Une serade te basse furlane
(Talmassons, 31 marzo 2004)
Ho assistito a Talmassons ad una serata dedicata alle risorgive dello
Stella, con la presentazione del documentario "RISORGIVE, l'acqua
ritrovata", un video di 22 minuti molto ben fatto che mostra delle
scene incantevoli della vegetazione, flora, fauna ed uccelli che si
possono ammirare in quelle zone della bassa friulana.
All'entrata dell'Aula Magna della scuola media, dove si
svolgeva la serata, era disponibile abbondante materiale informativo, con
una videocassetta in omaggio a tutti i partecipanti.
Ho parlato personalmente con Damijana Ota (del Servizio della tutela degli
ambienti naturali e della fauna della Direzione regionale delle risorse
agricole, naturali e forestali), alla quale ho spiegato che, gestendo un
sito internet molto importante (una bugia a fin di bene non è peccato),
sono in contatto con tanti emigranti originari di quelle terre che vivono
in varie parti del mondo e che spesso rientrano in Friuli per passare un
periodo di vacanza. Quando ho parlato delle difficoltà di visualizzazione
del video in VHS legate ai diversi standard e della notevole perdita di
qualità con un eventuale conversione, gentilmente la signorina Ota mi ha
fatto dono di uno dei quattro DVD che aveva a disposizione (probabilmente
erano destinati alle autorità). Questo per informare i lettori che il
video è disponibile anche in versione DVD.
Sono partito verso la "bassa furlana" intorno alle 18
del pomeriggio, sebbene l'inizio della serata fosse fissata per le 20.30
(poi slittata oltre le 21), e prima dell'imbrunire viaggiavo in mezzo ai
campi in cerca dell'antica chiesetta di San Antonio. Ad un certo punto del
percorso, prepotentemente l'abitacolo della mia vettura è stato invaso da
"un dolce profumo di stalla" che mi ha riportato indietro nel tempo di
almeno 40-50 anni. Ho girato intorno alla chiesetta (senza scendere dalla
macchina) per riprenderla in diverse inquadrature, ma ho dovuto accelerare
le operazioni perchè la luce calava molto rapidamente ed era facile finire
con una ruota in un fosso nelle manovre di inversione di marcia. Rientrato
in paese ho parcheggiato davanti al complesso delle scuole medie, con
l'automobile ben coperta di polvere con il caratteristico colore della
terra... mentre all'uscita della serata (aveva leggermente piovigginato)
la mia Clio era diventata un cesso...! Per nulla preoccupato sono
ripartito in direzione della "napoleonica" per il rientro, ma all'altezza
dell'incrocio per Mortegliano non ho girato a sinistra, ed ho proseguito
per alcuni chilometri e svoltato a destra per entrare a Castions di
Strada.
Viaggiando sulle strade della bassa furlana, ad ogni
incrocio mi emoziono leggendo la segnaletica di certi paesi, paesi che ho
già visitato, dove risiedono persone che conosco e mi vogliono bene. Ho
attraversato molto lentamente il viale principale di Castions, con le
strade deserte ma con gli ambienti ben animati e diverse automobili
parcheggiate nei loro paraggi. Sono transitato davanti a Moracjon ancora
aperto, ma non ho trovato il coraggio di fermarmi per mangiare qualche
cosa... In quel momento avrei volentieri barattato la mia nuova Olympus
con un panino al salame ed un tajut di merlot...! Accidenti a me! Al
momento di decidere scatta il solito "blocco"... intanto la Clio
continuava la sua corsa...
Ho raggiunto Via Di Pers, fermando l'auto senza
spegnere il motore, fuori dal cancello di Clelia e Natalino Gloazzo, ho
infilato nella cassetta della posta cinque CD con il video "Festa per
Walter", ed alla chetichella sono ritornato verso il centro, svoltando
subito a destra sfiorando la "cjoça" del famoso platano. Transitando a
pochi metri dalle abitazioni di Adelmo e di Armida (rispettivamente amico
e sorella di Walter Cibischino), mi sentivo un pochino in colpa, ma non
era certo il caso di disturbare le persone alle 22.30 passate. Ho
riattraversato la "napoleonica" in direzione di Chiasiellis, assumendo
un'andatura abbastanza spedita, ritrovandomi a Leproso in men che non si
dica...
Mentre viaggio, tante volte penso a quello che diceva
Walter Cibischino nel suo ultimo viaggio aldiquà dell'Atlantico, a
proposito della circolazione sulle nostre strade, che trovava troppo
complicata a causa dei tanti paesi concentrati in una area ristretta come
il Friuli e si sentiva a disagio nella ragnatela di strade, incroci, bivi
ed altre complicazioni.
Non essendo mai uscito da confini regionali, non sono
in grado di esprimere dei giudizi, e devo confessare che, sebbene esista
una segnaletica stradale ben distribuita e sia munito di vari tipi di
carte geografiche, anch'io più di una volta mi sono perso per le strade
del Friuli... ma vi immaginate l'emozione che si prova puntando verso un
campanile che si intravede di lontano, non vedere l'ora di arrivarci per
scoprire di che paese si tratta? Più di una volta mi è capitato di fare
delle "scoperte" meravigliose e di conoscere veri paradisi di cui ne
ignoravo l'esistenza...
Se avessi percorso l'autostrada, la statale o la
provinciale, non avrei avuto quella fortuna.
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