il personaggio

 

Un personaggio delle Valli del Natisone
(di Amleto Sandrini - Ottobre 2004)

 

Liso suona l’armonica diatonica come un dio… e beve grappa come se fosse acqua.

Liso è la contrazione del nome biblico Eliseo. Di cognome fa Jussa, classico nelle Valli.

 

     E’ nato a Ponteacco di San Pietro Natisone, il 22 settembre del 1923, fanno 80 anni, ma si direbbe che per lui il tempo passa al rallentatore perché gli si danno venti anni di meno!

     Non ha fatto il servizio militare perché tre dei suoi fratelli avevano già dato all’Italia il loro sangue. Il primo, ucciso nei pressi di Belgrado dai tedeschi. Il secondo, colato a picco con la nave Galilea affondata dagli inglesi; la nave trasportava la divisione Julia: quanti alpini morirono allora! Il terzo, morto per un colpo di fucile partito accidentalmente: aveva appena venti anni… Perciò Liso è stato esentato dal servizio militare. In compenso, già a sedici anni lavorava con gli scalpellini di Torreano a OberKirchen, Hannover. E ha continuato a fare il muratore, un po’ qui e un po’ là per tutta la vita; per esempio, dodici anni in Francia.
 


  Liso con Francesco e Angelico Piva dei Bintars

 

    Dalla simpatica sposa, coetanea ma altrettanto giovanile del marito, ha avuto due figli maschi e due femmine e questi gli hanno già dato 7 nipoti e 2 pronipoti, per ora…

    Le sue passioni sono sempre state l’armonica diatonica e la caccia. Caccia seria, s’intende, mica al lucherino! Per la lepre, usa una doppietta di valore, una calibro 12, comperata in Turchia da suo padre; una splendida arma tutt’ora in perfette condizioni. Ma per la ‘vera’ caccia, quella al cinghiale e al capriolo, usa un sovrapposto Remington a cinque colpi, un gioiello di precisione, munito di cannocchiale. I cani della sua vita di cacciatore, non si contano. Attualmente ne possiede due, ma è sempre pronto ad acquistarne un altro, se si presenta la buona occasione. Stesso criterio usato per le fisarmoniche: ora ne ha sette, ma ne ha avute fino a dodici allo stesso tempo. Se ne vede una che gli piace, fa qualunque sacrificio per comprarla. A proposito del padre: anche lui ha dato il suo bel contributo all’Italia. Sergente maggiore del 2° fanteria nella prima guerra  mondiale, si trovò sulle rive dell’Isonzo presso Tolmino, sotto i colpi del cannone austriaco che piovevano dal Rombon. E ne ricavò una croce d’argento al merito di guerra, conferitagli il 19 dicembre 1927 dall’allora ministro del Regno, Benito Mussolini.
 


 Liso (a destra) con Pivute dai Bintars, alla "Serata per Aldo"
 sul Belvedere dell'Abbazia di Rosazzo nel Giugno scorso


     E che ha fatto Liso durante la seconda guerra mondiale? Aveva sì, l’esenzione dal servizio militare; ma era meglio tenersi nascosti, sia ai tedeschi che alle bande partigiane. Imboscato? No, solo in cerca della sopravvivenza. Fu dura, e Liso non potrà mai dimenticare quando sfuggì miracolosamente a un rastrellamento dei cosacchi che, nell’occasione, avevano dato fuoco a Mezzana. Del resto ai suoi fratelli era andata ben peggio… ed anche a una delle quattro sorelle, ritenuta complice dei partigiani e internata ad Auschwitz.

     Nel 1937 un fratello rientrò dalla Germania portando in regalo una Honher. Iniziò così la grande passione di Liso per l’armonica. Egli studiò lo strumento circa dieci giorni e fu già in grado di suonare in una festicciola di paese, assieme a un violinista; una di quelle festicciole che cominciano con la luce (della sera) e finiscono con la luce… dell’alba. La prima di una serie infinita. Nelle mani di Liso lo strumento si trasforma in una scatola magica dalla quale scaturisce musica, popolare sì, ma suonata con tocco divino! Naturalmente Liso sa suonare anche la fisarmonica a tastiera e quella cromatica, naturalmente. Ma è il re della diatonica e nelle Valli sono tutti suoi allievi. Fu il fondatore dell’orchestra dei Bintars, assieme al suo caro amico Angelico Piva, altro personaggio, e a Roberto Tonutti.
Giusto precisare che oggidì il maestro dei Bintars è Angelico Piva.

 

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