Viaggio nella "bassa furlana"
Castions di
Strada, 25 Ottobre 2005
Questa mia ennesima calata
nella bassa furlana, non poteva prevedibilmente considerarsi un
viaggio allegro, sia per i grigi paesaggi autunnali avvolti dalla
nebbia che ho attraversato per giungere a Castions, sia per le
motivazioni che mi avevano portato ad incontrare Walter Cibischino e le
sue due nipoti. A poche ore dal suo rientro ad Ottawa, Walter era
ritornato velocemente in Friuli per l'improvvisa morte della sorella
Armida, anche se da tempo le condizioni di salute erano molto precarie. Avrebbe potuto fare in tempo per dare l'ultimo saluto
alla salma della sorella, se non fosse stato bloccato per dodici ore
all'aeroporto di Zurigo a causa della nebbia. Pure io non ero potuto
essere presente alle esequie avvenute sabato 22 Ottobre... avendo
ricevuto le informazioni solo il lunedì successivo, per cui ho deciso di
recarmi a Castions il giorno dopo.
...colte al volo a Mortegliano e
a Castions...
Ero d'accordo di
incontrare Walter e nipoti a Castions intorno alle 10, ma ho preferito
partire un'ora prima per avere il tempo di cogliere qualche squarcio di
paesaggi autunnali, resi più realistici dalla fitta e umida foschia che
gravava su tutta la pianura friulana, bassa e non... Uno dei miei
obbiettivi in programma era il campanile di Mortegliano, non solo dal
punto semaforico della statale, ma anche avanzando verso il centro, il
campanile era assolutamente invisibile, come se durante la notte
qualcuno lo avesse rubato... Sono stato costretto ad avvicinarmi
ulteriormente per fare qualche foto al grande manufatto, che si
presentava con la punta che scompariva "nelle nuvole".
Ho attraversato la
"napoleonica" che mancava una buona mezz'ora all'appuntamento ed arrivato
in paese, ho pensato di fare un giretto lungo una strada alberata che
scorre tra campi e macchie di vegetazione, una località molto amata dai castionesi, che la frequentavano non solo per il lavoro dei campi, ma
era un meta per i giochi di ragazzi e bambini e passeggiate romantiche
(forse a piedi scalzi) per i più grandicelli...
...atmosfera autunnale in
Via Mangilli...
Ho imboccato Via Casali
Mangilli arrivando all'altezza dell'ampio caseggiato, una volta era una
ridente residenza nobiliare con annessa distilleria, che a quanto mi
diceva il compianto amico Natalino, produceva una grappa di grande
qualità e squisitezza. Osservando quel quadro di desolazione, è facile
immaginare la stretta al cuore che prova uno che ha passato la
giovinezza in questi luoghi (che ricordava pieni di vita), trovarsi ora
davanti una scena di totale abbandono. I miei pensieri si sono sciolti
come una bolla si sapone, ai disperati lamenti di un gabbiano in volo.
Molto lentamente mi sono infilato lungo Via Servis, riuscendo a scorgere
nella foschia la sagoma di una persona, che con buona andatura percorreva il
viottolo mezzo chilometro davanti a me. Vedendo che l'omino era piccolo
piccolo, ho premuto un pochino sul pedale del gas per superarlo più in
fretta, proseguendo ancora per qualche metro, fino a trovare uno spiazzo per
invertire la marcia... non volevo proseguire oltre lungo quella strada
che vedevo piena di pozzanghere...
...l'incontro con
Severino...
Fino a quel momento avevo scattato un centinaio
di foto, e continuavo a scattare anche quando mi stavo avvicinando
all'arzillo atleta, che avevo già riconosciuto a venti metri di
distanza... Severino, anche lui
amico di Walter, lo avevo conosciuto due o tre anni prima, durante una
serata a base di pesce, vino e allegria alla "Levade". Saluti, strette
di mano, auguri e arrivederci, poi Severino ha ripreso la sua corsa
nella nebbia, ed io ho lasciato la campagna in tempo per l'appuntamento
con Walter.
...in compagnia di Walter,
Luciana e Donata...
Ho rivisto Walter a pochi
giorni dalla sua partenza per il Canada, dopo aver trascorso un mese in
Friuli per star vicino alla sorella gravemente ammalata, ed assieme alle
nipoti Donata e Luciana. Abbiamo trascorso quasi un'ora parlando di noi
e dei problemi legati alla nostra esistenza, senza mai pronunziare il
nome di Armida, sorella e madre dei miei interlocutori, ma la sua
presenza nei nostri pensieri era evidente. Ci rendevamo conto che come
sempre accade quando viene a mancare una persona cara, si chiude un
capitolo della nostra vita e si apre un'altro... e questo fino a quando
si arriva all'ultima pagina dove c'è scritto la parole FINE. Sciolto
l'ultimo forte legame che questi amici emigranti avevano non la loro
terra d'origine, le probabilità di ritrovarsi insieme in quel paese
della bassa friulana d'ora in poi saranno sicuramente molto remote...
Speriamo che il ricordo di questo nostro ultimo incontro anche se in
un'occasione così triste, rimanga a memoria della nostra sincera
amicizia. Anche se non sarà come prima, abbiamo pur sempre a
disposizione INTERNET, un mezzo miracoloso fonte di incredibili
emozioni, che tiene unite persone distanti migliaia di chilometri...
mandi Walter!
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