Luigi Mirolo, l'artista
del mosaico
Già al momento di
iniziare questa serie di pagine avevo pensato a Luigi Mirolo, un amico
che conosco da tanto tempo, ed in questi giorni stavo per iniziare la
raccolta del materiale necessario. Neanche avesse letto nel pensiero, il
mio collaboratore della "destra natisone" Giovanni Paoloni (Jenko), mi
ha parlato di un recente articolo dedicato a "Gigi", apparso sul
bollettino n.1 del 2005 de "La Madonna di Castelmonte", fornendomelo
assieme ad altro materiale foto-cartaceo apparso sui vari giornali negli
ultimi anni. Crediamo sia giusto che questo "artista del mosaico" una
delle tante persone modeste e laboriose di cui siamo circondati, sia
conosciuto anche al di fuori dei confini regionali.
Carnia (Venzone), 13
ottobre 2002
Nell'anniversario
della consacrazione della chiesa dedicata a San Pietro,
è stato
benedetto un mosaico raffigurante il "pescatore di
uomini",
opera
dell'artista udinese Gigi Mirolo.
Al centro della foto, Gigi
Mirolo a Sequals, con Umberto e Giovanna Maria Carnera
Indirizzato al comune amico
Alberto Picotti, ecco il testo del messaggio con cui Giovanna
Maria Carnera ha spedito le foto del mosaico di GIGI perfettamente
giunto in Florida per la nuova casa di Umberto. I figli del mitico
campione friulano sono orgogliosi di ripetere:
Siamo anche noi… Friulani nel mondo".
Alberto
carissimo – Ecco le foto del magnifico mosaico. Ti prego
di dire e Gigi che, ogni volta che lo vedo, mi commuovo
immensamente e mi riporta di nuovo nel mio amato Friuli.
Vi ringrazio profondamente per averci dato qualcosa che
ci è tanto prezioso. Con grande affetto. Giovanna Marie
e Umberto.
"Primo Carnera Foundation" - 143 Woodette Drive, Dunedin, Florida
34698 - USA |
Luigi Mirolo , l’artigiano-artista del mosaico
(Messaggero Veneto del 22 Aprile 2002)
Ha
portato a Udine un angolo della natia Spilimbergo, della
sua storia e della sua arte: il mosaico.
Luigi Mirolo, classe 1928, è molto più di un artigiano (come
sindacalmente viene classificato): appena entrati nella sua casa
udinese, "schierata" con una serie di villini in via Bariglaria,
ci si trova davanti a una grande pianta della cittadina d'oltre
Tagliamento, ovviamente in versione musiva, con il castello, le
torri e i borghi com’erano nel 1500. Nel piccolo
studio-laboratorio c'è, invece, la Venzone dai tetti rossi risorta
dopo il terremoto. E intuito l'appartamento quadri e bozzetti,
disegni e riproduzioni fotografiche di oltre quarant’anni di opere
d'arte (dall'abside della chiesa di Grigliano ai lavori, anche in
marmo, alla caserma Goi di Gemona).
L'avventura creativa di Gigi Mirolo è cominciata nel 1958,
con il primo intervento nella chiesa del Sacro Cuore:
il grandioso mosaico del Cristo, su disegno di Ernesto
Mitri. Ma prima dell'approdo in via Cividale c'erano stati
i cinque anni di studio alla scuola di Spilimbergo, in
tempo di guerra. Poi il servizio militare alla Spaccamela
gli aveva fatto scoprire "il borgo delle caserme",
dove aveva trovato anche la ragazza giusta, Italia, diventata
sua moglie e preziosa collaboratrice nel comporre le trame
musive. Ma prima di mettere radici a Udine aveva conosciuto
anche la strada dell'emigrazione come piastrellista in
Francia.
Il lavoro di artigiano-artista di Gigi Mirolo è costellato da
incontri e sodalizi determinanti. L'incontro col parroco del.
Sacro Cuore don Amelio Pinzani, che nel 1963 gli ha commissionato
anche l'ammiratissima Via Crucis, disegnata da Luciano Del Zotto (inizialmente
accolta con qualche perplessità perché "considerata troppo moderna
rispetto al Cristo dell'abside"). Il sodalizio con Mitri, noto
pittore e insegnante udinese, che ha portato anche alla
realizzazione del pannello esterno della scuola di via Pordenone
(I960) e del battistero di San Pio X (1964).
E dopo la morte di Mitri, nel 1978, i disegni se li è fatti da
solo.
Risale
a tempi più recenti, invece, l'amicizia col sindaco di
Bordano, Enore Picco. Nel paese delle farfalle Miralo
ha lasciato una traccia importante. Invitato a contribuire
all'iniziativa dei murales, ha preferito dare al suo lavoro
un'impronta - se così si può dire –più istituzionale.
Ha scelto il timpano del nuovo municipio raffigurandovi
lo stemma del Comune sonetto da due colorati lepidotteri.
Ma la sua opera più popolare è venuta dopo, con l'omaggio
ad Augusto Daolio, fondatore e leader dei Nomadi. Due
anni fa a questo grande amico del Friuli (il gruppo musicale
arrivò, con aiuti, nel Gemonese il giorno successivo al
terremoto) Bordano ha dedicato il Centro scolastico. E
Miralo ha creato il mosaico che raffigura il musicista-poeta-pittore
scomparso nel 1992 col contorno del pentagramma (... io
vagabondo...), della tavolozza e di un'immancabile farfalla.
Non solo, ma con i Nomadi, presenti all'inaugurazione
dell'opera, l'artista ha instaurato un rapporto che ora
continua attraverso il Fans Club gemonese del gruppo,
promotore di varie iniziative benefiche e culturali. Tra
queste la mostra "I mosaici di Gigi Mirolo e dei
suoi allievi", che sarà inaugurata il 31 maggio nel
parco comunale di via Dante.
Gigi e gli allievi. E venuto, infatti, per lui il momento
dell'insegnamento: il maestro ha preso il posto dell'artigiano
che, nel 1993, è andato in pensione (ma non del tutto: "Ho chiuso
il laboratorio principale che avevo a Premariacco, ma mi occupo
ancora di qualche lavoro importante; per esempio sto facendo un
mosaico per la chiesa di Stazione Carnia"). Mirolo insegna le
tecniche musive all’Università della terza età di Udine e di
Cividale, dopo una precedente esperienza alle elementari e medie
di Orsago e Gaiarine nel Trevigiano. Proprio in questi giorni (e
fino al 29 aprile) gli allievi dell'Ute udinese espongono nel
palazzo Orgnani-Martina di Venzone. La sua è un'attività didattica
di puro, appassionato volontariato ("Le mille e mille tesserine
che escono dalle mani di Gigi Miralo -scrive Alberto Ricotti nel
dépliant della mostra -provengono dal suo cuore". |
Impreziosita da due splendidi mosaici la chiesa di
Clastra
di Alberto Ricotti
(Tratto dal bollettino n.1 - 2005 di Madonna di Castelmonte
www.santuariocastelmonte.it)
Proprio il 24 agosto, giorno in cui la
Chiesa commemora san Bartolomeo apostolo, l'amena borgata di Clastra
- comune e parrocchia di San Leonardo al Natisone - ha goduto un
momento memorabile: erano pronti e collocati di fresco i due mosaici
voluti dalla generosità di mons. Paolo Caucig, canonico del duomo di
Cividale, ma nativo, appunto, di Clastra. Si potrebbe, dunque,
parlare di inaugurazione di quell'opera musiva in quel caldissimo
pomeriggio agostano, ma troviamo più appropriato definire
«benedizione» il sacro rito che ne ha suggellato il compimento.
Infatti, è stata celebrata una santa messa, con la partecipazione di
ben otto sacerdoti.
Presiedeva mons. Mario Qualizza, parroco di San Pietro al Natisone,
con ai lati mons. Guido Genero, arciprete di Cividale, e don Rinaldo
Gerussi, titolare della parrocchia locale.
Sulla sinistra dello splendido altare, gli altri concelebranti:
don Pietro Moratto, parroco di Premariacco, don Natalino
Zanella, parroco di Montemaggiore, mons. Pasquale Pressacco,
canonico di Cividale e già parroco del Sacro Cuore a Udine,
don Azelio Romanin, parroco di Liessa (Grimacco) e, ovviamente,
rnons. Paolo Caucig.
La chiesa era gremita di fedeli e di molti amici ed estimatori del
maestro Gigi Mirolo, esecutore dei mosaici. Fra loro, il sindaco di
Bordano, Enore Picco, dove il Mirolo dedicò parecchie opere ispirate
all'ormai famoso «paese delle farfalle»; la signora Daniela Barone,
presidente dell'università della terza età «Paolo Naliato» di Udine,
dove il mosaicista esplica con tanta passione e competenza la sua
opera didattica; il dr. Adolfo Londero, responsabile della sezione
Ute di Cividale, dove pure opera Gigi Mirolo, senza dire dei
moltissimi allievi, giovani e meno giovani, che seguono il maestro
in ogni sua particolare uscita.
Anche il parroco di Liessa sa bene
di Gigi Mirolo che, oltre quarant'anni fa, abbellì l'esterno
della sua chiesa con un mosaico ispirato a Santa Barbara
e con un altro riproducente lo stemma arcivescovile; e l'esperienza
si è rinnovata otto anni fa con un ulteriore grande mosaico
nella nicchia del battistero e, a fronte, lo sfondo dorato
dello splendido crocifìsso ligneo. Pure mons. Pressacco,
quand'era parroco del Sacro Cuore, ebbe in Gigi Mirolo (originario
di Spilimbergo!) l'esecutore dell'ampia abside musiva, raffigurante
il Cristo con le sette opere di misericordia corporale,
oltre la Via Crucis. Innumerevoli altre chiese hanno goduto
l'opera di questo attivissimo artista; tuttavia qui ci limitiamo
a citarlo. «Vocazione di Bartolomeo» e «Cena di Emmaus».
Ma torniamo a San Bartolomeo, poiché proprio a lui
s'ispira una delle due opere che oggi campeggiano sulle pareti della
chiesa di Clastra: «Vocazione di Bartolomeo» s'intitola.
Ricordiamo che questo grande apostolo morì martire per la fede
nell'anno 47, forse «scorticato», riferiscono le cronache, e
aggiungono che le sue spoglie, secondo un'antica tradizione, sono
conservate a Roma nell'isola Tiberina. L'altro pannello musivo
rappresenta la «Cena di Emmaus» dopo l'incontro del Cristo risorto
con Cleofa e il suo compagno, come si evince dal racconto evangelico
(Lc 24, 13).
È stato mons. Genero, alla fine della celebrazione
eucaristica, a tracciare da par suo i profondi significati religiosi
e spirituali delle due rappresentazioni musive che, dal giorno di
san Bartolomeo 2004, impreziosiscono la chiesa di Clastra, ora più
splendente che mai.
Successivamente, ha preso la parala il prof. Luciano
Perissinotto, esperto critico d'arte, che ha rilevato l'aspetto
artistico e tecnico dell'opera musiva dell'artista spilimberghese,
con particolare riferimento ai due grandi pannelli testé benedetti.
A conclusione, lo scrivente ha posto l'accento
sull'opera didattica di Gigi Mirolo, opera particolarmente
meritoria, se si considera il suo notevole valore educativo nella
sensibilizzazione dei giovani a quest'arte, che tanti mosaicisti
friulani hanno portato esemplarmente in tutto il mondo; senza dire,
poi, quanto i meno giovani traggano soddisfazione e stimolo dalle
appassionanti lezioni del maestro, a lavorare di martellina su
quelle tesserine multicolori che la loro fantasia porterà a
personali creazioni.
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