.visita
a parenti e amici...
... a Gemona 2
(7 Giugno 2000)
Viaggio a Gemona 2
Il mio invito agli emigranti che visitano il nostro sito di inviare gli indirizzi dei loro parenti affinché possa portare i loro saluti, non ha avuto il riscontro che speravo. Temevo che le richieste fossero tante da non riuscire ad accontentare tutti. Invece, per collaudare il nuovo VCR multistandard, che mi permette di produrre una videocassetta nel sistema VHS del paese nel quale è destinata, sono stato costretto a ritornare in località che avevo già visitato. Non che la cosa sia meno piacevole, anzi, i parenti dei amici residenti all’estero che mi hanno già conosciuto, mi accolgono sempre con grande calore e simpatia.
Per il mio secondo viaggio a Gemona, avevo progettato di puntare direttamente sulla cittadina adagiata su quel pendio sotto le prime montagne della Carnia. Contavo di filmare in lungo ed in largo le sue vie, riprendendo l’esterno e l’interno del Duomo, prima di recarmi dai parenti di Franca Mardero, residente in Argentina. Invece, istintivamente ho imboccato la strada che avevo già percorso, come per sfidare me stesso e vedere quanto ci mettevo a ritrovare Via Marzars. Di solito incontro molte difficoltà nel trovare la strada giusta, ma questa volta dalla sorella di Franca ci sono arrivato in un battibaleno.
Parcheggiato sotto la casa della signora Emilia in Bertossi, mentre stravo armeggiando con i miei trabiccoli mettendo nel borsello quello che mi sarebbe servito per le riprese, mi sono accorto che sul terrazzino si era affacciata la padrona di casa, che riconoscendomi, mi salutava con un grande sorriso. Invitandomi a raggiungerla al primo piano e conoscendo i miei problemi, la signora Emilia mi raccomandava di salire le scale molto lentamente. Ignorava che dall’ultima volta che ci siamo visti, sono diventato forte… quasi come un alpino…!
Avendo esaurito tutte le parole disponibili nel mio limitato vocabolario, sovente sono costretto a ripetere le stesse cose, per spiegare con che spirito vengo accolto da queste persone… Guardando in viso la sorella di Franca, si capiva benissimo quanto era felice della mia visita…! Le stesse espressioni si sono stampate sul viso del signor Bertossi, quando, aperta la porta della cucina, mi ha visto seduto di fronte a sua moglie.
La signora Emilia (nella seconda foto ripresa con il marito),
è la sorella di Franca Mardero, residente in Argentina.Nella mezz’ora precedente, Emilia mi aveva raccontato la commovente storia di emigrazione della sua e di tante altre famiglie di quella località. Con una certa sorpresa ho appreso che la corrente migratoria in quella zona ha avuto il massimo flusso intorno al 1913.
Avrei avuto piacere di reincontrare anche il nipote Maurizio e conoscere il fratello di Franca, ma il primo era a lavorare ed il secondo non è stato possibile rintracciarlo telefonicamente. Trascorsa un’altra mezz’ora con i parenti di Franca e dopo calorosi saluti e baci, ho ripreso la strada verso il centro storico di Gemona.
Ero partito abbastanza presto per visitare la cittadina, ma controllando l’orologio ho deciso di puntare direttamente verso il Duomo. Descrivere tutte le bellezze di quel luogo sarebbe impossibile, ma un piccolo saggio lo potete avere nella nuova pagina in "ho visto per voi".
Sicuramente sarebbe molto più suggestivo fare delle riprese durante una funzione religiosa… chissà che più avanti non mi si presenti un’occasione…!
Mentre ero all’interno del Tempio (ormai avevo fotografato… quasi tutto), sentendo suonare la campana del mezzogiorno, sono uscito velocemente sul sagrato per registrare quei rintocchi, che sicuramente Franca riconoscerà.
Nella strada del ritorno, sono passato per Artegna, sono salito sul colle di San Martino per effettuare qualche scatto con la mia fotocamera digitale. Avendo avuto più tempo e più forza (… ma allora che alpino sarei?), sarebbe stato bello riprendere il borgo antico (romano?) nei pressi di San Martino, compresa la chiesa ed il suggestivo campanile.
In compenso, durante l’avvicinamento a Leproso, ho sostato nei paesetti intorno a Reana del Rojale, Povoletto e Ziracco, fotografando le chiese e tutto quello che attirava la mia attenzione.
Quel giorno non mi andava di arrivare a casa e mettermi ad apparecchiare la tavola e, pur transitando davanti a numerosi ed invitanti cartelli di locali più o meno rustici, dove si possono gustare tipici piatti e vini nostrani, ho resistito fino ad arrivare in un posticino in mezzo agli alberi tra Togliano e Cividale. Seduto all’ombra di un porticato, in un luogo ben ventilato, mi sono gustato un enorme piatto di pastasciutta, che la moglie del mio carissimo amico "alpino", aveva abbondantemente "caricato" di buon sugo. Mentre aspettavo la pastasciutta, ho telefonato alla mia vicina di casa, affinché avvertisse "briciola" che avrei pranzato fuori. "Alpino", era il nominativo che il mio amico Giorgio aveva scelto quando entrambi eravamo CB. Mi sembra inutile precisare che Giorgio aveva fatto la naja indossando il cappello con la piuma…
Verso le 15:00 (di solito a quell’ora mi alzo), io e briciola ci siamo rifugiati in camera per il sacrosanto riposino, e dopo un’oretta eravamo di nuovo in piedi vispi ed allegri…!
E' pronta per la spedizione una videocassetta nello standard PAL-N usato in Argentina, la seconda da quando ho acquistato il nuovo VCR.
Duomo di Gemona - Cappella del Santissimo
Sacramento con la pala di San Tommaso,
opera dello svizzero Melchior Widmar, attivo a Gemona nella metà del 1600.