 e il 1986 seguì il restauro da parte degli abitanti di Bordano, ma anche recentemente la Pro loco di Bordano e Interneppo ha promosso alcuni interventi di manutenzione.

          Dopo il primo tratto di normale strada di montagna, ma mano che salivo la strada si restringeva sempre di più, e per lunghi tratti era assolutamente priva di protezione, come molto chiaramente segnalato alla partenza. Il fatto non dava motivo di preoccupazione, venivano solo i brividi al pensiero di trovarmi davanti ad un veicolo che viaggiasse in senso contrario...
          Ero intensamente concentrato nella guida e la salita procedeva abbastanza tranquilla ma ogni tanto davo una sbirciatina al navigatore per controllare la quota raggiunta. Ma ad un certo punto mi sono accorto che dietro di me c'era un fuori strada che mi seguiva da vicino, e questo fatto mi dava enorme fastidio... Salire lungo quella strada stretta, con la roccia da una parte, lo strapiombo dall'altra e la carreggiata più alta del muro di contenimento, non è proprio un gran divertimento. Dopo ogni tornante (alcuni strettissimi scavati nella roccia), mi ritrovavo ed essere incalzato da quel veicolo... al quale si è poi aggiunto un secondo... Se avessi trovato un piccolo spazio per parcheggiare, avrei volentieri dato la possibilità di sorpassarmi, ma fino all'arrivo non ci sono proprio state le condizioni.


Questa è la mia posizione approssimativa di sosta forzata utilizzando la mappa di Google...

          Per arrivo mi riferisco al bivio con la strada che porta a sinistra verso le fortificazioni militari del Monte Festa, mentre a destra prosegue attraversando un tratto boscoso e porta in una vasta zona pianeggiante. Ed è in quel bel prato verde che mi sono ritrovato... ed ho dovuto rimanere "in sosta" per più di quattro lunghissime ore.  Era successo che arrivando in quel bivio piuttosto concitato, non mi sono accorto del vialetto in salita che portava alla chiesetta e non potevo tornare indietro fino al bivio a causa delle auto che continuavano a salire. Non mi restava parcheggiare nel prato a fianco della strada sterrata, ed aspettare fino alle ore 14.00 per poter scendere dalla montagna.
          Al limite dell'ampio prato in tre o quattro direzioni, oltre ad un'abitazione privata si notavano gruppi di automobili parcheggiate vicino a folte macchie di alberi, dalle quali si alzavano i fumi di cucine da campo o grigliate in cottura. Per tutto il periodo di sosta forzata ho invidiato i gruppi di persone, anche di una certa età, che camminavano dirigendosi verso la chiesetta per assistere alla messa e più tardi per partecipare al convivio che ne seguiva. Nel punto dove mi trovavo mi è arrivato chiaramente il suono della campanella, mentre i canti del coro mi indicavano a che punto era arrivata la cerimonia... "Vignît a cene" alla Comunione, "Dal font de mê anime" alla fine e "Ave o Vergjine" a chiusura della Messa, mi sono arrivate distintamente, tanto che avrei potuto registrarle se non venissero interferite da uno "stereo" che gracchiava in mezzo agli alberi. Ero così incavolato per aver perso l'occasione di seguire la Messa sul Monte San Simeone, da non apprezzare dovutamente gli squisiti involtini che prudentemente mi ero portato con me. Solo più tardi mi è venuta la voglia di prendere in mano una delle mie digitali e scattare qualche foto, ora diventate preziose per mettere insieme questo pur modesto servizio...


...sull'altipiano...

          Dato che il tempo non mi mancava, mi sono incuriosito a seguire il lavoro di un ragnetto verde, che instancabilmente tesseva la sua trappola nel folto groviglio di piante, fiori ed erbe di quel prato servaggio. Non potevo nemmeno trovare conforto di una voce amica, perchè sebbene mi trovassi a 1000 metri di quota, incredibilmente "non arrivava segnale" in nessuno dei due cellulari a mia disposizione.
          Bene o male le ore 14 sono arrivate e superate, ma prima di mettere in moto e partire mi sono assicurato che qualche auto partisse prima di me e che mi facesse da battistrada... Ho quindi potuto vedere il punto esatto del mio errore nel non aver potuto avvicinarmi alla chiesa, transitando poi davanti alla transenna che delimitava il tragitto "a senso unico alternato di circolazione".... nessuno però presidiava quel punto nevralgico.


...una foto dall'alto...


...ed altre da quota 700 metri slm...

          La discesa non è stata vissuto meno intensamente della salita, ma a circa quota 750 metri slm, ho sostato in un'ampia piazzola panoramica a picco sull'abitato di Bordano, scattando queste foto con il terrore di appoggiarmi alla balaustra per paura di cadere nel vuoto. Sono poi ripartito per l'ultimo tratto della discesa, seguito dal altre tre o quattro vetture. Ero quasi alla fine delle discesa quando superando una copia di podisti attrezzati di tutto punto, ho rallentato l'andatura e gridato in friulano "Frûs... mai, mai plui e mai atri...!". Dal di dietro li avevo scambiati per due giovincelli mentre la signora di una certa età che si è voltata verso di me non sembrava avesse capito... Non mi è sembrato il caso di fermarmi per fargli la traduzione...!
       Sono transitato di nuovo davanti alla transenna con l'ordinanza del Sindaco infilata nella busta di plastica trasparente, ancora senza una persona a vigilare sui passaggi.
         Se invece di quel motociclista che poco prima sentendosi in colpa si è fermato per darmi strada, mi fossi trovato davanti un
Pick Up pilotato da uno dei tanti "matti" che circolano sulle nostre strade? 
          Se pensando ad una simile eventualità non riesco a prendere sonno quando vado a letto, che sia causa della vecchiaia che avanza?

   

Qualsiasi sia la risposta, guardando questa foto scattata dal piano,
un pensiero mi viene spontaneo...

San Simeon, tu sês un biel mont, ma l'è miôr cjalati di lontan...