Enemonzo
(UD), 7 Dicembre 2014
Enemonzo - Pieve dei Santi Ilario e Taziano [Secoli XXIII; XVIII
(1733) - La pieve del Santi Ilario e Taziano è una delle undici
antiche pievi della Carnia. Sorse nell'abitato di Enemonzo
sull'antica via che percorreva la valle del Tagliamento.
L'intitolazione ai santi Ilario e Taziano, vescovo e diacono,
protomartiri aquileiesi, è tipica dell'XI secolo; l'antica chiesa
viene menzionata nei documenti sin a partire dai XIII secolo. A
causa del terremoto del 1700 l'edifìcio subì seri danni alle
strutture; la sua ricostruzione fu affidata al capo mastro friulano
Luca Milanese che fece abbattere gli edifici pericolanti conservando
solo la torre campanaria. Il completamento avvenne nel 1733.
L'interno presenta tre navate, con il corpo centrale di maggiore
altezza, e un'abside quadrata. Conserva sul soffitto un affresco
opera di Domenico Fabris raffigurante l'Ascensione di Cristo
(1854) e nella lunetta dell'abside Cristo nell'orto degli ulivi
del medesimo artista (1856).
CAMPANE
Santa Messa
nel quadro dei festeggiamenti
per i 100 anni del campanile
celebrata
dall'Arcivescovo Mons. Pietro Brollo
e accompagnata dal coro interparrocchiale
Vegnit a cene, fradis, cun me,
sentâsi insieme, ce biel ch’al è:
la vôs che us clame vué,
fradis scoltaile,
che la me vite par veus culì
jo l’ai pierdude.
La taule j’ pronte, il vin l’è cà
Pan ch’al da fuarce no us mancjarà:
il vin l’è il sanc che jo spandei cun lacrimis
ed il gno cuarp al é come pan
crevat par vuatris!
BENVENUTO E SALUTI
INIZIALI
ALLELUIA
....Mons. Pietro Brollo all'omelia...
...alla liturgia
eucaristica...
...la foto ai fedeli dopo la Comunione...
BENEDIZIONE
Resta con noi, Signor noi ti preghiam:
al mondo errante dona pace e amor
senza di te il viver nostro è van:
resta con noi, Signor... con noi, Signor.
Resta con noi, l'oscura notte vien:
su questa vita, splenda il tuo fulgor;
luce tu sei, tu illumina il cammin
resta con noi, Signor... con noi Signor.
Resta con noi, divino Pan del ciel:
a chi t'implora dona il tuo vigor.
Degno tu sei di santa eternità:
resta con noi, Signor... con noi, Signor.
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Dopo la Messa, prima di
intraprendere la strada del ritorno mi sono trasferito all'altra estremità
del paese per perfezionare la serie di riprese, soffermandomi su questa
inquadratura che mostra il campanile su uno sfondo da favola, mentre dalla torre
campanaria i componenti dell'associazione «Scampanotadôrs furlan-Gino
Ermacora» uniti agli appassionati locali, si davano da fare per diffondere le melodie del
loro repertorio...
che con tutta la buona volontà è purtroppo limitato a causa dalle sole tre note
musicali disponibili...
SCAMPANOTTATA
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Festa a Enemonzo per i 100 anni del campanile, il più alto della
Carnia
(Monika Pascolo
- La Vita Cattolica del 4 Dicembre 2014)
Sarà un mese di festeggiamenti quello che, da sabato 6 dicembre, la
comunità d Enemonzo si appresta a celebrare per ricordare il
centenario della costruzione del campanile che con i suoi 60 metri e
52 è il più alto della Carnia. Grazie a un gruppo di volontari,
infatti, è stato messo in piedi un cartellone ricco di appuntamenti
- con varie manifestazioni, spettacoli, una pubblicazione che ne
racconta la storia e un calendario che ricorda il centenario -, non
solo orientati a ricordare quello che nel 1914 è stato un momento
«storico» per il paese, ma anche per «guardare al futuro», come
hanno sottolineato gli ideatori della festa.
Il campanile -
Nell'ambito dell'evento, infatti, è stata promossa una
sottoscrizione per raccogliere fondi da destinare ad alcuni lavori
di ristrutturazione della torre campanaria, simbolo e «vanto» del
paese. Un campanile che ha alle spalle una storia piuttosto
travagliata. La sua costruzione, infatti, resasi necessaria in
quanto la torre che sorgeva dalla parte opposta della chiesa
dedicata ai Santissimi Ilario e Taziano era andata irrimediabilmente
danneggiata (e poi demolita nel 1908), non appena avviata si è
subito interrotta a 80 centimetri da terra, sia perché
scarseggiavano i fondi sia perché i compaesani non riuscivano a
mettersi d'accordo sul progetto.
C'era, infatti, chi
desiderava una costruzione alta e visibilissima da lontano, chi
invece avrebbe preferito un campanile meno imponente «dirottando» i
soldi a strade e ponti di cui allora c'era particolare bisogno. Sta
di fatto che c'è voluto l'intervento del parroco di allora, don
Antonio Lupieri, che insieme al sindaco Giuseppe Frucco ha promosso
la costituzione di un Comitato che ha messo poi tutti d'accordo sul
progetto di oltre 60 metri che, finalmente, nel 1914, ha ospitato
nuovamente le campane, ormai da anni depositate in chiesa.
Ora la torre, passato un
secolo, necessita di alcuni interventi, come il restauro dei
quadranti dell'orologio, la revisione dei dispositivi e il
ripristino e consolidamento del piano del cornicione, oltre al
trattamento e alla riverniciatura dei parapetti.
Un progetto per il quale
è stata preventivata una spesa di circa 23 mila euro (ne sono già
stati raccolti 12 mila, grazie a una donazione in ricordo di Aurelio
Taddio, scomparso due anni fa, già presidente della Pro loco e
persona fortemente impegnata nel sociale, e ad un contributo della
Banca di Carnia e del Gemonese, sempre in memoria di Taddio), che
gli organizzatori del centenario auspicano di riuscire a raccogliere
grazie alla generosità della popolazione.
Chi vorrà sostenere
l'iniziativa - i versamenti possono essere effettuati sul conto
corrente aperto per l'occasione alla Banca di Carnia e Gemonese,
filiale di Enemonzo, intestato a «Centenario campanile di Enemonzo»,
Iban IT 45 L 08894 63800 002000016555 - riceverà in cambio due dvd
che, grazie al prezioso impegno del compaesano Stefano Giovanni
Battista, attraverso una serie di fotografie «raccontano» la Carnia
degli anni '30 («Antonelli e la Carnia»), e riproducono la mostra di
immagini «Cemût ch'i erin. Gente e luoghi di Enemonzo», realizzata
alcuni anni fa.
I festeggiamenti - La
festa si apre, dunque, sabato 6 dicembre, alle 17, a Casa Fachin,
con la presentazione a cura di Enza Sina del libro dal titolo «Dalla
torre al campanile» che in 330 pagine ripercorre la storia del
manufatto grazie alle ricerche di alcuni compaesani negli archivi
parrocchiali e comunali.
Domenica 7, alle 10, gli scampanii che vedono protagonisti i
componenti dell'associazione «Scampanotadôrs furlan-Gino Ermacora»
faranno da cornice alla giornata che, alle 11, prevede la Santa
Messa celebrata dall'arcivescovo emerito mons. Pietro Brollo; alle
12.30 si torna a Casa Fachin per l'inaugurazione della «Mostra sul
Campanile» - visitabile fino a martedì 6 gennaio - che propone sul
tema opere di artisti locali che verranno poi messe in palio nella
Pesca di beneficenza.
E per tutti gli
appassionati di filatelia ci sarà la possibilità di un annullo
postale dedicato alla ricorrenza (dalle 13 alle 19); nel frattempo
si potrà anche partecipare direttamente alla raccolta fondi «pro
restauro», ricevendo in omaggio il volume storico, il calendario
2015 «Enemonzo 100 anni in 12 mesi» con foto antiche e recenti del
paese, cartoline celebrative, oltre ad un campanile realizzato in
cera che riproduce fedelmente (in scala) l'originale.
I festeggiamenti
proseguono lunedì 8 dicembre con «scampanottate» dei campanari
locali (a partire dalle 10); sabato 13 dicembre, al Centro sociale,
dalle 20.30, va in scena la rappresentazione «Dal tôr al cjampanili»,
presentata dal Gruppo teatrale di Enemonzo che ripercorre la storia
tribolata della costruzione del campanile; sabato 20 dicembre,
invece, dalle 20, in chiesa, spazio al concerto della «Corale San
Canciano» di Campoformido e del «Coro Carnia», con intermezzi
d'organo di Daniele Mecchia; al termine tutti sul sagrato pronti per
il lancio di 100 lanterne luminose volanti a ricordare il secolo di
storia della torre che ha accompagnato negli ultimi 100 anni la vita
della comunità.