Visita ai parenti ... e amici...

(Cividale, 24 Febbraio 2000)

La "visita ai parenti" di Carlo Zilli, originario di Udine ma residente a Campana in provincia di Buenos Aires (Argentina), l'ho iniziata in un modo abbastanza inconsueto, ma molto piacevole. Alla fine del messaggio che potrete trovare nella rubrica "cuatri cjacaris", Carlo mi ha messo una pulce nell'orecchio, parlando di "une frute zovine e tant biele di muse", che aveva visto nell'osteria "Al Liron", alla periferia di Cividale.

Questa mattina, dovendomi recare in Questura a Cividale per ritirare il mio nuovo "PREPUSTNICA" (Lasciapassare), documento che mi permette di attraversare il confine anche nei valichi confinari di 2° categoria, ho approfittato per andare a verificare di persona se quanto mi era stato segnalato, corrispondeva a verità. Devo dire che Carlo ha una  buona memoria…

Già prima di entrare nel locale, avevo adocchiato una bella giovane vestita di rosso nel cortile adiacente ed avevo immaginato che fosse proprio lei il "motivo" del mio viaggio. Infatti, pochi secondi dopo che ero entrato e mi ero appoggiato al bancone, è comparsa la "frute zovine e tant biele di muse". Con calma ho ordinato un caffè e mentre giravo il cucchiaino nella tazza, ho chiesto alla giovane se per caso si ricordava di quei particolari che mi aveva riferito Carlo. Con tanta gente che passa in quel locale, ricordarsi di un'avvenimento  accaduto cinque anni prima, era un’eventualità alla quale non ci contavo molto ed invece mi sbagliavo. Infatti, la giovane signora Martina ancora ricordava quel gruppo di persone, signori e signore, alcune delle quali provenienti dall’Argentina. Alla mia richiesta, ha posato molto volentieri per la foto ricordo, inviando i saluti oltre Oceano, anche da parte del padre, in quel momento impegnato… nella vigna…!

Era la prima volta che entravo "Al Liron", ma ne avevo sentito parlare tante volte di quel locale dove l’allegria regna sovrana, ed ognuno dei componenti della famiglia che lo gestisce suona uno strumento musicale… fisarmonica,  batteria e forse… "il liron" (contrabbasso)…! Ricordo che in passato, più di qualcuno mi aveva consigliato di frequentare quel locale, perché si tratta di un ambiente dove "i vedràns" come me,  hanno grandi possibilità di incontrare l’anima gemella… perlopiù signore molto giovanili anche se non sempre riescono a celare i loro capelli color argento…

Rientrato a casa, preso da un senso di rimorso per non aver dato la precedenza ai parenti di Carlo Zilli, ho fatto una serie di telefonate in quel di Udine. Ad una parente di Carlo, straordinariamente contenta per i saluti arrivati dall’Argentina, ho dato appuntamento per i prossimi giorni, in occasione di una mia visita in Via del Bon.



(Udine, 25 Febbraio 2000)

Come ogni venerdì, anche questa mattina mi sono recato nella capitale del Friuli, ed ho approfittato per recarmi  in Via del Bon e controllare se ai numeri civici indicatomi da Carlo Zilli, era possibile accedervi senza essere costretti a scalare rampe di scale (che io odio con tutto il cuore) o lunghi percorsi a piedi. Con estrema facilità ho potuto individuare (e fotografare) la casa natale di Carlo, in quel momento disabitata. Pochi metri più avanti, trovando il portone aperto sono entrato nel cortile dove abita Remigio Zilli, un suo parente.


La casa natale di Carlo Zilli

Come sempre accade in queste situazioni, prima che cominci a spiegare i motivi della mia presenza, un signore che si era affacciato dalla porta di una stanza mi stava scrutando con "cordiale diffidenza"... In quell’attimo, io cercavo di immaginare le domande che attraversavano i suoi pensieri e che potevano essere: Chi è costui? E’ forse un "testimone di Geova"? Cosa vuole questo strano individuo con quel borsello stragonfio in una mano ed un foglio di carta nell’altra? Quale prodotto vorrà rifilarmi? Ora lo sistemo io…!

Quando gli ho spiegato che ero venuto a portare i saluti da parte di Carlo Zilli dall'Argentina, la metamorfosi è stata immediata e superiore a quella che mi sarei aspettato, tanto che mi è venuto incontro abbracciandomi e ringraziandomi per quello che stavo facendo. Evidentemente era già stato informato da sua moglie, che avevo contattato telefonicamente ieri, preannunciando una mia prossima visita.

Sono per me momenti di grande soddisfazione osservare queste persone che non hanno parole per ringraziarti e non sanno cosa offrirti per farti piacere, senza rendersi conto che la loro gioia è anche la mia gioia e che questo è il massimo che possono offrirmi…!

All’interno dell’abitazione ho conosciuto la moglie di Remigio e, comodamente seduto, ho letto ad alta voce il messaggio in friulano arrivata dall’Argentina, suscitando momenti di commozione nei due coniugi. Dopo aver scattata qualche fotografia all’interno ed all’esterno dell’abitazione, il bip del mio orologio che annunciava le ore 10, mi ha costretto a rifiutare caffè e tajuts che la padrona di casa gentilmente mi offriva. Salutandoli, ho abbracciato e baciato (per conto di Carlo) i coniugi Zilli di Via del Bon n.278, dando loro appuntamento per un prossimo incontro nel "Paese più bello del mondo" (Leproso).

Avevo ancora due o tre commissioni da sbrigare in città, compresa la consueta visita a mia sorella in quel di Feletto Umberto, per poter essere alle 11:30 in Badia dove mi aspettavano a pranzo. Insomma, un viaggio cominciato bene e… finito bene…!

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